IL GOVERNO ASCOLTI GLI ITALIANI!!!

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La crisi causata dall’emergenza sanitaria Covid-19 sta mettendo in grande difficoltà le aziende che purtroppo si trovano a far richiesta di denaro alle banche per esigenze di liquidità.

Dunque cerchiamo di analizzare la situazione-Le imprese che avranno necessità di accedere a importi superiori a 25 mila euro dovranno affrontare in banca gli ordinari esami di sostenibilità economico-finanziaria. Con il rischio oggettivo il che il prestito arrivi quando per l’azienda è ormai troppo tardi. Per questo è necessario che le che ci siano corsie privilegiate, dedicate proprio alle richieste legate al decreto Liquidità.

Inoltre, dichiara Luca Vitale, i prestiti dovrebbero essere in parte a fondo perduto, con la restituzione non certo in sei anni, perché i prestiti andranno a coprire i mancati ricavi provocati dal blocco delle attività produttive, in poche parole, le piccole imprese non possono restituire il prestito in così poco tempo, sarebbe insostenibile.

Allora, prestiti a fondo perduto, senza tassi esorbitanti e lungaggini burocratiche, così come stanno facendo alcuni stati vedesi Germania e stati uniti.

I soldi devono arrivare in tempi rapidissimi sottolinea Vitale.

Perché alla luce dei paletti messi dal governo, è assai probabile che la liquidità atteso dalle imprese non giungerà tanto rapidamente dale banche, su questo ne sono convinti anche i tributaristi.

Allora cosa chiediamo?

Chiediamo-conclude Luca Vitale-che il governo ci ascolti, urge difendere le aziende e i posti di lavoro, utile per il tessuto produttivo della nostra Nazione!

“App immuni” ancora troppi dubbi

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“Un’app che dovrebbe aiutare a rintracciare individui potenzialmente infetti prima ancora che emergano sintomi”.Oltre alla prima funzione essenziale di tracciare i contatti, la app potrà essere molto utile per rafforzare la sanità digitale del nostro Paese”, con queste parole il Ministro Speranza ha spiegato l’applicazione scelta dal governo per il tracciamento del contagio del coronavirus in fase 2.Ma l’argomento in queste ore sta facendo molto discutere e sull’argomento scende in campo Luca Vitale di Fratelli d’Italia che solleva diversi dubbi:-Le domande che ci poniamo sono: “Chi gestirà i dati? Come viene garantita la privacy dei cittadini?-Una questione molto delicata in quanto tutti conosciamo le dinamiche dei dati personali, ed è bene che in un contesto come quello del Covid-19 i dati sensibili dei cittadini siano alquanto tutelati affinchè non entrino in nessun modo nelle disponibilità di società private, continua Luca Vitale. Dunque in linea con quanto espresso dalla Presidente di FDL Giorgia Meloni, Vitale auspica che il Governo su questo tema provveda subito ad avviare il confronto con il Parlamento”, proprio, perché un passaggio in Parlamento è d’obbligo.

CALO DELLE NASCITE, POPOLAZIONE ITALIANA IN DIMINUZIONE. FRATELLI D’ITALIA: “SERVONO SOLUZIONI INCISIVE”

C’è un’emergenza in Italia che rischia di passare inosservata, quasi ignorata dall’agone dei dibattiti politici: quella delle nascite. I nuovi nati sono sempre di meno, anzi, non sono mai stati così pochi dall’Unità d’Italia.

Il declino demografico prosegue la sua triste discesa, iniziata – secondo i dati
Istat – più di un decennio fa, nel 2008. Dal 2015 i neonati si sono assestati sotto il mezzo milione, e la parabola discendente prosegue ancora, con un calo del 4% nel 2018 rispetto all’anno precedente.

Più morti che nascite, dice l’Istat, e ciò accade ormai da qualche anno, determinando una
diminuzione della popolazione italiana, che si assesta a poco più di 55 milioni di persone. Dal 2014 ad oggi, i cittadini italiani sono diminuiti di quasi 700mila unità. È come se una grande città si fosse svuotata per intero, nell’arco di qualche anno.
A rendere ancora più allarmante la situazione è il fatto che alla diminuzione delle nascite si aggiunge l’aumento dei cittadini italiani espatriati. Una situazione simile richiede soluzioni immediate, volte a garantire un futuro al nostro paese.

La diminuzione delle nascite infatti porta con sé altri effetti che rischiano di condurre l’Italia al collasso: l’aumento dell’età media, unitamente al mancato ricambio generazionale, ha un effetto a cascata a livello sociale, economico e culturale.

