Dall’Europa del Muro all’Europa dei lacci, è ora di riprenderci la nostra sovranità!

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Dall’Europa del Muro all’Europa dei lacci, è ora di riprenderci la nostra sovranità!

Il 9 novembre del 1989 cadeva il Muro di Berlino, finiva così un incubo durato decenni. Sono stati anni duri, in cui non solo l’Europa, ma tutto il mondo sembrava diviso in blocchi inconciliabili, pronti a contrastarsi da un momento all’altro. La minaccia nucleare pendeva come una spada di Damocle sugli alleati dell’allora Unione Sovietica e degli Stati Uniti. 
La sera del 9 novembre di ventinove anni fa sembrava che tutto stesse per cambiare, che all’improvviso un nuovo modo di concepire i rapporti internazionali potesse farsi avanti. Si pensava che, crollato il Muro che separava gli uni e gli altri, i conflitti potessero sanarsi. Oggi, a quasi un trentennio di distanza, dobbiamo prendere atto che purtroppo non è così. Che quell’occasione è stata sprecata sin da subito, con la firma del trattato di Maastricht nel 1992. Non c’è più, per fortuna, il rischio di un’invasione sovietica, e neppure il terrore che un ordigno nucleare possa spazzare secoli di civiltà europea. Ma nuovi muri sono stati costruiti. Non di mattoni, bensì di lacci e lacciuoli, quelli che stringono le singole nazioni per tenerle legate alle élite finanziare e burocratiche europee. Inutilmente ci si è illusi che, con la fine della contrapposizione del globo in blocchi, ciascun paese potesse essere libero di autodeterminarsi. Oggi, come allora e forse più di prima, siamo costretti a confrontarci con delle istituzioni che nulla hanno a che fare con i popoli che pretendono di rappresentare. Fratelli d’Italia, con Giorgia Meloni, sta cercando di recuperare la sovranità che ogni Nazione, per essere veramente libera, dovrebbe avere. In cosa può dirsi libero, infatti, un Paese che non può decidere la propria politica economica? Una Nazione che prima di prendere qualsiasi decisione deve chiedere il permesso altrove, a soggetti che nulla hanno a che vedere con il popolo italiano, non è una Nazione nel senso pieno del termine, perché non ha sovranità. 
Per questo, da esponente locale di Fratelli d’Italia, ritengo sia necessario impegnarsi affinché dalle macerie di questa Unione, ormai al capolinea, nasca una nuova Europa in cui le singole identità nazionali possano cooperare nel rispetto delle peculiarità dei paesi che la compongono,

Tolleranza zero significa più sicurezza, pretendiamola anche per la nostra Grosseto.

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“La notizia di pochi giorni fa ha scosso tutta Grosseto, in particolare tutte le donne che ogni giorno leggono di violenze tremende contro il genere e che oggi pare, debbono temere anche in una cittadina apparentemente tranquilla come Grosseto” afferma Luca Vitale del Coordinamento di Fratelli d’Italia Grosseto e continua.

“La stessa Giorgia Meloni indignata ha scritto sui propri social, che la vicenda di Grosseto dove un egiziano picchia e tenta di stuprare una 50enne in pieno centro, è l’ennesimo inaccettabile caso di violenza nei confronti di una donna. Non possiamo fingere di non vedere. Ora basta! Tolleranza zero”. 

Niente da aggiungere perchè Giorgia Meloni d’altronde conosce bene queste queste problematiche e per fortuna combatte ogni giorno affinchè la situazione cambi davvero.

Io Luca Vitale, come lei sono in prima linea sul fronte sicurezza, tema che già mi fu particolarmente caro nella campagna elettorale del 2016, ma ancora di più quando al centro del pericolo ci sono le donne…potrebbero essere mia moglie, o mia figlia.

Adesso è arrivato il momento di dire basta e se anche tu sei stanco come me, urliamo assieme!

Perchè il 4 novembre merita di essere ricordato.

