IL GOVERNO DELLE QUESTIONI CONTENZIOSE

Ieri, 8 gennaio 2020, si sarebbe potuta decretare la crisi di governo. Come? Con la riunione di maggioranza sul Recovery Fund in cui il Premier Giuseppe Conte e il ministro dell’economia Roberto Gualtieri stanno redigendo il nuovo piano sulla base delle proposte di Italia Viva. Il partito di Matteo Renzi si è permesso di avanzare un numero ingente di proposte: prima di Natale erano ben 6. Tra queste, sicuramente la gestione del Recovery Fund e, pare, sia stato messo sul tavolo anche la questione del Ponte di Messina. Assurdo. Si vocifera, inoltre, che la tensione fosse alle stelle, accusando di aver subito anche delle “provocazioni politiche”. Forse il momento della svolta è giunto: la crisi di governo è alle porte e speriamo sia la volta buona!

Il vero problema è che la maggioranza si sta preoccupando di questioni decisamente inutili e obsolete in un momento in cui siamo in piena pandemia. A questo punto allora le emergenze diventano due: l’emergenza sanitaria e l’emergenza politica, perché urge un repentino cambio di reggenza! Sembrano un gruppo di bambini all’asilo che si contendono il giocattolo più prezioso, peccato che in questo caso ci troviamo di fronte al governo italiano e l’oggetto contenzioso è la poltrona. E mai come ora, tutto questo è evidente.

L’opzione “andare alle urne” non sembra piacere al governo. Ma quale sarebbe la loro scusa? Andare a votare “sarebbe sa irresponsabili” a causa della pandemia, quando a settembre abbiamo mandato l’intera popolazione italiana al voto per il referendum! Tutte scuse per sfuggire al giudizio degli italiani e continuare a governare con l’inganno questo Paese, senza nessun progetto definito e sperperando le risorse in bonus.

In attesa di scoprire quali sono le sorti di questa questione contenziosa e poter andare finalmente alle urne, possiamo contribuire tutti alla caduta di questo governo firmando la petizione indetta da Giorgia Meloni:

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