La politica dovrebbe dunque farsi carico di questo problema, che al momento sembra non far parte dell’agenda del governo. D’altro canto, la sinistra ribadisce che la diminuzione della popolazione italiana è compensata dall’aumento dell’immigrazione in entrata, come se ciò risolvesse il problema principale, anziché crearne altri.
In questi anni solo Giorgia Meloni ha cercato a più riprese di porre l’attenzione sulla spinosa questione del calo demografico, proponendo un “piano natalità” comprendente la creazione di nuovi asili nido, un incentivo economico pari a 400 euro per ogni bambino al di sotto dei sei anni, l’aumento dei congedi parentali retribuiti e il taglio dell’IVA sui prodotti dedicati ai neonati. Ma dall’attuale governo Lega-5stelle nessuna proposta è arrivata, e il duo Salvini – Di Maio è stato impegnato a farsi la guerra per racimolare più voti. Voti che, in un futuro nemmeno troppo lontano, rischiano di scomparire, in assenza di nuovi elettori.

“Bisogna adottare misure che abbiano effetti positivi nel medio termine” – dice Luca Vitale, esponente grossetano di Fratelli d’Italia – “il piano natalità proposto dalla Meloni è un ottimo inizio e come partito siamo consci del fatto che condizione necessaria affinché i dati sulle nascite tornino in positivo è la creazione di posti di lavoro stabili; oggi le giovani coppie italiane si trovano nelle condizioni di scegliere tra il lavoro, spesso precario, e la maternità.

C’è bisogno che la politica italiana agevoli quanto più possibile le famiglie con neonati a carico attraverso la creazione di reti di servizi a tappeto, affinché la nascita di nuovi bambini non sia fonte di preoccupazioni per i genitori”

CONTINUA L’ASCESA DI FRATELLI D’ITALIA: A CAGLIARI VITTORIA STORICA

Prosegue l’inarrestabile ascesa di Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni alla conquista del centro-destra. Storica vittoria alle elezioni comunali di Cagliari, in cui FdI è risultato il primo partito per la coalizione di destra che ha guidato Paolo Truzzu alla vittoria. Il 12% dei cagliaritani ha scelto Fratelli d’Italia, mentre Lega e Forza Italia ottengono poco più del 5% ciascuno. Truzzu, già consigliere regionale per il partito di Giorgia Meloni, è riuscito a vincere superando il 50% dei consensi e aggiudicandosi la vittoria al primo turno.

Un risultato importante, che conferma l’apprezzamento del popolo sardo nei confronti degli esponenti di FdI, che già nel corso delle elezioni europee di fine maggio aveva ricevuto molti consensi. Ma il momento positivo per Giorgia Meloni prosegue a livello nazionale, dove – stando agli ultimi sondaggi – il suo partito arriva a sfiorare il 7% e secondo Swg per il Tg La7 FdI è il secondo partito di centro-destra, superando così Forza Italia. “A Cagliari risultato senza precedenti: Fratelli d’Italia raggiunge il 12%, è il primo partito della coalizione di centrodestra e trascina la vittoria al primo turno di Paolo Truzzu, storico esponente di FdI. Al neosindaco di Cagliari un grande in bocca al lupo e un grazie di cuore a tutti i sardi per la loro fiducia. Non la tradiremo!”. Così Giorgia Meloni su Facebook, che appare raggiante assieme al neo-sindaco.

Soddisfatto anche Luca Vitale, esponente di Fratelli d’Italia a Grosseto: “Giorno dopo giorno, consultazione dopo consultazione, possiamo vedere come sempre più italiani apprezzino il lavoro di Giorgia Meloni e di tutti gli esponenti di Fratelli d’Italia. Non è un caso, è frutto dell’impegno quotidiano in difesa del popolo italiano. Il nostro partito è rimasto coerente rispetto alle promesse elettorali, ponendosi all’opposizione di un governo ibrido le cui decisioni politiche, specie quelle provenienti dal M5S, si stanno rivelando fallimentari e dannose. Si spera che presto il paese possa avere una maggioranza che rispecchia il volere degli elettori: un governo di centro-destra i cui capisaldi dovrebbero essere il sostegno alle famiglie italiane, un repentino abbassamento delle tasse per permettere alle imprese di ripartire e una difesa degli interessi della Nazione di fronte ai burocrati europei”.

ISTAT: DIMINUISCONO I CONSUMI DELLE FAMIGLIE, I ITALIANI COSTRETTI A RISPARMIARE PERSINO SULLA SALUTE

Per la prima volta dal 2013 si è registrato un calo nella spesa reale delle famiglie. Secondo i dati pubblicati dall’ISTAT, infatti, al netto dell’inflazione la spesa delle famiglie è diminuita di quasi un punto percentuale. La quota media mensile che gli italiani spendono in consumi è assai distante dalle cifre fatte registrare nel 2011, tuttavia si era assistiti ad una moderata crescita nel periodo 2013-2017, interrotta appunto lo scorso anno, quando la spesa media mensile si è assestata a 2571 euro.

