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RIPARTIAMO DAL TURISMO!

Il settore turistico è in ginocchio. Il Coronavirus sta colpendo in particolare quei Paesi che, non potendo garantire misure di sicurezza sanitaria e nonostante abbiano riaperto le frontiere, hanno visto un crollo dei viaggiatori. Tornando alle cifre tra gennaio e aprile 2020, gli arrivi di turisti internazionali sono diminuiti del 44%, mentre le perdite a fine giugno si assestavano circa mille miliardi di euro, ovvero 1,5% del prodotto lordo globale. E l’andazzo di quest’anno non sembra essere molto differente. Il massiccio calo del numero di turisti minaccia posti di lavoro ed economie

E allora come ripartire?

Spesso si ha l’impressione che il governo si lasci guidare non solo dal principio di precauzione, il che è più che comprensibile, ma tende anche a sottovalutare il pericolo del crollo di vasti settori dell’economia, concentrandosi principalmente su soluzioni assistenzialistiche. Uno dei settori più in bilico è proprio il settore turistico: che costituisce il 6% del PIL, con l’indotto il 13%. Facendo un confronto, sul totale l’industria vale il 23%, l’agricoltura il 2% del PIL. Insomma, il turismo non costituisce di certo una porzione trascurabile! Ovviamente, la crisi epidemiologica ha colpito ampi strati delle società umane a livello globale, ma ci offre l’opportunità per rivoluzionare l’idea di turismo con maggiore attenzione alla sostenibilità, all’autenticità e alla riscoperta del locale.

Bisogna far ripartire il turismo e tutta l’economia in generale, sostenendo tutti gli operatori del settore turistico, i commercianti e i ristoratori. Ma non solo! Servono nuove iniziative anche in campo locale! Lavoriamo continuamente per superare totalmente il coprifuoco, perché è il primo passo per rilanciare tutti i settori, quello turistico compreso (quale turista vorrebbe venire in Italia sapendo che alle 10 di sera deve rinchiudersi in casa?). Sfruttiamo tutte le risorse possibili: più sono sostenibili e meglio è! Valorizziamo il turismo locale, ma non dimentichiamoci di quello internazionale che per molte regioni italiane è fondamentale. Perché l’Italia vale e merita di essere visitata!

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COMBATTIAMO CONTRO IL FALLIMENTO DELLE NOSTRE IMPRESE!

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L’Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana, che provvede allo studio della strutta socioeconomica e delle sue trasformazioni, mostra che il mercato in stallo ha colpito principalmente i territori a vocazione terziaria e turistica, ovvero quelle imprese sulla costa o in montagna che hanno un’occupazione stagionale. Il 26% di domande di cassa integrazione provengono dal settore della ristorazione e alloggio, un numero poco più basso delle richieste dal comparto del commercio all’ingrosso e al dettaglio (29,3%). L’11%, invece, proviene dalle attivitàprofessionali, anch’esse profondamente in difficoltà. Sono chiari segni che la nostra economia è realmente in pericolo.Bisogna cominciare a far ripartire queste imprese. Il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, per esempio, ha chiesto di riaprire immediatamente la montagna toscana. La vera domanda è: perché per tutte le attività si applicano differenziazioni da regione a regione in base al colore, mentre gli impianti di risalita sono esclusi da questo principio? Perché il Governo non applica i colori anche agli impianti di risalita? D’altronde è stato consentito salire su un treno o su un autobus, ma non su una seggiovia che, paradossalmente, è un mezzo molto più Covid-free di una metropolitana. D’altronde, non è una novità che questo governo sia una contraddizione unica! Ma nel frattempo il turismo montanaro va in fallimento e migliaia di lavoratori rischiano, da un lato di perdere il proprio lavoro, dall’altra di non avere accesso ai cosiddetti ristori del governo. È corretto tutto questo? Per alcune famiglie il turismo montanaro costituisce la loro unica entrata!La verità è che bisogna cominciare a lavorare cercando di fare in modo di far ripartire queste imprese. Le attività limitate dai dpcm devono ripartire, perché i ristori dati dal governo non sono minimamente sufficienti a pagare le spese di un’intera attivitàcommerciale. Alcuni comuni in provincia di Grosseto hanno cercato, per quello che hanno potuto, di reperire una parte delle risorse dal bilancio, al fine di colmare almeno parzialmente le mancate risorse fornite dal governo. Un’ottima iniziativa, almeno per accorrere in aiuto a coloro che ne hanno necessità! Bisogna agire e anche in fretta! Qui c’è in ballo il destino di migliaia di imprese!

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IL TURISMO IN TOSCANA AFFONDA E IL PROBLEMA DELL’EROSIONE COSTIERA E’ ANCORA IN STALLO

I dati del turismo sono agghiaccianti! In Toscana, nei primi otto mesi del 2020 (dunque tenendo conto del periodo che copre l’estate, la stagione più florida per le vacanze) si è registrato un calo del 60,7% di presenze rispetto al 2019. Ma l’emergenza non è meramente relativa ai dati turistici. La situazione potrebbe aggravarsi considerando la situazione ambientale nella quale la nostra regione e la nostra provincia riversa. Chi meglio di noi conosce lo stretto legame tra turismo e ambiente?

Il problema ambientale riguarda l’erosione costiera e purtroppo è una questione rimasta aperta da anni. Dal 2016 la giunta regionale ha messo in evidenza lo stato di criticità del litorale, ha stanziato le risorse, ma ancora ad oggi non è dato sapere quando tali operazioni saranno realizzate. Il tratto interessato riguarda Castiglione della Pescaia e necessariamente anche il comune di Grosseto, dal quale saranno prelevate le sabbie a sud del porto di Marina di Grosseto. Gli interventi in progetto sono finalizzati a contenere l’erosione costiera in tale tratto, realizzando ripascimenti e relative aree di protezione parallele e perpendicolari alla linea di costa. Fabrizio Rossi, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia e assessore all’urbanistica del Comune di Grosseto, sottolinea che “Il rispetto dell’ambiente e la salvaguardia del territorio devono essere un punto saldo nell’operato di ogni pubblica amministrazione, per cui chiediamo alla Regione di valutare ipotesi alternative che siano meno impattanti a livello ambientale”.

Bisogna agire ora! Basta rimandare i progetti per anni e anni, soprattutto la realizzazione di opere di rifacimento che toccano più comparti contemporaneamente: quello turistico e quello ambientale! Dati alla mano, inoltre, è necessario fare anche appello al governo italiano chiedendo ed esigendo aiuti economici immediati agli operatori turistici e per tutti quelli che vivono di turismo! Anche loro hanno il diritto di lavorare e, se questo non sarà consentito, bisognerà tutelarli nel prossimo decreto Ristori!

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