SI PREVEDE UN FUTURO INFLAZIONISTICO PER L’ITALIA?

C’è un altro anno di un’inflazione che si attende avere uno slancio al di sopra degli obiettivi. Dopo la dinamica dell’inflazione sarà di circa il 2%“. Questo è quello che riferisce Philip R. Lane capo economista e membro del comitato esecutivo della Bce. Secondo lui “E’ improbabile che l’economia si stabilizzi rapidamente in un nuovo stato di equilibrio stazionario neutro” e “non è così facile prevedere una normalizzazione” poiché ci sono importanti incertezze sul tema dell’inflazione, legate alle guerre in Ucraina.

L’Istat ha comunicato che nel mese di aprile 2022 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (al lordo dei tabacchi) ha registrato un aumento dello 0,2% su base mensile e una crescita del 6,2% su base annua (dal +6,5% del mese precedente).

L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +5,3% per l’indice generale e a +2,1% per la componente di fondo. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) ha registrato un incremento dello 0,6% su base mensile e un aumento del 6,6% su base annua (da +6,8% del mese precedente).

La situazione è veramente grave e richiede un’azione mirata in alcuni settori strategici. L’economia del Paese e il potere d’acquisto della nostra moneta sono tremendamente in pericolo. In presenza di inflazione, con una determinata quantità di moneta si potranno acquistare, nel tempo, una quantità sempre minore di beni e servizi. In questa situazione, quale futuro si prospetta all’Italia?

Una soluzione?

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