Buona parte di questa cifra è destinata alle spese di abitazione (affitti e mutui), mentre il restante è impiegato per l’acquisto di beni alimentari e per i trasporti. Si parla – è chiaro – di dati medi aggregati, che non tengono in considerazione il reddito e la propensione al consumo, ma – sottolinea l’istituto di statistica – la stragrande maggioranza delle famiglie spende un importo inferiore al dato medio nazionale. Differenze di spesa sono registrate anche tra Nord e Sud del paese: la spesa media delle famiglie lombarde, per esempio, è di molto superiore ai nuclei familiari di Calabria e Sicilia, le regioni con le spese più contenute.

Le famiglie italiane, dunque, preferiscono risparmiare su tutti quei capitoli di spesa non essenziali: abbigliamento, viaggi e vacanze, carburanti. E, dato preoccupante, molte famiglie si trovano costrette a ridurre la spesa sanitaria. A meno di un improbabile miglioramento repentino della salute pubblica, questo significa che i più scelgono di evitare le visite mediche e gli accertamenti periodici più onerosi.

Come sempre accade in questi casi, i dati ISTAT sono destinati a far discutere. Per le opposizioni, il governo Di Maio – Salvini dovrebbe impegnarsi concretamente per far fronte ad una situazione di contrazione dei consumi. Per Luca Vitale, esponente di Fratelli d’Italia a Grosseto, “il governo dovrebbe rivedere le scelte di politica economica”. “Non ha senso – continua Vitale – istituire il reddito di cittadinanza e al contempo, come è probabile, aumentare l’IVA, che va a gravare ulteriormente sui consumi delle famiglie. Meno consumi significa meno vendite per le attività commerciali, meno produzione per le industrie, meno ricchezza nazionale. Una spirale negativa in cui l’Italia non può rischiare di cadere”.

ARRIVA IL “RISPARMIOMETRO”, LA BANCA DATI DEI CONTI CORRENTI PER SPIARE I CITTADINI. FRATELLI D’ITALIA: DITTATURA FISCALE.

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L’evasione fiscale è un problema cronico in Italia, e di questo si discute di frequente sui talk-show televisivi. Negli ultimi anni, complice anche la necessità di far cassa da parte dello Stato, sono stati vari gli strumenti inventati per far sì che ogni minimo sospetto fosse passato al vaglio dell’Agenzia delle Entrate e a questa lista si aggiunge il cosiddetto “risparmiometro”, nuova creatura a disposizione anche delle Fiamme Gialle; si tratta di una banca dati dei conti correnti italiani, analizzati da un software che segnala i casi sospetti. Se i risparmi sono troppo elevati rispetto al reddito dichiarato, si rischia di vedersi additati quali evasori fiscali e perciò multati.

Giorgia Meloni, commentando la notizia dell’entrata in vigore del risparmiometro ha parlato di “dittatura fiscale”: “Se le entrate e le uscite del conto corrente non sono coerenti con gli standard dello Stato, attraverso un sofisticato sistema l’Agenzia delle Entrate e la GdF potrebbero convocarvi e chiedervi conto di tutte le spese fatte. La dittatura fiscale è ormai al suo culmine”. Col nuovo strumento, infatti, i controlli sui conti correnti avvengono in automatico, e il rischio è quello di essere considerati evasori solo perché si è risparmiato più di quanto l’Agenzia delle entrate pensa che si possa risparmiare.

Luca Vitale, esponente di Fratelli d’Italia a Grosseto, commenta così la notizia: “La creazione di nuovi strumenti per verificare eventuali evasioni non è di per sé negativa, ma lo diventa se a decidere se si è evaso è un software e non un’indagine in cui il cittadino può giustificarsi. La creazione di una banca dati con i dettagli di tutti i conti correnti è qualcosa che finora potevamo immaginare soltanto nei romanzi fantasy. Finora sono state spese ingenti somme di denaro per inventare nuove forme di controllo, ma nulla è stato fatto per contrastare la prima motivazione d’evasione: l’eccessiva pressione fiscale. L’Italia resta il paese con la più alta tassazione e, da oggi, anche quello in cui lo Stato può spiare ogni movimento bancario alla ricerca di nuove entrate!”.

