COMPARTO SCOLASTICO SOTTO ATTACCO

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La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, fa sapere che la consegna dei banchi a rotelle è quasi terminata. Oltre 2,4 milioni di banchi sono stati recapitati alle scuole d’Italia. Lo stesso Commissario Domenico Arcuri ha definito questa iniziativa come “Un’operazione senza precedenti, che ha portato negli istituti una quantità di arredi pari a dodici volte la produzione italiana di un anno”. Ah si? Buono a sapersi, peccato che la produzione italiana non dovrebbe soffermarsi solo sulla costruzione di banchi a rotelle la cui utilità è decisamente discutibile.

I banchi a rotelle monoposto (il cui nome già sembra una barzelletta) sono stati criticati in tutti i colori. Tutti dicevano che non sarebbero mai arrivati in tempo. E avevano ragione, perché la fornitura alle scuole è terminata solo a gennaio, almeno 4 mesi dopo l’inizio della scuola. È stato detto che sono stati soldi buttati al vento e come dargli torto? I 119 milioni di euro per comprare i banchi avrebbero potuto essere usati per i vaccini o per i ristori economici ai comparti e alle imprese in ginocchio. Tutti hanno sempre messo in dubbio la loro utilità, e come contraddirli? Qualcuno trovi che tipo di beneficio potrebbero apportare all’istruzione, perché noi non riusciamo proprio a individuarlo! E pensare che la ministra Azzolina li definisce “un patrimonio che rimarrà strutturalmente nelle scuole”. Forse in futuro gli studenti li esporranno per dimostrare l’inefficienza di chi ha governato l’Italia durante la pandemia da Covid-19.

Qualcuno spieghi alla ministra che i ragazzi non hanno bisogno di banchi a rotelle. Hanno bisogno di sicurezze per poter sperare in un futuro di rinascita e di crescita. Sperare di poter tornare finalmente alla normalità e poter seguire le lezioni in presenza, eliminando l’alienante pratica di restare tutto il giorno davanti a un computer. E pensare che si sta pensando di cancellare anche le prove scritte alla maturità, dopo aver eliminato anche la valutazione per voti alle scuole elementari. Insomma, hanno dato il colpo di grazia alla formazione e alla crescita degli studenti. Basta! Basta! Basta! Diciamo “basta” a questo scempio!

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L’EFFICIENZA DELLE SCUOLE IN MAREMMA

La scuola è una priorità e il fatto che siano state riaperte è un grande passo in avanti. È tutto frutto del grande sforzo che è stato fatto dai grossetani in questo periodo di restrizioni. L’obiettivo è continuare su questa linea, nella speranza che il futuro ci riservi un periodo migliore. Nel frattempo, però, dobbiamo far convivere l’allentamento delle misure e la ripresa della vita scolastica con il diffondersi del Covid-19 che ieri ha fatto registrare 12 casi di positività su 355 tamponi effettuati. Siamo la provincia toscana più bassa per numero di casi: ne sono stati registrati 1972 da inizio pandemia. Nonostante la cifra esigua di casi in confronto al resto d’Italia è necessario mettere in atto azioni che tutelino i nostri studenti che, d’altronde, rappresentano la generazione che ci guiderà nel futuro! Il mondo sanitario e quello scolastico creano un’unione molto efficiente che permette di tutelare i ragazzi e garantire loro una formazione corretta e in presenza! Proprio come si meriterebbero se fossimo in una situazione “normale”! Cerchiamo di portare al centro della questione chi ha una necessità impellente di essere tutelato. I nostri studenti sono il nostro futuro! Attraverso una serie di accorgimenti tattici è possibile tutelarli. Ricordiamo che sono tra le persone che hanno più sofferto di tutte queste chiusure, a cui sono stati sottratti gli incontri quotidiani con gli amici e il piacere di viversi la didattica in presenza. La priorità è far rimanere le scuole aperte! Gli studenti si sentono completamente alienati stando continuamente in casa! Diamo la priorità alla scuola e all’istruzione, basta metterli in secondo piano rispetto a tutto il resto!

IL MERCIMONIO E IL POLTRONISMO DEL GOVERNO CONTE

Il Premier Giuseppe Conte si deve vergognare! Il governo italiano si è dimostrato essere un indecoroso mercato delle poltrone. Non si può dare incarichi a destra e a manca pur di rimanere ancorati nel posto in cui sono seduti! Non si può offrire a Matteo Renzi un incarico internazionale pur di non far cadere il governo. Ma lo vogliono capire che quello che è in ballo non è di certo lo spartimento delle poltrone ma il destino e il futuro di questo Paese.

