RITARDO DEI RISTORI = CHIUSURA DELLE ATTIVITA’

E per quanto riguarda i ristori per il mondo della ristorazione? Parliamo di briciole. I vari Decreti-legge varati in questi mesi, in termini di rimborso sul fatturato perduto a causa delle restrizioni per prevenire i contagi da Covid-19, prevedono indennizzi per ristoranti e bar che non coprono neanche l’1% del giro d’affari reale. Alcuni, sconfortati, dicono è meglio di niente, ma la realtà è che quella somma è servita a coprire solo il pagamento di qualche utenza. Nella grande maggioranza dei casi, il calo delle uscite è infinitamente inferiore rispetto alla perdita delle entrate!

Dati alla mano, il settore della ristorazione ha perso circa il 40% del giro d’affari e la situazione è anche peggiore per le grandi città d’arte, soprattutto dopo il terribile calo di fatturato nel 2020. E il 2021 non sembra prospettare un’enorme ripresa: sono più le realtà che non pensano di riaprire che quelle che credono di rimettersi presto in carreggiata. Fipe/Confcommercio afferma che ricevono ogni giorno chiamate dai ristoratori e gli imprenditori per lamentare i ritardi nell’erogazione dei ristori. In questo modo le imprese non possono neanche fare piani di medio periodo e non riescono a sopravvivere!

In molti credono che un lockdown totale sia meglio delle chiusure a singhiozzo: ricordiamoci che se un’attività rimane aperta non è oggetto di ristori dal governo. Pensiamo ai parrucchieri e ai barbieri: aperti anche in zona rossa, ma con un numero di clienti che rasenta lo zero. Loro non riceveranno nessun indennizzo! Al contempo, però, è impossibile per le imprese del comparto coprire tutte le tasse con le poche entrate che hanno. Le prossime chiusure potrebbero essere la mazzata finale per molte attività! L’ipotesi migliore è quella di ripartire in sicurezza, assicurandosi che le imprese si siano adeguate ai protocolli e si possa convivere con il virus!

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TRIDICO CHIEDA SCUSA!

Pasquale Tridico nella bufera, dopo le parole che il presidente dell’Inps ha rilasciato in un’intervista, affermando che le imprese non sarebbero interessate a riaprire perché “grazie agli aiuti di stato preferiscono non farlo”.

“Parole scioccanti” – commenta Luca Vitale-il mondo imprenditoriale ha alzato la voce, protestando in maniera vibrante. Dalla Piccola industria di Confindustria a Federmeccanica, il sistema produttivo italiano è insorto parlando di “pregiudizi anti-impresa” e di “offese verso chi sta combattendo per contribuire al benessere del Paese”.

“Tridico avalla ipotesi assurde perché nessun imprenditore ha interesse a tenere chiusa la propria azienda”, continua Vitale, il quale aggiunge che “il crollo dei fatturati potrà determinare chiusure e interventi sulla struttura dei costi aziendali.

Inoltre al presidente Tridico forse sfugge che molte aziende stanno anticipando la cassa.

Io sto con gli imprenditori! Tridico chieda scusa per le inaccettabili parole usate contro di loro-conclude Luca Vitale-