LA BEFFA DEL BONUS DI 200 EURO

Una stangata da 1.960 euro all’anno in più per famiglia. Questo è il conto dell’inflazione al 6,5% secondo i calcoli di Unimpresa, l’associazione nazionale che rappresenta le micro, piccole e medie imprese. Secondo Giovanna Ferrara, presidente di Unimpresa, «I 200 euro annunciati dal governo, destinati a oltre 30 milioni di italiani con reddito fino a 35mila euro l’anno, coprono solo il 10% della spesa in più provocata dall’aumento di tutti i prezzi».

Le commodities, durante il mese di aprile, sono state in media più care del 698% rispetto al periodo pre-Covid. Il Brent (il petrolio del Mare del Nord), inoltre, è costato ben il 56% in più nello stesso periodo. Pare che sia alla luce di questi dati che il governo abbia deciso di istituire un bonus per alleviare l’impatto del caro energia. I 200 euro promessi a 30 milioni di italiani saranno sufficienti?

La verità è che i cittadini, come le imprese, hanno visto erodere il proprio portafoglio. Per Confindustria, i prezzi dell’energia pesano su tutte le filiere: il protrarsi del conflitto ha gelato la produzione industriale italiana, calata del 2% a marzo e del 2,5% ad aprile. L’indice delle attese sull’economia italiana ha registrato un crollo da +0,6 a inizio anno fino a -34,8 di aprile, comparabile a quello di dicembre 2020. 

Insomma, serve molto più di un semplice bonus da 200 euro una tantum ai cittadini e alle imprese. Le famiglie hanno visto erodersi il loro potere d’acquisto, ma di certo il mondo delle imprese non sta di certo meglio. Per questo si chiede al governo di intervenire sul cuneo fiscale per alzare i salari dei lavoratori e ridurre l’impatto della crisi per famiglie e imprese.

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