“MAI PIU’”

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La Giornata della Memoria cade oggi, 27 gennaio. Con il passare del tempo, questa giornata ha assunto un significato simbolico sempre più marcato: quello della liberazione dei popoli oppressi. Lo scopo di questa giornata è apprendere dagli errori fatti e non ripeterli mai più!

Con il passare del tempo, questo momento di riflessione diventa sempre più importante e urgente. C’è il rischio che qualcuno si dimentichi che cosa sia stata realmente questa tragedia, la quale, purtroppo, è ancora una ferita vivida e sanguinante. La battaglia contro l’antisemitismo persiste tutt’ora. La situazione, tuttavia, diventa ancora più preoccupante: secondo una ricerca Eurispes il numero dei negazionisti, ovvero di coloro che non credono all’orrore di questo genocidio, è passato dal 2,7% al 16%. Il dito è puntato verso i social network: luoghi virtuali dove spesso corrono odio e intolleranza. È una deriva che va combattuta!

La fede cieca e l’ideologia purtroppo possono portare ad orrori incommensurabili. Si denuncia la programmazione volontaria e sistematica della morte, capace di innescare una macchina dell’orrore, il cui principio motore consiste in una razionalità deviata, finalizzata alla morte di tutti gli ebrei, dei dissidenti e delle persone considerate “inutili” dalle dittature del tempo. Il tutto si unisce con la volontà deliberata di privare da un giorno all’altro i propri simili di tutto ciò che avevano, dei diritti e della dignità, cercando di occultare, per quanto possibile, le prove materiali del misfatto. Una tragedia che ci ha portato a dire “mai più”: un motto di buon auspicio che risuona costantemente in occasione del Giorno della Memoria, nella speranza di un futuro migliore. L’unico rimedio a tutto questo è la ragione, la facoltà di pensare e la libertà, le quali vanno difese con tutte le nostre forze! La verità è che non bisognerebbe ricordare quello che è successo un solo giorno all’anno, ma tutti i giorni. E che queste tragedie ci permettano di spalancare gli occhi su uno degli avvenimenti peggiori dell’era moderna e ci consentano di dire mai più.

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QUESTA E’ QUELLA CHE SI SUOL DIRE UNA “CRISI PILOTATA”

Il Premier Giuseppe Conte domani mattina incontrerà il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per formalizzare il passo indietro, al termine del Consiglio dei Ministri, presumibilmente dopo l’ennesimo tentativo di prendere tempo in attesa di una soluzione last-minute. Dopo aver miseramente fallito nel creare una maggioranza su due piedi e senza valide fondamenta, sono state fatte diverse ipotesi sul prossimo passo che compirà questo governo indecente, ovviamente tutte con lo scopo di assicurare la nascita del Conte Ter. Tra le supposizioni c’è il fatto che Conte stia per ottenere in Senato quel gruppo di responsabili centrici che lo potrebbero sostenere nel continuo della sua azione di governo, e quindi starebbe andando da Mattarella per chiedere un preincarico. Insomma, un preludio al Conte Ter. In una seconda opzione, il Premier sta mettendo di proposito in gioco il suo ruolo, senza l’assicurazione di riottenere un reincarico. Insomma, siamo nel bel mezzo di una “crisi pilotata” che escluderebbe in ogni caso le tanto desiderate elezioni.
Alla luce di quanto sta succedendo non possiamo che definire tutto questo “squallido”! L’Italia è una giostrina nelle mani di Conte, Renzi, Di Maio e Zingaretti, che temono terribilmente le elezioni perché rischiano di pagare duramente tutte le bugie, le ingiustizie e i giochetti di palazzo degli ultimi anni. Ma prima o poi arriverà il giorno in cui dovranno rispondere davanti agli italiani dei loro fallimenti.
E intanto arrivano notizie amareggianti da ogni fronte tra cui il fatto che l’Italia rischia di essere esclusa dai giochi olimpici di Tokyo 2021, l’Europa spinge per i ritardi sul Recovery Fund ed emerge un buco di circa 16 miliardi di euro nei conti dell’Inps. Per non parlare poi dei lavoratori che protestano in piazza e di quel milione e duecentomila salariati che attendono ancora la cassa integrazione. E cosa fa il governo davanti a tutto questo? Offre incarichi a destra e a manca e passa la giornata a pensare a come organizzare un Conte Ter. Stiamo andando a rotoli! Serve qualcuno che salvi questo Paese dal tracollo! Non ce la facciamo più!

