I BANDI PER LA GESTIONE DELL’EPIDEMIA? PER IL GOVERNO E’ MEGLIO ASSEGNARLI ALLE IMPRESE STRANIERE

Secondo l’osservatorio sui bandi covid, dal 31 gennaio al 17 novembre 2020 sono stati messi sul tavolo 4,73 miliardi di euro. Il 36,25% di questa somma, ovvero 1,72 miliardi di euro sono stati destinati a Paesi esteri. Al primo posto troviamo le aziende cinesi, che si aggiudicano 1,57 miliardi di euro, dunque un terzo dei bandi per la gestione dell’epidemia. Al suo seguito, troviamo le aziende sudcoreane (29.050.000 euro), quelle americane (28.818.202), di Hong Kong (25.161.396), tedesche (25.088.620) e del Regno Unito (10.338.000). Facendo due calcoli, le aziende non italiane hanno ottenuto il 91,7% dei bandi per l’emergenza Covid. Crediamo che sia a dir poco vergognoso…

La maggior parte delle forniture giunte dalle aziende estere riguardavano soprattutto i sistemi di protezione, come le mascherine (99,44% del totale), e le forniture per la terapia intensiva e farmaci (0,22%).

Giorgia Meloni accusa duramente il governo e noi la sosteniamo a pié pari. Solo a sentire queste cifre rabbrividiamo. È un governo completamente asservito agli interessi stranieri! Il nostro paese sta affrontando una durissima crisi su moltissimi fronti: sia su quello economico e sociale, sia su quello sanitario. E, nonostante questo, il nostro governo cosa fa? Preferisce concedere i bandi alle imprese straniere piuttosto che aiutare le nostre aziende italiane che stanno letteralmente boccheggiando. Fin dai primi momenti della pandemia, con i giusti finanziamenti, le imprese avrebbero potuto riconvertire la produzione e, le forniture per l’emergenza, sarebbero state fabbricate direttamente in Italia.

Ma come al solito il governo preferisce sempre fare gli interessi delle grandi potenze estere come la Cina in questo caso, ma ben sappiamo che non è la prima volta che accade… Le famiglie e le imprese italiane sono estremamente in difficoltà, i bonus non sono un aiuto concreto e tanto meno lo sono i favoritismi verso i Paesi esteri. Ci vogliono riforme efficaci per sostenerli economicamente. Ma perché il governo non riesce a capirlo?

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SPACCATURA NELL’ESECUTIVO. PER FORTUNA CHE CI SIAMO NOI CHE VOTEREMO ALL’UNISONO UN SECCO “NO” AL MES

PD e M5S litigano senza sosta in parlamento. Il presidente del Consiglio si sente più che sicuro sulla stabilità del meccanismo europeo e pensa addirittura che il piano del Mes e Recovery Fund sarà una proposta innovatrice. Peccato che l’esecutivo abbia un margine di soli 6 voti e debba fare i conti con una spaccatura interna al Movimento Cinque Stelle che fa tremare il governo. Pressappoco si percepisce la stessa tensione degli ultimi giorni del governo della Lega. Il governo di Conte è in bilico e rischia la caduta? Ma speriamo proprio di si! Era ora!

Al vertice, tuttavia, non sembrano molto preoccupati di una possibile caduta del governo. Secondo il M5S, in particolare, sarebbe da matti andare contro il Premier e sperano di mettere in atto una fattispecie di tattica per far “accettare” più spontaneamente il Mes: non si voterà, infatti per accedervi, ma solo per approvare la riforma. Sempre secondo loro, oltretutto, bisogna dare fiducia a Conte, affinché possa presentarsi a Bruxelles e sbloccare i fondi per il Recovery Fund, per esempio. Sperano, dunque, in un’utopica compattezza nel voto, per salvaguardare un grande nome come Conte.

Poco importa a noi dei loro litigi e delle loro strane strategie per convincere ad approvare di Mes alla maggioranza. Noi mercoledì voteremo all’unisono un secco NO in Parlamento e questa è una battaglia di cui ci siamo fatti promotori da sempre. Il Mes non serve e, di fatti, non è stato utilizzato da nessuna nazione europea. È una riforma salvabanche, un indizio di un ulteriore sottomissione alle burocrazie europee. Il Mes non tutela l’interesse nazionale ed è esattamente per questo che ci opporremo con fermezza. Mercoledì vedremo chi deciderà di difendere lo Stato Italiano o barattarlo per una poltrona.

