PERCHE’ NESSUNO ALZA LA VOCE?

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Il 1° gennaio entreranno in vigore le nuove disposizioni della BCE sulle sofferenze bancarie, chi non coprirà entro 90 giorni i debiti scaduti verrà dichiarato “cattivo pagatore”.

Decine di migliaia di famiglie e imprese italiane rischiano di essere segnalate alla centrale dei rischi e vedersi precluso l’accesso al credito, commenta Luca vitale.

Queste disposizioni sono state approvate dalla BCE prima della pandemia da Covid 19 e sarebbe delirante farle entrare in vigore oggi. L’Ad di Mediobanca Nagel ha definito le nuove regole della BCE “una bomba atomica” anche per il sistema bancario italiano ed europeo, che verrebbe travolto da una valanga di nuovi crediti deteriorati (NPL), sufficienti a far collassare l’intero sistema.

Fratelli d’Italia si chiede perché nessuno nel Governo non abbia ancora alzato la voce in Europa per chiedere l’immediata sospensione di queste misure almeno fino alla fine della pandemia, per poi comunque rivederle perché sono chiaramente punitive per il Sistema Italia.

È semplicemente folle pensare di affrontare la ricostruzione con l’intero tessuto finanziario e produttivo polverizzato dalle nuove regole di rigore dell’eurosistema.

A meno che l’obbiettivo non sia quello di far trovare la tavola apparecchiata ai predatori internazionali, che stanno già affilando i coltelli, conclude Luca Vitale.

È ORA CHE IL GOVERNO SI SVEGLI!!!

Da quasi 70 giorni 18 nostri connazionali sono detenuti in Libia senza alcun motivo, commenta Luca Vitale.

Il rilascio dei nostri pescatori sequestrati dalle milizie di Haftar deve diventare una priorità nazionale che il governo deve porre in ogni contesto, anche in occasione del “dialogo libico” che si apre domani a Tunisi con la partecipazione di tutte le fazioni libiche.

Zingaretti, Conte, Di Maio, SVEGLIA: il governo italiano alzi la voce e riporti a casa i nostri pescatori, conclude Vitale.

IL GOVERNO STANZI DEI FONDI

L’insensata chiusura dei locali a mezzanotte è un durissimo colpo per migliaia di imprenditori italiani, molti dei quali dopo il lockdown avevano riaperto tra mille dubbi e incertezze, facendosi forza e investendo di nuovo sulla loro attività, commenta Luca Vitale.

Hanno speso soldi per adeguarsi a tutte le prescrizioni anticontagio volute dal Governo, molti si sono indebitati per ripartire, e ora rischiano di chiudere a causa di un provvedimento che vanifica tutti i loro sforzi. Lo Stato non può massacrare così un settore come quello della ristorazione e della somministrazione di bevande, che produce e crea ricchezza per migliaia di famiglie italiane.

Allora ora cosa urge fare?

Ora pretendiamo che il Governo stanzi dei fondi e introduca subito un meccanismo di ristoro per i danni che sta causando a migliaia di piccole e medie imprese, conclude Vitale.

IL GOVERNO FACCIA CHIAREZZA

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Il caos regna sovrano nelle decisioni del Governo sulle norme anti-Covid, commenta Luca Vitale.

Ieri il Ministero dell’Interno ha diramato una circolare per chiarire il confuso contenuto del decreto legge del governo sull’attività motoria e sportiva e dice: è vietato fare jogging senza mascherina.

Una decisione che ha scatenato il caos e poche ore dopo il Viminale è stato costretto a precisare la sua stessa circolare, che avrebbe dovuto chiarire cosa si può fare e cosa no secondo l’ultimo decreto di Conte.

È assurdo che il Governo non tenga conto del significato delle parole e continui a scrivere provvedimenti schizofrenici, che lasciano i cittadini nella più totale indeterminatezza e nell’arbitrio delle diverse interpretazioni delle norme.

Gli italiani non ne possono più di tutto questo e pretendono dall’Esecutivo solo un po’ di buon senso e informazioni chiare e precise, il Governo faccia capire agli italiani cosa devono e non devono fare in modo inequivocabile! conclude Vitale.

GOVERNO INCOMPETENTE!

Sabato è arrivata l’ennesima amara sorpresa per molti imprenditori italiani, per tutti quelli che come previsto dall’articolo 125 dell’ormai tristemente famoso “Decreto Rilancio” hanno presentato richiesta del credito d’imposta sulle spese per la sanificazione degli ambienti di lavoro e l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale a tutela dei propri dipendenti, spiega Luca Vitale.

Credito d’imposta che doveva essere pari al 60% della spesa sostenuta, ma visto che il Governo ha stanziato solo 200 milioni di euro (il resto dei 55 miliardi del decreto servivano per marchette e amenità varie) è stato ridotto d’imperio dall’Agenzia delle Entrate a solo il 9% della spesa sostenuta (ovvero al 15,6423% di quanto richiesto dalle imprese).

L’ennesima presa in giro per imprese, artigiani e professionisti da parte di questo Governo.

Una cosa simile era già accaduta con il bando “Impresa Sicura” (solito nome altisonante) del mese di maggio che ha visto le risorse destinate allo stesso fine della protezione dei lavoratori andate esaurite in un click day durato pochi decimi di secondo.

Evidentemente ci provano gusto. L’Italia che produce e lavora non merita questo governo incompetente, conclude Luca Vitale.