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COMBATTIAMO CONTRO IL FALLIMENTO DELLE NOSTRE IMPRESE!

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L’Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana, che provvede allo studio della strutta socioeconomica e delle sue trasformazioni, mostra che il mercato in stallo ha colpito principalmente i territori a vocazione terziaria e turistica, ovvero quelle imprese sulla costa o in montagna che hanno un’occupazione stagionale. Il 26% di domande di cassa integrazione provengono dal settore della ristorazione e alloggio, un numero poco più basso delle richieste dal comparto del commercio all’ingrosso e al dettaglio (29,3%). L’11%, invece, proviene dalle attivitàprofessionali, anch’esse profondamente in difficoltà. Sono chiari segni che la nostra economia è realmente in pericolo.Bisogna cominciare a far ripartire queste imprese. Il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, per esempio, ha chiesto di riaprire immediatamente la montagna toscana. La vera domanda è: perché per tutte le attività si applicano differenziazioni da regione a regione in base al colore, mentre gli impianti di risalita sono esclusi da questo principio? Perché il Governo non applica i colori anche agli impianti di risalita? D’altronde è stato consentito salire su un treno o su un autobus, ma non su una seggiovia che, paradossalmente, è un mezzo molto più Covid-free di una metropolitana. D’altronde, non è una novità che questo governo sia una contraddizione unica! Ma nel frattempo il turismo montanaro va in fallimento e migliaia di lavoratori rischiano, da un lato di perdere il proprio lavoro, dall’altra di non avere accesso ai cosiddetti ristori del governo. È corretto tutto questo? Per alcune famiglie il turismo montanaro costituisce la loro unica entrata!La verità è che bisogna cominciare a lavorare cercando di fare in modo di far ripartire queste imprese. Le attività limitate dai dpcm devono ripartire, perché i ristori dati dal governo non sono minimamente sufficienti a pagare le spese di un’intera attivitàcommerciale. Alcuni comuni in provincia di Grosseto hanno cercato, per quello che hanno potuto, di reperire una parte delle risorse dal bilancio, al fine di colmare almeno parzialmente le mancate risorse fornite dal governo. Un’ottima iniziativa, almeno per accorrere in aiuto a coloro che ne hanno necessità! Bisogna agire e anche in fretta! Qui c’è in ballo il destino di migliaia di imprese!

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COMPARTO SCOLASTICO SOTTO ATTACCO

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La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, fa sapere che la consegna dei banchi a rotelle è quasi terminata. Oltre 2,4 milioni di banchi sono stati recapitati alle scuole d’Italia. Lo stesso Commissario Domenico Arcuri ha definito questa iniziativa come “Un’operazione senza precedenti, che ha portato negli istituti una quantità di arredi pari a dodici volte la produzione italiana di un anno”. Ah si? Buono a sapersi, peccato che la produzione italiana non dovrebbe soffermarsi solo sulla costruzione di banchi a rotelle la cui utilità è decisamente discutibile.

I banchi a rotelle monoposto (il cui nome già sembra una barzelletta) sono stati criticati in tutti i colori. Tutti dicevano che non sarebbero mai arrivati in tempo. E avevano ragione, perché la fornitura alle scuole è terminata solo a gennaio, almeno 4 mesi dopo l’inizio della scuola. È stato detto che sono stati soldi buttati al vento e come dargli torto? I 119 milioni di euro per comprare i banchi avrebbero potuto essere usati per i vaccini o per i ristori economici ai comparti e alle imprese in ginocchio. Tutti hanno sempre messo in dubbio la loro utilità, e come contraddirli? Qualcuno trovi che tipo di beneficio potrebbero apportare all’istruzione, perché noi non riusciamo proprio a individuarlo! E pensare che la ministra Azzolina li definisce “un patrimonio che rimarrà strutturalmente nelle scuole”. Forse in futuro gli studenti li esporranno per dimostrare l’inefficienza di chi ha governato l’Italia durante la pandemia da Covid-19.