ELEZIONI EUROPEE: A GROSSETO SUCCESSO PER FRATELLI D’ITALIA

Le elezioni europee hanno confermato l’esistenza di una maggioranza di centro-destra alternativa all’attuale esecutivo ibrido Lega-Cinquestelle, ma la consultazione popolare ha restituito però un altro risultato che certifica l’ottimo lavoro di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia, che dal 4,3% ottenuto appena un anno fa alle elezioni politiche, passa al 6,5%, superando di gran lunga le aspettative dei sondaggisti.

Un risultato confermato anche a Grosseto e provincia, dove Fratelli d’Italia riesce a migliorare il 5% ottenuto alle elezioni del 2018, assestandosi al 6,4%, superando Forza Italia e divenendo così la seconda forza politica di centro-destra. La differenza è ancora più netta nella sola città di Grosseto, dove Fratelli d’Italia ottiene il 7% dei voti, staccando di due punti percentuali Forza Italia. Un risultato che, come quello nazionale, inorgoglisce Giorgia Meloni, che può considerarsi a ragion veduta una delle leader emergenti del panorama di centro-destra italiano.

Soddisfatto anche Luca Vitale, rappresentante di Fratelli d’Italia a Grosseto: “Questo risultato conferma il lavoro capillare svolto da Fratelli d’Italia su tutto il territorio italiano. È importante stare a contatto con le persone, capirne le esigenze e avanzare delle proposte utili. Tutto ciò è stato fatto con grande impegno e coordinazione da Giorgia Meloni e da tutti gli altri, che hanno saputo conquistare il cuore e la testa dei grossetani”

ELEZIONI EUROPEE, LA VERA SORPRESA POTREBBE ESSERE FRATELLI D’ITALIA

Si avvicinano sempre più le elezioni europee, un importante appuntamento che può cambiare le sorti del Vecchio Continente e dare il via ad una nuova éra politica all’interno delle istituzioni dell’Unione. Impressione, questa, che prevale non solo per quel che riguarda il contesto italiano, bensì tutti i paesi che si apprestano alle urne. Ma da sempre le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo sono anche un importante riferimento per i singoli partiti nazionali, che hanno così modo di tastare il polso degli elettori per capire le opinioni sull’operato dei singoli governi. Ed è proprio per questo che l’appuntamento del 26 maggio diventa di estrema rilevanza. 

La “luna di miele” tra Lega e Movimento 5 Stelle sembra essersi esaurita, sia perché i consensi – stando agli ultimi rilevamenti – si sono assestati, sia perché tra i due partner dell’esecutivo sono cominciati a volare gli stracci. Problemi di campagna elettorale, certo, tanto Salvini quanto Di Maio devono cercare di massimizzare i propri consensi, ma al di là delle tattiche qualcosa sembra essersi rotto davvero e di ciò potrebbe risentirne il Paese, che rischia di trovarsi bloccato nella faida tra i due partiti di maggioranza. Perciò, si ipotizza, l’esito delle urne potrebbe essere decisivo nel delineare una nuova ipotetica coalizione. Ed è qui che entra in gioco Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che dopo gli ottimi risultati nelle elezioni amministrative dei mesi scorsi, si prepara ad una nuova conferma del buon lavoro svolto sia in Parlamento, sia nelle piazze, con i 30’000 simpatizzanti riunitisi a Napoli. Come sottolineato dalla stessa Meloni, il voto a Fratelli d’Italia sarebbe doppiamente significativo; in primis, perché determinerebbe la bocciatura della politica europea finora adottata nelle istituzioni dell’Unione –  politica non particolarmente favorevole all’Italia e volta ad affermare il predominio franco-tedesco – poi perché il voto a FdI significherebbe, al contempo, premiare un partito che ha preferito mantenere gli impegni con i propri elettori, non appoggiando un governo ibrido le cui decisioni politiche rimangono nelle mani dell’ala sinistra del M5S. 

“Sono convinto che queste imminenti elezioni premieranno l’impegno di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia”, dichiara Luca Vitale, esponente grossetano del partito. “In questi mesi la Meloni ha dato il massimo per impedire che il paese sprofondasse tra le decisioni scellerate dei grillini. A conferma di ciò c’è la grande partecipazione delle piazze, che vedono in FdI un’alternativa valida e battagliera”.

IL GOVERNO FA RETROMARCIA, PREVISIONI DI CRESCITA AL RIBASSO. SALVINI, CHE FINE HA FATTO LA FLAT TAX?

