INFLAZIONE ALLE STELLE IN EUROPA E IN ITALIA: COME AGIREMO?


L’Eurostat ha diffuso il dato finale sull’andamento dei prezzi al consumo in area euro a ottobre 2022. L’inflazione ha registrato nell’area euro un incremento annuale del 10,6%, rispetto al +9,9% di settembre e al +4,1% dello stesso mese del 2021.
Il dato è leggermente inferiore all’indicazione preliminare (+10,7%). Come avviene ormai da mesi è la componente energetica ad aver avuto la più rapida crescita (+41,5% rispetto a ottobre 2021). Su base mensile i prezzi al consumo nell’area euro hanno registrato un incremento dell’1,5%.
L’inflazione a doppia cifra è stata registrata in ben 18 paesi europei, tra cui l’Italia, dove si aggira intorno al 12%. Curioso che per la prima volta in Russia per 5 mesi consecutivi si sia registrata l’inflazione mensile più bassa in Europa. L’aumento dei prezzi ad ottobre 2022, infatti è stato di solo lo 0,3% in Russia. Preoccupano anche i dati riguardanti la disoccupazione dato che in Italia si attesa al 7,9%, mentre in Russia si aggira intorno al 4,3%.
Il contrasto all’inflazione è al centro dell’attenzione del governo: nel consiglio dei ministri di ieri sera i temi principali riguardano proprio le misure urgenti in materia di accise e Iva sui carburanti e di sostegno alle imprese e famiglie pesantemente afflitte dall’inflazione generalizzata. La collaborazione con l’Europa sarà fondamentale per contrastare questo fenomeno e ridurne i rischi. È in questo modo che agiremo!

politica #sondaggi #crescita #centrodestra #consenso #lavoratori #paese #giorgiameloni #fratelliditalia #fratelliditaliagrosseto #italia #lucavitale #lucavitalecoordinamentocomunalegrosseto #lucavitaleconsiglierecomunale #dipartimentoeconomiaefinanza #lucavitalecoordinamentoprovinciale #elettifditoscana #lucavitalefratelliditalia #lucavitaleparlamento #lucavitalepergrosseto #ristorieconomici #politics #italianpolitics #politicslive


Quanto indicato in comunicati e video comunicati è la personale posizione di Luca Vitale iscritto a Fratelli d’Italia

L’ITALIA NON E’ UN PAESE PER GIOVANI

L’Italia non è un paese per giovani, almeno se si parla di lavoro. A dirlo sono i dati Eurostat, i quali certificano che nel corso del 2021 nel nostro Paese in media lavoravano 4 milioni e 588mila persone tra i 55 e i 64 anni, in aumento di un milione e 775mila rispetto a dieci anni prima. Un trend che sembra riguardare tutta l’Europa a 27, infatti i lavoratori europei nella fascia più anziana sono aumentati di oltre 11,5 milioni.

Sulla spinta della tendenza demografica (aumenta l’aspettativa di vita per gli anziani e diminuiscono i figli) in Italia lavorava nel 2021 il 53,4% delle persone tra i 55 e i 64 anni, con un aumento del 15,9% sul 2011.

Se, inoltre, nel 2001 al lavoro si trovavano circa quattro giovani con meno di 35 anni a fronte di un lavoratore con oltre 55 anni (1,8 milioni di anziani a fronte di 8,3 milioni di giovani, dati considerati con le vecchie regole) nel 2021 le quantità quasi si equivalgono con 4 milioni 929mila giovani tra i 15 e i 34 anni a fronte di 4 milioni 588mila lavoratori tra i 55 e i 64 anni.

Da anni uno dei problemi che assilla le imprese italiane è la ricerca della manodopera. Bisogna cambiare il mondo dell’occupazione in Italia in tutti i sensi: incentiviamo la produzione di nuovi posti di lavoro e creiamo manovre sicure per le imprese che incentivino l’assunzione. Solo in questo modo diminuiremo la disoccupazione giovanile!

Noi abbiamo la soluzione per aiutare i giovani e non solo, per ridare la giusta e doverosa dignità a chi ha problemi di lavoro, o per chi lo ha perso il lavoro!

Sostienimi!

#disoccupazione #disoccupazionegiovanile #occupazione #lavoro #giovani #lavoratori #paese #giorgiameloni #fratelliditalia #fratelliditaliagrosseto #italia #lucavitale #lucavitalecoordinamentocomunalegrosseto #lucavitalefratelliditalia #lucavitaleparlamento #lucavitalepergrosseto #ristorieconomici

SI PREVEDE UN FUTURO INFLAZIONISTICO PER L’ITALIA?

C’è un altro anno di un’inflazione che si attende avere uno slancio al di sopra degli obiettivi. Dopo la dinamica dell’inflazione sarà di circa il 2%“. Questo è quello che riferisce Philip R. Lane capo economista e membro del comitato esecutivo della Bce. Secondo lui “E’ improbabile che l’economia si stabilizzi rapidamente in un nuovo stato di equilibrio stazionario neutro” e “non è così facile prevedere una normalizzazione” poiché ci sono importanti incertezze sul tema dell’inflazione, legate alle guerre in Ucraina.

L’Istat ha comunicato che nel mese di aprile 2022 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (al lordo dei tabacchi) ha registrato un aumento dello 0,2% su base mensile e una crescita del 6,2% su base annua (dal +6,5% del mese precedente).

L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +5,3% per l’indice generale e a +2,1% per la componente di fondo. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) ha registrato un incremento dello 0,6% su base mensile e un aumento del 6,6% su base annua (da +6,8% del mese precedente).

La situazione è veramente grave e richiede un’azione mirata in alcuni settori strategici. L’economia del Paese e il potere d’acquisto della nostra moneta sono tremendamente in pericolo. In presenza di inflazione, con una determinata quantità di moneta si potranno acquistare, nel tempo, una quantità sempre minore di beni e servizi. In questa situazione, quale futuro si prospetta all’Italia?

Una soluzione?

Sostienici!!!

#inflazione #poteredacquisto #moneta #economia #lavoratori #paese #giorgiameloni #fratelliditalia #fratelliditaliagrosseto #italia #lucavitale #lucavitalecoordinamentocomunalegrosseto #lucavitalefratelliditalia #lucavitaleparlamento #lucavitalepergrosseto #ristorieconomici