Qualcuno spieghi alla ministra che i ragazzi non hanno bisogno di banchi a rotelle. Hanno bisogno di sicurezze per poter sperare in un futuro di rinascita e di crescita. Sperare di poter tornare finalmente alla normalità e poter seguire le lezioni in presenza, eliminando l’alienante pratica di restare tutto il giorno davanti a un computer. E pensare che si sta pensando di cancellare anche le prove scritte alla maturità, dopo aver eliminato anche la valutazione per voti alle scuole elementari. Insomma, hanno dato il colpo di grazia alla formazione e alla crescita degli studenti. Basta! Basta! Basta! Diciamo “basta” a questo scempio!

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IL TURISMO IN TOSCANA AFFONDA E IL PROBLEMA DELL’EROSIONE COSTIERA E’ ANCORA IN STALLO

I dati del turismo sono agghiaccianti! In Toscana, nei primi otto mesi del 2020 (dunque tenendo conto del periodo che copre l’estate, la stagione più florida per le vacanze) si è registrato un calo del 60,7% di presenze rispetto al 2019. Ma l’emergenza non è meramente relativa ai dati turistici. La situazione potrebbe aggravarsi considerando la situazione ambientale nella quale la nostra regione e la nostra provincia riversa. Chi meglio di noi conosce lo stretto legame tra turismo e ambiente?

Il problema ambientale riguarda l’erosione costiera e purtroppo è una questione rimasta aperta da anni. Dal 2016 la giunta regionale ha messo in evidenza lo stato di criticità del litorale, ha stanziato le risorse, ma ancora ad oggi non è dato sapere quando tali operazioni saranno realizzate. Il tratto interessato riguarda Castiglione della Pescaia e necessariamente anche il comune di Grosseto, dal quale saranno prelevate le sabbie a sud del porto di Marina di Grosseto. Gli interventi in progetto sono finalizzati a contenere l’erosione costiera in tale tratto, realizzando ripascimenti e relative aree di protezione parallele e perpendicolari alla linea di costa. Fabrizio Rossi, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia e assessore all’urbanistica del Comune di Grosseto, sottolinea che “Il rispetto dell’ambiente e la salvaguardia del territorio devono essere un punto saldo nell’operato di ogni pubblica amministrazione, per cui chiediamo alla Regione di valutare ipotesi alternative che siano meno impattanti a livello ambientale”.

Bisogna agire ora! Basta rimandare i progetti per anni e anni, soprattutto la realizzazione di opere di rifacimento che toccano più comparti contemporaneamente: quello turistico e quello ambientale! Dati alla mano, inoltre, è necessario fare anche appello al governo italiano chiedendo ed esigendo aiuti economici immediati agli operatori turistici e per tutti quelli che vivono di turismo! Anche loro hanno il diritto di lavorare e, se questo non sarà consentito, bisognerà tutelarli nel prossimo decreto Ristori!

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L’EFFICIENZA DELLE SCUOLE IN MAREMMA

La scuola è una priorità e il fatto che siano state riaperte è un grande passo in avanti. È tutto frutto del grande sforzo che è stato fatto dai grossetani in questo periodo di restrizioni. L’obiettivo è continuare su questa linea, nella speranza che il futuro ci riservi un periodo migliore. Nel frattempo, però, dobbiamo far convivere l’allentamento delle misure e la ripresa della vita scolastica con il diffondersi del Covid-19 che ieri ha fatto registrare 12 casi di positività su 355 tamponi effettuati. Siamo la provincia toscana più bassa per numero di casi: ne sono stati registrati 1972 da inizio pandemia. Nonostante la cifra esigua di casi in confronto al resto d’Italia è necessario mettere in atto azioni che tutelino i nostri studenti che, d’altronde, rappresentano la generazione che ci guiderà nel futuro! Il mondo sanitario e quello scolastico creano un’unione molto efficiente che permette di tutelare i ragazzi e garantire loro una formazione corretta e in presenza! Proprio come si meriterebbero se fossimo in una situazione “normale”! Cerchiamo di portare al centro della questione chi ha una necessità impellente di essere tutelato. I nostri studenti sono il nostro futuro! Attraverso una serie di accorgimenti tattici è possibile tutelarli. Ricordiamo che sono tra le persone che hanno più sofferto di tutte queste chiusure, a cui sono stati sottratti gli incontri quotidiani con gli amici e il piacere di viversi la didattica in presenza. La priorità è far rimanere le scuole aperte! Gli studenti si sentono completamente alienati stando continuamente in casa! Diamo la priorità alla scuola e all’istruzione, basta metterli in secondo piano rispetto a tutto il resto!

