IL FALLIMENTO TUTTO ITALIANO DELLA CAMPAGNA VACCINALE

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Ben sappiamo che l’Italia ha dovuto piangere un numero elevatissimo di morti. Da poco abbiamo superato il triste traguardo dei 100.000 decessi e questo dimostra che l’Italia detiene uno dei record più tragici di tutta l’Europa rispetto al rapporto con la popolazione. Quanto fa rabbia sapere che buona parte di queste morti avrebbero potuto essere evitate se solo si fosse fatto di più? Abbiamo il vaccino da 3 mesi e tutt’ora buona parte delle persone anziane e di quelle più potenzialmente a rischio non hanno ricevuto la loro dose. È stato corretto vaccinare fin da subito alcune categorie di pubblici lavoratori (sanitari esclusi, perché ne avevano diritto) ma proseguire a rilento con la somministrazione del vaccino agli anziani e ai vulnerabili? Ovviamente la risposta è negativa!

L’Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale) sottolinea che, se si fosse data la priorità di vaccinazione agli italiani in età avanzata e non alla categoria professionale di appartenenza, la letalità del Coronavirus avrebbe fatto registrare una rapida discesa verso il basso, molto più repentina rispetto a quella fin qui rilevata. La riduzione della letalità che raggiungeremo con ogni probabilità a fine marzo, ovvero il -21%, si sarebbe potuta raggiungere a inizio febbraio, se solo la campagna vaccinale fosse stata organizzata con criterio fin dall’inizio. Se si fosse seguita una linea più coerente, probabilmente oggi registreremmo un calo della letalità pari al 54%.

In aggiunta al fallimento tutto italiano del piano vaccinale, bisogna puntare il dito anche nei confronti di quei contratti stipulati con le case farmaceutiche in cui le aziende che producono vaccini “sono tenute a fare del loro meglio” nella fornitura delle dosi. Questa è l’ennesima pagliacciata! Bisognava redigere contratti seri fin dal principio, con la promessa di ricevere una certa quota di vaccini ogni periodo prestabilito. Le case farmaceutiche non hanno fornito le dosi promesse approfittando dei contratti firmati degli incapaci di Bruxelles e dando la priorità a quei Paesi disposti a pagare di più. Se l’Europa non è in grado di darci una giusta quantità di dosi, allora volgiamo lo sguardo altrove e ad altri tipi di vaccini! Dobbiamo agire nel mero interesse degli italiani e scrivere la parola fine a questa storia il prima possibile!

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C’E’ BISOGNO DI CHIAREZZA SUL VACCINO ASTRAZENECA!

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L’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) afferma: “Siamo ancora convinti che i benefici del vaccino AstraZeneca superino gli effetti collaterali“. La Commissione Europea ha organizzato una conferenza stampa a seguito delle preoccupazioni emerse per alcuni casi di trombosi. Come precisa Emer Cooke: “non ci sono indicazioni che il vaccino abbiamo causato queste condizioni. Durante la sperimentazione le persone hanno mostrato numeri minimi di trombosi”. Il numero di tromboembolie registrato “non è più alto di quanto ci si potesse aspettare”. Nonostante questo, Cooke ha precisato che “le preoccupazioni serie necessitano di una seria valutazione scientifica“, solamente al termine della quale “sarà possibile rispondere agli interrogativi“.

A fronte di notizie di questo genere, è normale che nella popolazione italiana, ma non solo, ci sia molta confusione ed un po’ di preoccupazione. Ma qui stavolta (o meglio, come sempre) dovrebbero essere la autorità italiane a fare chiarezza. Quando su un vaccino si assiste ad un cambio repentino di decisioni e all’insorgenza di opinioni contrapposte è normale creare un po’ di smarrimento: da un lato c’è chi dice di continuare la campagna vaccinale (come l’OMS) e dall’altro chi blocca tutto.

Insomma, tutto pare essere in stallo e mancano informazioni chiare e precise su come proseguire. Come si può essere così vaghi su un tema così importante? Si rischia l’effetto contrario, ovvero scoraggiare i cittadini a aderire alla campagna vaccinale e non è sicuramente questo il nostro obiettivo. Ne vale la riuscita di tutto il sistema della campagna vaccinale e la ripartenza economica della nazione. Non possiamo vivere in questa situazione di difficoltà ancora a lungo perché sappiamo che i nostri concittadini sono esausti e non possono sopportare un mese di chiusure in più. Facciamo chiarezza sulla situazione e riprendiamo a pieno regime con la campagna vaccinale!

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