Adesso anche il governo riconosce che l’Italia ha un grosso problema a livello di crescita economica. Martedì sera il Consiglio dei Ministri ha approvato il DEF, documento economia e finanza, all’interno del quale l’esecutivo mette nero su bianco che le previsioni di crescita economica stilate sul finire dell’anno scorso, in occasione della legge di bilancio, erano farlocche. A dicembre, nonostante le previsioni degli altri operatori andassero tutte nella medesima direzione (quella della recessione), il governo Lega-5Stelle prevedeva un +1,5% di Pil, una cifra che era addirittura aumentata di mezzo punto percentuale nelle parole del ministro Savona. Oggi, a distanza di pochi mesi, il governo fa i conti con la realtà: per il 2019 è prevista una crescita economica di appena 0,2 punti percentuali. E anche questa previsione rischia di essere ottimistica, dato che i calcoli dell’OCSE prevedono addirittura un calo dello 0,2%.

A farne le spese di questa situazione, nonostante la narrazione trionfalistica che si legge sui profili social del Ministro è Matteo Salvini. La flat tax tanto proclamata in campagne elettorale si sta rivelando poco più che un ritornello privo di senso. Il ministro dell’economia Tria, infatti, ha sottolineato – secondo le ricostruzioni giornalistiche – che per attuare in qualche modo il sistema di flat tax sarebbe necessario, come minimo, aumentare le aliquote IVA pur di non prosciugare le casse dello Stato. E difatti nel DEF appena approvato non vi sono se non vaghi accenni alla flat tax, senza riferire cifre e impegni economici da parte del governo.

Così, mentre Francia e Germania continuano a crescere, seppure a ritmi rallentati, l’Italia rischia di ritrovarsi in un bel guaio economico e il gap tra le altre nazioni europee e il nostro paese continua ad aumentare. “Questo governo non ha saputo dare risposte tangibili agli italiani” – commenta Luca Vitale, esponente grossetano di Fratelli d’Italia – “alcune iniziative previste nella legge di bilancio e nel DEF sono dannose, come l’introduzione del reddito di cittadinanza, mentre il programma economico della Lega è quasi scomparso del tutto. Salvini si è adagiato nell’alleanza coi grillini, tradendo quelle che erano le aspettative dell’elettorato di centro-destra italiano. La crescita nei sondaggi di Fratelli d’Italia e la fiducia che gli italiani ripongono in Giorgia Meloni, invece, conferma il buon lavoro fatto dal nostro partito a tutela dei cittadini

FRATELLI D’ITALIA VOLA NEI SONDAGGI, PER LE EUROPEE GLI ITALIANI SI AFFIDANO A GIORGIA MELONI

Buone notizie per Fratelli d’Italia: stando agli ultimi sondaggi, si prevede un exploit alle elezioni europee. Secondo i dati di Euromedia e Piepoli, presentati di recente a Porta a Porta, infatti, il partito di Giorgia Meloni potrebbe superare il 5% in termini di consenso elettorale, diventando così una forza politica sempre più determinante all’interno dell’area di centro-destra italiana.

Un successo costruito giorno per giorno dai rappresentanti di Fratelli d’Italia, che, all’interno delle istituzioni e fuori, si sono battuti in questi anni per tutelare l’interesse del popolo italiano contro gli approfittatori che vedono il nostro come un paese di cui potersi prendere gioco. Un impegno quotidiano che ci ha portati a contatto con l’anima vera dell’Italia, il popolo, stanco di sentirsi accampare scuse dopo anni di malgoverno. Sebbene si parli solo di previsioni, che dovranno dunque essere confermate dai risultati delle urne, non nutro alcun dubbio che ciò accadrà: me lo conferma la costante presenza degli esponenti di Fratelli d’Italia nel territorio, dove c’è più bisogno di stabilire un contatto tra rappresentanti e ceti popolari. È di questo giovedì la visita del senatore pistoiese Patrizio La Pietra agli stati generali del gruppo di FdI a Grosseto. Un appuntamento importante, che ha permesso ai candidati alle elezioni comunali e ai rappresentanti locali di coordinarsi al meglio per competere nell’agone politico e proporre delle soluzioni concrete ai cittadini che prossimamente dovranno scegliere le giunte locali.

In Parlamento Europeo gli esponenti di Fratelli d’Italia sapranno sicuramente agire nell’interesse nazionale. Da questo punto di vista le elezioni europee rappresentano un punto di non ritorno: il futuro dell’Unione non può essere identico al passato, a quello che finora abbiamo visto, ovvero un sistematico tentativo di smantellare le sovranità statali; bisognerà rimettere al centro dei tavoli di Bruxelles gli interessi nazionali di tutti, non solo di Francia e Germania. E nessun altro esponente politico lo saprà fare meglio di Giorgia Meloni.

Luca Vitale – Fratelli d’Italia-Grosseto