IL MERCIMONIO E IL POLTRONISMO DEL GOVERNO CONTE

Il Premier Giuseppe Conte si deve vergognare! Il governo italiano si è dimostrato essere un indecoroso mercato delle poltrone. Non si può dare incarichi a destra e a manca pur di rimanere ancorati nel posto in cui sono seduti! Non si può offrire a Matteo Renzi un incarico internazionale pur di non far cadere il governo. Ma lo vogliono capire che quello che è in ballo non è di certo lo spartimento delle poltrone ma il destino e il futuro di questo Paese.

In Parlamento, Giorgia Meloni ha fatto un discorso che ha ricevuto gli applausi dei deputati più volte. Tra le parole più forti utilizzati dalla deputata ricordiamo: “Conte-Barbapapà stamattina ha inscenato un mercimonio” ed è stato proprio così, alla ricerca di voti risicati e incarichi regalati. Fanno rimpiangere veramente la Prima Repubblica, dove ai tempi il Premier cambiava sempre. Qui, invece, abbiamo lo stesso Premier che salta da un partito all’altro e che cambia continuamente quelli che lo sostengono. Ma siamo un governo normale? Riguardo al presunto impedimento alle elezioni la nostra Capogruppo afferma che “l’unico virus che impedisce di votare è il poltronismo” e come darle torto in questo mercato delle poltrone?

Se il Premier Giuseppe Conte tenesse anche solo un briciolo a questa Nazione, si sarebbe fatto da parte già da un pezzo. Ma qualcuno ci pensa all’Italia e agli italiani? I soggetti più importanti e più coinvolti in tutta questa situazione che mai sarebbe dovuta accadere in questo momento delicato. Ma, visto che l’inefficienza di questo governo è venuta a galla, perché non cogliere l’occasione per ribaltare le carte in tavola? Andiamo alle elezioni e diamo all’Italia un governo che sia capace di indicare la rotta. Questo è il momento dei veri patrioti, per rimettere in sesto l’Italia e tornare a camminare!

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UN NODO DA SCIOGLIERE: LE STRADE DELLA MAREMMA

Vi sono due casi emblematici: la Grosseto-Siena-Fano, chiamata anche E78, e la Tirrenica. Nel primo caso si tratta di una strada già progettata ai tempi di Papa Pio VI e il granduca di Toscana Leopoldo, dunque parliamo del XVIII e XIX secolo: furono loro i primi a porsi il problema dell’attraversamento dell’Appennino con una vera strada, quando Firenze e Urbino erano capitali europee. Dopo molti secoli, arrivati al 2021, quel collegamento ancora non si è visto. La E78 è diventata una strada europea di nome, ma non di fatto, poiché è pressappoco costituita solo da ostacoli, tratti incompleti e una galleria completata solo a metà e un’altra a malapena iniziata (ancora da terminare dal lontano 2004). Per gli ultimi 11,8km il progetto esecutivo è in fase di verifica da parte del Comitato Interministeriale per la programmazione economica del Ministero dell’Ambiente. Insomma, siamo in alto mare!

La Tirrenica, invece, è in via di sviluppo: si pensa alla realizzazione di una strada sicura, a quattro corsie e senza pedaggio in tutto il tratto che interessa la provincia di Grosseto, compreso quello a sud del capoluogo fino al confine con il Lazio. La durata dei lavori è di oltre 3 anni. E speriamo di arrivarne alla conclusione! La Tirrenica è una piccola realizzazione infrastrutturale che ci apre le porte per la modernizzazione di tutto il territorio e il futuro!

Ben sappiamo quanto queste strade siano fondamentali per la mobilità di tutta la Maremma e della Toscana del sud, non possiamo più rimandare! Continueremo ad appoggiare costantemente la realizzazione della Tirrenica e spingeremo perché anche la storica Grosseto-Siena-Fano venga conclusa nel più breve tempo possibile! È un tratto fondamentale per l’accesso alla costa il cui completamento non può più aspettare! Concludiamo le opere in corso e quelle ancora da terminare e diamo valore al nostro meraviglioso territorio!