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Il 4 novembre 1918 veniva dichiarato il “cessate il fuoco” tra l’esercito austro-ungarico e italiano, in seguito all’armistizio firmato il giorno prima a Villa Giusti. Si concludeva così una guerra di proporzioni prima inimmaginabili, definita – appunto – “mondiale”. Era la fine di un lungo calvario, costato la vita a tanti italiani: furono più di un milione e mezzo, tra militari e civili, le vite interrotte dalle operazioni belliche. Intere generazioni furono cancellate e rischiano di essere rimosse una seconda volta, cento anni dopo, oggi. 
In una nazione degna di esser definita tale, questo anniversario sarebbe ricordato con la solennità che merita un simile ricordo. Nessuna polemica, nessuna partigianeria dovrebbe sovrastare il rispetto per quei caduti che in ogni piazza di paese, anche nel più piccolo borgo italiano, sono commemorati con lapidi e monumenti, a testimonianza del lutto collettivo di un’Italia unita, forse per la prima volta, proprio in quella tragedia. In una nazione in cui il termine “Patria” non è più solo il vuoto simulacro di un valore cancellato sull’altare del multiculturalismo, il 4 novembre sarebbe ricordato come giusto che sia. È per questo motivo che, come componente del coordinamento comunale di Fratelli d’Italia di Grosseto, ma anche come Luca Vitale, cittadino italiano, faccio mia la proposta di Giorgia Meloni di rendere ricorrenza nazionale questa data, giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Il ricordo di quei giovani che, come il Milite Ignoto, hanno sacrificato la propria esistenza per difendere i confini nazionali non può essere considerato divisivo, anzi. Commemorare i caduti di Caporetto, vittime della Strafexpedition austro-ungarica, onorare i soldati che con tanto coraggio difesero l’Italia dall’esercito nemico a ridosso del Piave, al grido di “Non passa lo straniero!” non può che essere un’occorrenza per rinnovare quel clima di unità di affetti che Giulio Douhet, in occasione della sepoltura del Milite Ignoto al Monumento nazionale di Vittorio Emanuele II, volle realizzare. 
Il 4 novembre merita di essere ricordato: lo dobbiamo ai caduti ed ai sopravvissuti, alle madri e ai padri che non videro più tornare a casa i loro figli, alle mogli di uomini scomparsi per difendere la propria famiglia combattendo per la propria Nazione. Lo dobbiamo a noi stessi, per ritrovare un po’ di quell’orgoglio che guidò i nostri avi verso il trionfo nella battaglia di Vittorio Veneto.

Basta nascondersi dietro la truffa della “protezione umanitaria”.

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Basta nascondersi dietro questa fasulla protezione umanitaria, che di umano ha ben poco – così afferma Luca Vitale del Coordinamento Fratelli d’Italia Grosseto- il Governo deve prendere in mano la proposta di legge già da tempo depositata da Fratelli d’Italia per cambiare davvero questa situazione.

Continua Vitale, in questi anni l’Italia si è fatta carico -senza averne i mezzi- di clandestini che non avevano diritto di sbarcare sul territorio solo per fare la fortuna di determinate figure, ma sempre alle spese dei cittadini italiani.

In più non vengono neanche controllati, è notizia di questi giorni che oltre 50 clandestini della nave Diciotti sono spariti dal centro di Rocca di Papa. Di chi è la responsabilità delle loro vite e chissà, dei loro reati la dove li commettessero? 

Fratelli d’Italia propone l’abolizione della Protezione Umanitaria.

Questa è la tematica che in questi giorni sta spopolando il web ed i giornali. Attacchi gratuiti a FDI, dove in verità il partito propone solo di mantenere le altre forme di soccorso ma di abolire la Protezione umanitaria.

La protezione umanitaria è solamente un escamotage per permettere ai clandestini di entrare in Italia sotto la veste di esiliati politici, immigrati che il più delle volte sono tutto, tranne che esiliati politici; questo non avviene in nessun paese al mondo e non è permesso né dalla Costituzione di Ginevra né dalla protezione sussidiaria dell’UE.

Questo tipo di intervento mira a recuperare i fondi da destinare ad un ingente investimento per l’occupazione giovanile, questo è quello che proponiamo noi di Fratelli d’Italia.

È impossibile che in Italia i giovani non riescano a trovare un qualche straccio di lavoro? Il bel paese dove a trenta anni i giovani sono ancora costretti a chiedere i soldi ai genitori perché le remurazioni lavorative o con una disoccupazione sempre più crescente, possano permettersi di acquistare nemmeno un paio di slip con le proprie forze.

Esclama poi Vitale, del coordinamento comunale di Fratelli d’Italia Grosseto, “noi ci stiamo mobilitando perché in questa Italia risorga da un contesto costituzionale e politico inappropriato per la crescita del paese”.

I Gazebo di Fratelli d’Italia Grosseto.

Al gazebo di fratelli d’Italia Fdian in Piazza Socci (centro) sabato 8 aprile dalle ore 10,30 gli Assessori fabrizio Rossi e Simona Petrucci, insieme ai Consiglieri Guidoni e ceccherini, saranno a disposizione dei cittadini per rispondere alle problematiche del centro storico.

Sarà presente anche il referente per Grosseto e Provincia del Dipartimento Tutela Vittime, Ariu Giuseppina,  per trattare sui temi “La mappa del pericolo” dove i cittadini saranno invitati a segnalare strade e siti che sono un pericolo per la viabilità e per la sicurezza