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Cos’è il Mes e perché noi di Fratelli d’Italia non lo voteremo, ritenendolo “un cappio al collo” per l’Italia

A cura di Luca Vitale

Il Mes, Meccanismo europeo di stabilità o più comunemente “Fonso Salva Stati”, può essere attivato dai paesi europei per far fronte alle spese dirette o indirette, derivanti dall’emergenza sanitaria, quando il paese stesso sia in forte difficoltà finanziaria.

Se il Governo Italiano decidesse di attingervi, al nostro Paese spetterebbero 36 miliardi di euro. Ma è davvero tutto roseo come alcuni vogliono farci credere? Dov’è l’inghippo?

Innanzitutto vediamo cosa dice il sito ufficiale europeo, secondo il quale il Mes è: “ il fondo di salvataggio permanente, istituito per erogare prestiti ai paesi dell’area dell’Euro finanziariamente in difficoltà”.

Ecco qua: per chi non lo sapessi, il Mes è un PRESTITO!

Ma l’Europa cosa vuole in cambio? Nel caso del Mes l’Europa sta ha adottato un approccio detto “Cash for reforms approach” e cioè “denaro in cambio di riforme” e cioè l’Europa ci dice: “Io vi do i soldi e voi fate delle riforme economiche”, che vengono chiamate “Condizionalità”.

Un protocollo d’intesa illustra nel dettaglio le riforme che lo stato che riceve il prestito, dovrà attuare. Le riforme riguarderanno tre grandi aree: il consolidamento fiscale, le riforse strutturali e le riforme del settore finanziario.

Ci sarà una vigilanza (o meglio dire un controllo) dell’Europa sul paese che ha ricevuto il prestito. ASSOLUTAMENTE SI’!

La Commissione Europea e la BCE verificheranno REGOLARMENTE se si stanno attuando le riforme pattuite.

Monitoraggio, sorveglianza, controllo, vigilanza… Chiamatela come volete, ma il succo è sempre lo stesso: un’ingerenza ancora più marcata dell’Europa sulla sovranità nazionale italiana!

Intanto dopodomani, il 9 dicembre, il Parlamento voterà sul Mes.

Cosa faremo noi di Fratelli d’Italia? Ovviamente voteremo NO! Come ha detto la nostra Presidente, Giorgia Meloni, non possiamo permettere che venga messo questo cappio al collo del nostro paese.

E’ un atto di sottomissione che ci chiede la Commissione. Chiederò conto a Berlusconi di questo (suo assenso n.d.r.), ma una divisione su quel voto non peserebbe certo come una, eventuale, sulla manovra. Si possono avere alcune visioni diverse in una coalizione”, ha detto la Meloni in un’intervista.

Ma il Governo rischia di cadere il 9, dopo il voto sul Mes, visto che anche i 5 Stelle si sono detti sempre contrari a questa misura?

Cosa accadrà? I Cinque stelle si sottometteranno ancora una volta ai loro ex nemici del Pd, ora compagni di merende?

Ovviamente ci auguriamo con tutto il cuore che il governo cada perché sarebbe una liberazione per il paese, ma anche se non dovesse cadere, chi mai rialzerà il Movimento 5 Stelle dall’aver tradito ancora una volta e in maniera più grave il suo elettorato?

Come afferma Giorgia, dire di sì al Mes “significherebbe consegnare definitivamente la sovranità italiana ai diktat europei e utilizzare i soldi degli italiani per salvare le bance tedesche”.

Noi di Fratelli d’Italia diciamo NO al Mes e restiamo fedeli alle promesse fatte ai nostri elettori.

Diciamo NO alla sottomissione indiscriminata all’Europa che ci porterebbe a rinunciare alla nostra sacrosanta sovranità.

Diciamo NO a questo cappio al collo chiamato Mes!!!!

Luca Vitale

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LE ASSURDITÀ DI QUESTO GOVERNO

Assurdo! Nella Legge di Bilancio il Governo PD-M5S inserisce la norma salva evasori cinesi e salva riciclaggio mafia nigeriana.
L’articolo 200 della Legge Bilancio prevede l’abolizione dell’imposta sul “Money transfer”, cioè sui trasferimenti di denaro contante all’estero effettuati per mezzo degli istituti di pagamento, commenta Luca Vitale.

Dunque, per gli italiani fanno la guerra al contante, ma nel frattempo tolgono le tasse a chi spedisce i soldi all’estero.

Ringraziano gli evasori dei mini market, le imprese cinesi apri e chiudi, gli spacciatori e gli sfruttatori, ma noi Fratelli di Italia ci batteremo sempre contro queste ingiustizie!