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LA “DISOBBEDIENZA GENTILE” DI ALCUNI RISTORATORI DELLA MAREMMA TOSCANA

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La Toscana è ufficialmente in zona gialla per almeno due settimane: questo è il risultato dello sforzo di moltissimi toscani in questo periodo. Ma quali sono le nuove restrizioni? Prima di tutto il divieto nazionale di spostarsi liberamente tra le regioni fino al 15 febbraio. A questo si aggiunge il coprifuoco, la possibilità di fare visita a parenti ed amici (due adulti ed eventualmente i figli minori di 14 aggi e disabili conviventi) e la ripresa dell’attività scolastica, anche delle superiori al 50%. E per quanto riguarda i bar e i ristoranti che cosa cambia? Il nuovo dpcm ha inserito la chiusura alle ore 18 e ha consentito l’asporto soltanto per i ristoranti, rendendo possibile per i bar, le birrerie e le enoteche soltanto il servizio a domicilio.

Soprattutto queste norme sembrano aver riscosso particolare clamore, tanto che è stato diffuso un volantino nei ristoranti e nei bar di Grosseto incitando a rimanere aperti per cena. Questo viene identificato come un segno di protesta o, per meglio dire, di “disobbedienza gentile”, nei confronti di un comparto che è esausto. La chiamata alla violazione della legge, tuttavia, non sembra aver attecchito ovunque. Uno dei casi sporadici di adesione è stato un ristorante di Pescia, che sembra aver aderito alla manifestazione di venerdì scorso a titolo “Io apro”. Peccato che, questa abbia portato a un tragico epilogo: sia il ristoratore, sia i suoi clienti sono stati sanzionati con una multa da 400 euro ciascuno.

Tutto questo è il risultato dell’esasperazione del comparto della ristorazione, tartassato continuamente e ingiustificatamente. Molti di loro hanno speso soldi e hanno faticato per adeguarsi alle norme anti-contagio volute dal governo, ma qual è stato poi il risultato? Pochi incassi giornalieri ed essere continuamente tartassati dai dpcm. Ovviamente gli atti di ribellione alla legge devono essere sanzionati, ma a fronte di proteste così forti è necessario mettere in atto politiche che tutelino questi comparti e non infierire ulteriormente a suon di decreti!

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LE CARTELLE SONO PRONTE A RIPARTIRE: IN ARRIVO UN’ULTERIORE BATOSTA PER GLI ITALIANI

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La macchina della riscossione riparte, dopo la proroga durata dall’8 marzo al 31 dicembre 2020. Si stanno studiando misure per scaglionare gli invii, per evitare eventuali contraccolpi dovuti anche dalla disastrata situazione finanziaria nella quale riversano molti autonomi, imprese e famiglie a causa delle misure per contenere la pandemia. Tutti gli atti nei mesi precedenti riprenderanno ad essere notificati a partire da lunedì 18 gennaio, recapitando le cartelle e gli atti connessi alla riscossione. In totale, i soli atti della riscossione ammontano a 34 milioni, a cui si aggiungono altri 16 milioni relativi alle rettifiche e vari avvisi dell’Agenzia delle Entrate: il totale ammonterebbe a ben 50 milioni.

A fronte di questa novità, l’unica domanda che ci sorge spontanea è con quale faccia questo governo chiede di far ripartire la repressione fiscale nei confronti di famiglie e imprese che sono completamente in ginocchio a causa delle infinite restrizioni che sta imponendo il governo? Sarà un diluvio di riscossioni che si abbatte pienamente sugli italiani che già sono asfaltati da queste misure anti-contagio. Come faranno a pagare le piccole o medie imprese a cui viene negato anche il diritto di lavorare! Questa è un’ulteriore batosta ingiustificata nei loro confronti!

Neanche la situazione ristori sembra migliorare: in pochi l’hanno ricevuto e quel compenso è sicuramente insufficiente per coprire tutte le spese. Ma che cosa stanno aspettando a istituire un decreto Ristori 5? Un decreto che per lo meno sospenda la riscossione dei contribuiti e allunghi i termini della prescrizione delle notifiche dell’Agenzia delle entrate! Questa ennesima batosta è completamente ingiustificata e infierisce ulteriormente su dei comparti che sono completamente asfaltati! Il governo si deve vergognare!

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IL TEMA SCOTTANTE DELLA CRISI DEL GOVERNO “CONTE BIS”

Matteo Renzi ha deciso: la delegazione di Italia Viva si è dimessa dal governo, ritirando i suoi due ministri, Elena Bonetti e Teresa Bellanova, e il sottosegretario Ivan Scalfarotto. Nel corso della conferenza stampa, l’ex sindaco di Firenze ha affermato che la crisi non è stata aperta da loro, ma è aperta da mesi. Ma ne siamo sicuri che la crisi di governo sia aperta solo da mesi? Noi parleremmo piuttosto di anni, da quando questo governo è stato istituito con l’inganno e senza considerare la reale volontà del popolo. La prima autentica forza politica del Paese è il centrodestra!

