CALO DELLE NASCITE, POPOLAZIONE ITALIANA IN DIMINUZIONE. FRATELLI D’ITALIA: “SERVONO SOLUZIONI INCISIVE”

C’è un’emergenza in Italia che rischia di passare inosservata, quasi ignorata dall’agone dei dibattiti politici: quella delle nascite. I nuovi nati sono sempre di meno, anzi, non sono mai stati così pochi dall’Unità d’Italia.

Il declino demografico prosegue la sua triste discesa, iniziata – secondo i dati
Istat – più di un decennio fa, nel 2008. Dal 2015 i neonati si sono assestati sotto il mezzo milione, e la parabola discendente prosegue ancora, con un calo del 4% nel 2018 rispetto all’anno precedente.

Più morti che nascite, dice l’Istat, e ciò accade ormai da qualche anno, determinando una
diminuzione della popolazione italiana, che si assesta a poco più di 55 milioni di persone. Dal 2014 ad oggi, i cittadini italiani sono diminuiti di quasi 700mila unità. È come se una grande città si fosse svuotata per intero, nell’arco di qualche anno.
A rendere ancora più allarmante la situazione è il fatto che alla diminuzione delle nascite si aggiunge l’aumento dei cittadini italiani espatriati. Una situazione simile richiede soluzioni immediate, volte a garantire un futuro al nostro paese.

La diminuzione delle nascite infatti porta con sé altri effetti che rischiano di condurre l’Italia al collasso: l’aumento dell’età media, unitamente al mancato ricambio generazionale, ha un effetto a cascata a livello sociale, economico e culturale.

La politica dovrebbe dunque farsi carico di questo problema, che al momento sembra non far parte dell’agenda del governo. D’altro canto, la sinistra ribadisce che la diminuzione della popolazione italiana è compensata dall’aumento dell’immigrazione in entrata, come se ciò risolvesse il problema principale, anziché crearne altri.
In questi anni solo Giorgia Meloni ha cercato a più riprese di porre l’attenzione sulla spinosa questione del calo demografico, proponendo un “piano natalità” comprendente la creazione di nuovi asili nido, un incentivo economico pari a 400 euro per ogni bambino al di sotto dei sei anni, l’aumento dei congedi parentali retribuiti e il taglio dell’IVA sui prodotti dedicati ai neonati. Ma dall’attuale governo Lega-5stelle nessuna proposta è arrivata, e il duo Salvini – Di Maio è stato impegnato a farsi la guerra per racimolare più voti. Voti che, in un futuro nemmeno troppo lontano, rischiano di scomparire, in assenza di nuovi elettori.

“Bisogna adottare misure che abbiano effetti positivi nel medio termine” – dice Luca Vitale, esponente grossetano di Fratelli d’Italia – “il piano natalità proposto dalla Meloni è un ottimo inizio e come partito siamo consci del fatto che condizione necessaria affinché i dati sulle nascite tornino in positivo è la creazione di posti di lavoro stabili; oggi le giovani coppie italiane si trovano nelle condizioni di scegliere tra il lavoro, spesso precario, e la maternità.

C’è bisogno che la politica italiana agevoli quanto più possibile le famiglie con neonati a carico attraverso la creazione di reti di servizi a tappeto, affinché la nascita di nuovi bambini non sia fonte di preoccupazioni per i genitori”