RETE UNICA? IL GOVERNO VA IN UN’ALTRA DIREZIONE

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L’accordo raggiunto sulla rete unica sembra non andare affatto nel senso auspicato da Fratelli d’Italia: chiedevamo una rete indipendente e di proprietà pubblica, in cui gli operatori fossero messi tutti nelle stesse condizioni per offrire servizi competitivi ai cittadini, commenta Luca Vitale.

Al contrario ci ritroviamo una rete unificata sotto l’egida di Tim che in questa maniera acquisirà il controllo anche degli asset costruiti da Enel e CdP attraverso Open Fiber.
Si tratta di un progetto gigantesco che non sarà approvato dalle autorità regolatorie italiane e sarà bocciato dall’Europa.

Ma ancor più rilevante è il dubbio che tutto questo compulsivo gran da fare serva a frenare gli investimenti in fibra per non svalutare il valore della vecchia infrastruttura in rame. E così parlano di ritardo della fibra, promettono strade impervie per una rete moderna, ma in concreto finiremo per spendere i voucher per finanziare la vecchia infrastruttura in rame, rischiando di lasciare gli italiani nel medioevo digitale.

Il Governo Conte la smetta di lavorare col favore delle tenebre, venga in Parlamento a riferire su questo nuovo Britannia che sta rifilando agli italiani, conclude Luca Vitale.

Il Governo annulli quella oscena circolare!

Il governo annulli quella oscena circolare!

Al Ministero della Giustizia non sono bastati tre mesi per capire di aver sbagliato ad emanare la circolare del Dap del 21 marzo che ha consentito la scarcerazione dei boss mafiosi al 41 bis e oggi il ministro Bonafede ha preferito sospenderne l’efficacia invece di cancellarla definitivamente.

Davvero assurdo, commenta Luca Vitale. i grillini stanno aspettando tempi migliori per ritirare fuori quella circolare e continuare nello smantellamento del regime del carcere duro per i mafiosi.

Il governo annulli definitivamente quell’oscena circolare.

Lo dobbiamo ai parenti delle vittime della mafia, ai magistrati e alle forze dell’ordine che ogni giorno combattono la criminalità organizzata, conclude Vitale.

Giuseppe Conte annuncia ancora “promesse mai mantenute”

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Un’altra conferenza stampa di Conte nella serata di ieri ha annunciato le tante cose belle e buone che questo governo farà.

Detto tral’altro, in caso in cui qualcuno perdesse qualche parola in diretta in contemporanea su più reti per fare e rifare tante promesse, fin’ora mai mantenute.

Ma la cosa più eclatante- commenta Luca Vitale-è che milioni di italiani assistono basiti, chiedendosi con quale coraggio si facciano nuove promesse quando non sono ancora arrivate le risorse assicurate in identiche conferenze tenutesi in questi mesi.

Una situazione surreale, e forse il Governo non si rende conto che gli italiani ormai sono stanchi… E allora, probabilmente, per rendersi conto di quanto tutto questo sia inverosimile urgerebbe ogni tanto, uscire dal palazzo e dalle conferenze virtuali?

NO AI SOLI PAGAMENTI ELETTRONICI

Sfruttare il post pandemia per salutare i contanti, fare spazio ai pagamenti elettronici e sferrare un durissimo colpo all’evasione fiscale. Vittorio Colao, leader della task force di esperti arruolata da Giuseppe Conte per la ripartenza dell’Italia nella fase 2, ha già le idee chiare sui prossimi passi da compiere.

L’idea è semplice: il contante potrebbe tranquillamente essere sostituito da uno dei tanti pagamenti elettronici possibili. D’altronde, una proposta del genere, sposa alla perfezione la linea del governo giallorosso che, nel corso degli ultimi mesi, aveva più volte strizzato l’occhio all’e-payment.

Dunque, il Governo e i suoi esperti tornano alla carica nella loro crociata ideologica contro il contante, sponsorizzando a più non posso la moneta elettronica che garantisce lauti guadagni alle banche. Mentre il resto del mondo- commenta Luca Vitale-è impegnato esclusivamente a far ripartire il tessuto produttivo, in Italia la prima preoccupazione sembra quella di garantire flussi di cassa alle centrali finanziarie.

La situazione economica è drammatica, invece, di sentenziare dalla City consigliamo a Colao di venire in Italia a parlare con chi produce e crea ricchezza e così scoprire cos’è l’economia reale.

IL GOVERNO PENSI AI RISTORATORI!

Il mondo della ristorazione è totalmente fuori dai provvedimenti del Governo utili a regolamentare la loro attività in questa fase 2 e che possa dargli la possibilità di ricominciare a lavorare.

Un intero settore, dunque, completamente in ginocchio che ancora non ha ricevuto aiuti concreti o almeno disposizioni chiare per la riapertura.

Sulla questione scende in campo anche Alessandro Borghese che si è fatto portavoce dell’intera categoria e chiede: “subito regole chiare per la riapertura e finanziamenti a fondo perduto, migliaia di attività e posti di lavoro sono a rischio”.

Un argomento su cui il governo tace-commenta Luca Vitale-URGE intervenire per ristabilire gli equilibri dopo l’emergenza sanitaria che ha completamente paralizzato l ‘economia del Paese.

Ora, più che mai è necessario che il governo dia linee guida per la ripresa dell’ economia e del settore della ristorazione “fiore all’occhiello” del Bel Paese, oggi fortemente in affanno.

Allora, chiediamo che il “decreto rilancio” tanto enfatizzato dal governo non rimanga solo una bella favola, ma che sia attuato quanto prima, perché l’Italia ha bisogno di risposte, risposte vere che diano la possibilità di rilanciare le attività per lavorare serenamente.

L’Italia non può più continuare in questo stato d’agonia!