Dopo un vertice che si è tenuto poco prima della conferenza di Matteo Renzi, questa compattezza tra Fratelli d’Italia e gli altri partiti della coalizione è ben più che evidente. Noi chiediamo che il Presidente del Consiglio prenda atto della crisi e si dimetta immediatamente o chieda il voto di fiducia in Parlamento. Nel momento in cui la fiducia dovesse mancare, però, l’unica soluzione che proponiamo è il ritorno al voto, ovvero l’unico e vero accordo democratico che è possibile mettere in atto!

Riprendendo le parole di Giorgia Meloni: “Il centrodestra mi pare molto compatto nel ritenere che il circo a cui stiamo assistendo gli italiani non se lo possono permettere. Non si può perdere altro tempo. In una nazione normale il presidente del Consiglio si dimetterebbe stasera. Poiché non siamo in una nazione normale chiediamo a Conte di venire in Aula a verificare se ha ancora una maggioranza“.Ed è proprio questo quello che noi vorremmo che accadesse!

Ma ci ricordiamo che cosa sta succedendo sullo sfondo di tutta questa sceneggiata? Chi paga l’immobilismo di questo governo e le loro contesa di poltrone ci sono i baristi, i ristoratori, i titolari di palestre e piscine, le partite iva e tutto il comparto scolastico e della ristorazione. Ma ci rendiamo conto? Tutte queste persone non possono difendersi in alcun modo e sono completamente nelle mani di questo governo e della scansione settimanale dei dpcm. L’Italia non può perdere altro tempo! Siamo all’apice di una questione politica veramente vergognosa. Chiediamo che questo scempio finisca quanto prima!

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IL GOVERNO DELLE QUESTIONI CONTENZIOSE

Ieri, 8 gennaio 2020, si sarebbe potuta decretare la crisi di governo. Come? Con la riunione di maggioranza sul Recovery Fund in cui il Premier Giuseppe Conte e il ministro dell’economia Roberto Gualtieri stanno redigendo il nuovo piano sulla base delle proposte di Italia Viva. Il partito di Matteo Renzi si è permesso di avanzare un numero ingente di proposte: prima di Natale erano ben 6. Tra queste, sicuramente la gestione del Recovery Fund e, pare, sia stato messo sul tavolo anche la questione del Ponte di Messina. Assurdo. Si vocifera, inoltre, che la tensione fosse alle stelle, accusando di aver subito anche delle “provocazioni politiche”. Forse il momento della svolta è giunto: la crisi di governo è alle porte e speriamo sia la volta buona!

Il vero problema è che la maggioranza si sta preoccupando di questioni decisamente inutili e obsolete in un momento in cui siamo in piena pandemia. A questo punto allora le emergenze diventano due: l’emergenza sanitaria e l’emergenza politica, perché urge un repentino cambio di reggenza! Sembrano un gruppo di bambini all’asilo che si contendono il giocattolo più prezioso, peccato che in questo caso ci troviamo di fronte al governo italiano e l’oggetto contenzioso è la poltrona. E mai come ora, tutto questo è evidente.

L’opzione “andare alle urne” non sembra piacere al governo. Ma quale sarebbe la loro scusa? Andare a votare “sarebbe sa irresponsabili” a causa della pandemia, quando a settembre abbiamo mandato l’intera popolazione italiana al voto per il referendum! Tutte scuse per sfuggire al giudizio degli italiani e continuare a governare con l’inganno questo Paese, senza nessun progetto definito e sperperando le risorse in bonus.

In attesa di scoprire quali sono le sorti di questa questione contenziosa e poter andare finalmente alle urne, possiamo contribuire tutti alla caduta di questo governo firmando la petizione indetta da Giorgia Meloni:

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LA MAREMMA TOSCANA DIVENTA LA NUOVA DISCARICA DI SCORIE NUCLEARI

Tutti ben sappiamo che il nucleare non esiste in Italia da più di trent’anni, ma pulluliamo ancora di scorie che in qualche modo vengono smaltite. Ora, con il nulla osta del ministero dello Sviluppo economico e del ministero dell’Ambiente, è stata redatta la nuova cartina dell’Italia che individua i nuovi depositi nazionali dei rifiuti radioattivi. Su tutto il territorio sono state selezionate ben 67 aree idonee tra cui due in Toscana, tra Siena e Grosseto, precisamente tra Trequanda e Pienza (SI) e a Campagnatico (GR). Inutile dire che i toscani hanno già espresso apertamente il loro dissenso!