IL MERCIMONIO E IL POLTRONISMO DEL GOVERNO CONTE

Il Premier Giuseppe Conte si deve vergognare! Il governo italiano si è dimostrato essere un indecoroso mercato delle poltrone. Non si può dare incarichi a destra e a manca pur di rimanere ancorati nel posto in cui sono seduti! Non si può offrire a Matteo Renzi un incarico internazionale pur di non far cadere il governo. Ma lo vogliono capire che quello che è in ballo non è di certo lo spartimento delle poltrone ma il destino e il futuro di questo Paese.

In Parlamento, Giorgia Meloni ha fatto un discorso che ha ricevuto gli applausi dei deputati più volte. Tra le parole più forti utilizzati dalla deputata ricordiamo: “Conte-Barbapapà stamattina ha inscenato un mercimonio” ed è stato proprio così, alla ricerca di voti risicati e incarichi regalati. Fanno rimpiangere veramente la Prima Repubblica, dove ai tempi il Premier cambiava sempre. Qui, invece, abbiamo lo stesso Premier che salta da un partito all’altro e che cambia continuamente quelli che lo sostengono. Ma siamo un governo normale? Riguardo al presunto impedimento alle elezioni la nostra Capogruppo afferma che “l’unico virus che impedisce di votare è il poltronismo” e come darle torto in questo mercato delle poltrone?

Se il Premier Giuseppe Conte tenesse anche solo un briciolo a questa Nazione, si sarebbe fatto da parte già da un pezzo. Ma qualcuno ci pensa all’Italia e agli italiani? I soggetti più importanti e più coinvolti in tutta questa situazione che mai sarebbe dovuta accadere in questo momento delicato. Ma, visto che l’inefficienza di questo governo è venuta a galla, perché non cogliere l’occasione per ribaltare le carte in tavola? Andiamo alle elezioni e diamo all’Italia un governo che sia capace di indicare la rotta. Questo è il momento dei veri patrioti, per rimettere in sesto l’Italia e tornare a camminare!

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UN NODO DA SCIOGLIERE: LE STRADE DELLA MAREMMA

Vi sono due casi emblematici: la Grosseto-Siena-Fano, chiamata anche E78, e la Tirrenica. Nel primo caso si tratta di una strada già progettata ai tempi di Papa Pio VI e il granduca di Toscana Leopoldo, dunque parliamo del XVIII e XIX secolo: furono loro i primi a porsi il problema dell’attraversamento dell’Appennino con una vera strada, quando Firenze e Urbino erano capitali europee. Dopo molti secoli, arrivati al 2021, quel collegamento ancora non si è visto. La E78 è diventata una strada europea di nome, ma non di fatto, poiché è pressappoco costituita solo da ostacoli, tratti incompleti e una galleria completata solo a metà e un’altra a malapena iniziata (ancora da terminare dal lontano 2004). Per gli ultimi 11,8km il progetto esecutivo è in fase di verifica da parte del Comitato Interministeriale per la programmazione economica del Ministero dell’Ambiente. Insomma, siamo in alto mare!

La Tirrenica, invece, è in via di sviluppo: si pensa alla realizzazione di una strada sicura, a quattro corsie e senza pedaggio in tutto il tratto che interessa la provincia di Grosseto, compreso quello a sud del capoluogo fino al confine con il Lazio. La durata dei lavori è di oltre 3 anni. E speriamo di arrivarne alla conclusione! La Tirrenica è una piccola realizzazione infrastrutturale che ci apre le porte per la modernizzazione di tutto il territorio e il futuro!

Ben sappiamo quanto queste strade siano fondamentali per la mobilità di tutta la Maremma e della Toscana del sud, non possiamo più rimandare! Continueremo ad appoggiare costantemente la realizzazione della Tirrenica e spingeremo perché anche la storica Grosseto-Siena-Fano venga conclusa nel più breve tempo possibile! È un tratto fondamentale per l’accesso alla costa il cui completamento non può più aspettare! Concludiamo le opere in corso e quelle ancora da terminare e diamo valore al nostro meraviglioso territorio!