È un progetto che non solo metterà in agitazione i comuni locali, ma anche gli ambientalisti. Cerchiamo di pensare ai danni che si possono arrecare all’ambiente e alla salute di chi abita in quei territori che diventeranno i prossimi magazzini di scorie radioattive. Noi non vogliamo di certo diventare una discarica nucleare!
Per non parlare poi dell’importanza dell’attività agricola, dell’allevamento e del turismo, poiché questi luoghi conservano bellezze naturali straordinarie conosciute in tutto il Paese e che attirano orde di visitatori. Non a caso, Campagnatico è vicino al fiume Ombrone e quello di Piena, sito dell’Unesco e Patrimonio dell’Umanità. Il degrado di questi paesaggi non è solo un sacrilegio, ma proprio una vergogna!

L’unica soluzione sarebbe che la regione Toscana si opponga categoricamente allo stoccaggio delle scorie come ha fatto il Lazio. Tutto questo si somma all’infinità di dimostrazioni di incompetenza di questo governo, che non si rende conto neanche di dove siano situati i migliori paesaggi di tutta Italia e i patrimoni naturali protetti. Bisogna ricordare, inoltre, che gli italiani hanno decretato una chiara abrogazione alle leggi che consentono la produzione di energia nucleare sul territorio con il referendum del 2011. Ciò significa che la storia del nucleare in Italia finiva esattamente in quel momento, con quel referendum! Ma torniamo sempre allo stesso punto: l’opinione degli italiani non conta. Così come un governo illegittimo, non curante di ciò che gli italiani hanno votato alle presidenziali, governa il nostro paese, nello stesso modo viene trattata l’opinione di nostri concittadini riguardo la questione nucleare. Sarebbe bastato adeguare alle recenti normative in materia i siti già esistenti. Questo scempio deve terminare una volta per tutte!

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IL RIMPASTO DI GOVERNO, RIMPASTA ANCHE I CONNOTATI DEI PARTITI: TUTTI SI DEFINISCONO PATRIOTI, MA I VERI PATRIOTI SIAMO NOI!

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Lo stallo nel confronto tra il Giuseppe Conte e Matteo Renzi fa tremare il governo. La situazione a Palazzo Chigi sembra complicarsi di ora in ora e il tutto avviene in concomitanza con le nuove misure di contenimento della pandemia da Covid-19. Sono giorni frenetici che non riescono a disinnescare la miccia e a smentire una tanto vociferata crisi di governo. La questione sarebbe la gestione del Recovery Fund, il Mes sanitario e i servizi segreti. L’obiettivo della maggioranza sarebbe quello di attuare un maxi-rimpasto, senza perdere di vista un Conte ter. Ma proprio durante questa fase così delicata doveva insorgere questo problema? Proprio in questo momento in cui si deve scongiurare una terza ondata della pandemia e pensare a seri ristori per gli italiani?

Le proposte di Matteo Renzi non sono che parole spese in cambio di appoggio da parte delle grandi consorterie europee! Il leader di Italia Viva sta solo svendendo a basso costo pezzi interi di Italia! E non venga a raccontare in Parlamento che non è una questione di poltrone e che, soprattutto, quello che stanno facendo è una vera azione da patriota. Patriota lui? Noi siamo i veri patrioti! Questa parola risiede nel nostro vocabolario dai tempi in cui il nostro partito è stato fondato. Ci dicevano che questo termine era caduto in disuso, ma ora bisticciano al governo per accaparrarsene la definizione. Come dice Giorgia Meloni, d’altronde ne dovremmo essere felici, perché questo è un po’ come se fosse un segno di vittoria e di ammissione di sconfitta da parte del nemico.

La vera soluzione a questo problema sarebbe tornare alle urne e dare la parola agli italiani, gli unici veri giudici di tutta questa situazione e di questo governo. Peccato che questa soluzione sia tanto temuta dalla maggioranza, proprio perché sanno che perderebbero le loro tanto adorate poltrone.

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IL DPCM DEL GRINCH DEL NATALE

Conte, o meglio il Grinch (famoso personaggio dell’omonimo film e risaputo nemico del Natale) ha appena esposto il prossimo dpcm in vigore nel periodo di Natale. A loro dire, hanno adottato “un decreto legge e non un Dpcm che trova un punto di equilibrio tra la stretta necessaria e le deroghe necessarie in considerazione della valenza sociale e ideale delle festività“. Il che è tutto da discutere…. Per non parlare poi del ridicolo calendario colorato che hanno organizzato: sembra Carnevale e non Natale!
Ma come fanno gli italiani a capire qualcosa in questa confusione? A sentirlo parlare alla conferenza stampa, sembra quasi che noi tutti dobbiamo ringraziarlo per le misure messe in atto.