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LA “DISOBBEDIENZA GENTILE” DI ALCUNI RISTORATORI DELLA MAREMMA TOSCANA

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La Toscana è ufficialmente in zona gialla per almeno due settimane: questo è il risultato dello sforzo di moltissimi toscani in questo periodo. Ma quali sono le nuove restrizioni? Prima di tutto il divieto nazionale di spostarsi liberamente tra le regioni fino al 15 febbraio. A questo si aggiunge il coprifuoco, la possibilità di fare visita a parenti ed amici (due adulti ed eventualmente i figli minori di 14 aggi e disabili conviventi) e la ripresa dell’attività scolastica, anche delle superiori al 50%. E per quanto riguarda i bar e i ristoranti che cosa cambia? Il nuovo dpcm ha inserito la chiusura alle ore 18 e ha consentito l’asporto soltanto per i ristoranti, rendendo possibile per i bar, le birrerie e le enoteche soltanto il servizio a domicilio.

Soprattutto queste norme sembrano aver riscosso particolare clamore, tanto che è stato diffuso un volantino nei ristoranti e nei bar di Grosseto incitando a rimanere aperti per cena. Questo viene identificato come un segno di protesta o, per meglio dire, di “disobbedienza gentile”, nei confronti di un comparto che è esausto. La chiamata alla violazione della legge, tuttavia, non sembra aver attecchito ovunque. Uno dei casi sporadici di adesione è stato un ristorante di Pescia, che sembra aver aderito alla manifestazione di venerdì scorso a titolo “Io apro”. Peccato che, questa abbia portato a un tragico epilogo: sia il ristoratore, sia i suoi clienti sono stati sanzionati con una multa da 400 euro ciascuno.

Tutto questo è il risultato dell’esasperazione del comparto della ristorazione, tartassato continuamente e ingiustificatamente. Molti di loro hanno speso soldi e hanno faticato per adeguarsi alle norme anti-contagio volute dal governo, ma qual è stato poi il risultato? Pochi incassi giornalieri ed essere continuamente tartassati dai dpcm. Ovviamente gli atti di ribellione alla legge devono essere sanzionati, ma a fronte di proteste così forti è necessario mettere in atto politiche che tutelino questi comparti e non infierire ulteriormente a suon di decreti!

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LE CARTELLE SONO PRONTE A RIPARTIRE: IN ARRIVO UN’ULTERIORE BATOSTA PER GLI ITALIANI

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La macchina della riscossione riparte, dopo la proroga durata dall’8 marzo al 31 dicembre 2020. Si stanno studiando misure per scaglionare gli invii, per evitare eventuali contraccolpi dovuti anche dalla disastrata situazione finanziaria nella quale riversano molti autonomi, imprese e famiglie a causa delle misure per contenere la pandemia. Tutti gli atti nei mesi precedenti riprenderanno ad essere notificati a partire da lunedì 18 gennaio, recapitando le cartelle e gli atti connessi alla riscossione. In totale, i soli atti della riscossione ammontano a 34 milioni, a cui si aggiungono altri 16 milioni relativi alle rettifiche e vari avvisi dell’Agenzia delle Entrate: il totale ammonterebbe a ben 50 milioni.

A fronte di questa novità, l’unica domanda che ci sorge spontanea è con quale faccia questo governo chiede di far ripartire la repressione fiscale nei confronti di famiglie e imprese che sono completamente in ginocchio a causa delle infinite restrizioni che sta imponendo il governo? Sarà un diluvio di riscossioni che si abbatte pienamente sugli italiani che già sono asfaltati da queste misure anti-contagio. Come faranno a pagare le piccole o medie imprese a cui viene negato anche il diritto di lavorare! Questa è un’ulteriore batosta ingiustificata nei loro confronti!

Neanche la situazione ristori sembra migliorare: in pochi l’hanno ricevuto e quel compenso è sicuramente insufficiente per coprire tutte le spese. Ma che cosa stanno aspettando a istituire un decreto Ristori 5? Un decreto che per lo meno sospenda la riscossione dei contribuiti e allunghi i termini della prescrizione delle notifiche dell’Agenzia delle entrate! Questa ennesima batosta è completamente ingiustificata e infierisce ulteriormente su dei comparti che sono completamente asfaltati! Il governo si deve vergognare!

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