A un certo punto della conferenza stampa arriva il punto cruciale: i ristori. Il Premier promette ai poveri commercianti misure ad hoc per quelle povere categorie che sono state messe in ginocchio a suon di bastonate a causa dei dpcm. Il governo chiede loro un ulteriore sacrificio… sarebbe meglio dire “l’ennesimo sacrificio”. Nel decreto hanno inserito una prima parte di ristori immediati a bar e ristoranti. Il che è una buona notizia, ma gli altri comparti? Con il decreto emanato il 3 dicembre, Confcommercio aveva stimato 720 milioni di euro di fatturato. Questo perché realmente il Natale dà una botta economica al nostro Paese, ma quest’anno dei poveri lavoratori soffriranno la fame a causa dei ristori inadeguati.

La verità è che Conte deve chiedere scusa a tutti gli italiani per questa immane confusione che stanno combinando nella gestione della pandemia. Conte avrebbe dovuto parlare delle misure di ristoro prima di tutto il resto! È tutto frutto di un governo cinico e irresponsabile, che chiude tutti in casa in questo periodo di festività, proprio come avrebbe fatto il Grinch! E chissà che Natale terribile sarà per molti italiani

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Abbiamo dimostrato ancora una volta di preferire l’amore per il nostro Paese ad una indiscriminata opposizione

A cura di Luca Vitale

La Camera qualche giorno fa ha approvato la risoluzione di maggioranza sullo scostamento di Bilancio con 552 voti a favore, 6 astenuti e zero voti contrari. Per fare in modo che andasse in porto, era necessario che si raggiungesse la maggioranza assoluta dei componenti.

Giorgia Meloni aveva già preannunciato che, come aveva comunicato anche Berlusconi, il centrodestra avrebbe votato sì, visto anche l’accoglimento da parte del governo, delle proposte dell’opposizione.

Fratelli d’italia è dalla parte degli italiani, questo voto non è per la maggioranza, ma per amore dell’Italia”, queste le parole di Tommaso Foti, nostro deputato alla Camera.

Foti infine ha aggiunto una dichiarazione forte: “Avete cercato di dividere l’opposizione e di far passare che questa opposizione, ma non ci siete riusciti”.

Stessa dichiarazione fatta da Giorgia : “Non ci siete riusciti a dividere il centrodestra, perché quando si tratta del benessere dell’Italia siamo disposti anche a votare sì”.

Giorgia in un’intervista a Il Giornale ha anche ribadito: “Con un lavoro molto lungo di proposte, attenzione e disponibilità che ci ha visto protagonisti, abbiamo costretto la maggioranza a rivedere le sue posizioni. Con questo voto dimostriamo che l’assenza di dialogo era responsabilità del governo e non dell’opposizione. Mentre la maggioranza per mesi ha pensato di chiudersi in sé stessa e ha notevoli problemi interni, noi siamo uniti e compatti. Abbiamo votato a favore dello scostamento di bilancio per una questione di meriti e di metodo. Per quanto riguarda il merito, abbiamo costretto il Governo a riconoscere che ci sono stati abbandonati milioni di italiani. Il Governo ci dà ragione anche se in ritardo”.

Brava Giorgia! Questo significa fare un’opposizione responsabile, costringere il governo ad ascoltarci e a riconoscere la validità delle proposte, soprattutto quando riguardano tanti italiani nel bisogno.

Ancora una volta ci siamo dimostrati dalla parte dei cittadini, ancora una volta abbiamo messo da parte ogni scontro gratuito per il bene del paese, ancora una volta il centrodestra e Fratelli d’Italia hanno dimostrato di avere un unico obbiettivo: il bene dei cittadini italiani.

Il sì allo scostamento di bilancio è un’altra dimostrazione di questo nostro modo di fare politica. Fratelli d’Italia, insieme agli alleati storici sono uniti e compatti, per avere l’opportunità, nel prossimo futuro, di governare finalmento questo paese.

Queste sono solo le prime proposte accettate dal governo, siamo certi ce ne saranno altre nel prossimo futuro.

Avanti tutta! Non molliamo!

Luca Vitale