In Parlamento, Giorgia Meloni ha fatto un discorso che ha ricevuto gli applausi dei deputati più volte. Tra le parole più forti utilizzati dalla deputata ricordiamo: “Conte-Barbapapà stamattina ha inscenato un mercimonio” ed è stato proprio così, alla ricerca di voti risicati e incarichi regalati. Fanno rimpiangere veramente la Prima Repubblica, dove ai tempi il Premier cambiava sempre. Qui, invece, abbiamo lo stesso Premier che salta da un partito all’altro e che cambia continuamente quelli che lo sostengono. Ma siamo un governo normale? Riguardo al presunto impedimento alle elezioni la nostra Capogruppo afferma che “l’unico virus che impedisce di votare è il poltronismo” e come darle torto in questo mercato delle poltrone?

Se il Premier Giuseppe Conte tenesse anche solo un briciolo a questa Nazione, si sarebbe fatto da parte già da un pezzo. Ma qualcuno ci pensa all’Italia e agli italiani? I soggetti più importanti e più coinvolti in tutta questa situazione che mai sarebbe dovuta accadere in questo momento delicato. Ma, visto che l’inefficienza di questo governo è venuta a galla, perché non cogliere l’occasione per ribaltare le carte in tavola? Andiamo alle elezioni e diamo all’Italia un governo che sia capace di indicare la rotta. Questo è il momento dei veri patrioti, per rimettere in sesto l’Italia e tornare a camminare!

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IL TEMA SCOTTANTE DELLA CRISI DEL GOVERNO “CONTE BIS”

Matteo Renzi ha deciso: la delegazione di Italia Viva si è dimessa dal governo, ritirando i suoi due ministri, Elena Bonetti e Teresa Bellanova, e il sottosegretario Ivan Scalfarotto. Nel corso della conferenza stampa, l’ex sindaco di Firenze ha affermato che la crisi non è stata aperta da loro, ma è aperta da mesi. Ma ne siamo sicuri che la crisi di governo sia aperta solo da mesi? Noi parleremmo piuttosto di anni, da quando questo governo è stato istituito con l’inganno e senza considerare la reale volontà del popolo. La prima autentica forza politica del Paese è il centrodestra!

Dopo un vertice che si è tenuto poco prima della conferenza di Matteo Renzi, questa compattezza tra Fratelli d’Italia e gli altri partiti della coalizione è ben più che evidente. Noi chiediamo che il Presidente del Consiglio prenda atto della crisi e si dimetta immediatamente o chieda il voto di fiducia in Parlamento. Nel momento in cui la fiducia dovesse mancare, però, l’unica soluzione che proponiamo è il ritorno al voto, ovvero l’unico e vero accordo democratico che è possibile mettere in atto!

Riprendendo le parole di Giorgia Meloni: “Il centrodestra mi pare molto compatto nel ritenere che il circo a cui stiamo assistendo gli italiani non se lo possono permettere. Non si può perdere altro tempo. In una nazione normale il presidente del Consiglio si dimetterebbe stasera. Poiché non siamo in una nazione normale chiediamo a Conte di venire in Aula a verificare se ha ancora una maggioranza“.Ed è proprio questo quello che noi vorremmo che accadesse!

Ma ci ricordiamo che cosa sta succedendo sullo sfondo di tutta questa sceneggiata? Chi paga l’immobilismo di questo governo e le loro contesa di poltrone ci sono i baristi, i ristoratori, i titolari di palestre e piscine, le partite iva e tutto il comparto scolastico e della ristorazione. Ma ci rendiamo conto? Tutte queste persone non possono difendersi in alcun modo e sono completamente nelle mani di questo governo e della scansione settimanale dei dpcm. L’Italia non può perdere altro tempo! Siamo all’apice di una questione politica veramente vergognosa. Chiediamo che questo scempio finisca quanto prima!

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FDL DIFENDE LA LIBERTÀ D’ESPRESSIONE

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Fratelli d’Italia è scesa in piazza senza simboli di partito al fianco dei cittadini, delle famiglie e delle tante associazioni che hanno organizzato una grande manifestazione a Piazza del Popolo per difendere la libertà di espressione da un progetto di legge ideologico e liberticida.

Hanno avuto il coraggio di sfidare il pensiero unico dominante e dire chiaramente che il vero obiettivo del ddl Zan-Boldrini-Scalfarotto sull’omotransfobia non è combattere le discriminazioni, ma introdurre un nuovo reato d’opinione, commenta Luca Vitale.

Perché non c’è niente di civile e moderno nel definire “omofobo” chiunque dica no alla barbarie dell’utero in affitto o difenda il diritto di un bambino ad avere un padre e una madre.

Il nostro ordinamento tutela già oggi qualsiasi tipo di offesa alla persona a prescindere da quale che sia il suo orientamento sessuale e i dati ufficiali confermano che non c’è nessuna emergenza. Lo scopo di questa proposta è un altro: punire, mettere in carcere e rieducare chi non si allinea al mainstream.

Lo ha ribadito anche il presidente della CEI, il cardinal Bassetti: “La libertà di pensiero non può essere discriminata perché ritenuta discriminante”. È una battaglia di libertà e di democrazia e Fratelli d’Italia sarà sempre in prima linea per combatterla, conclude Vitale.

GOVERNO INCOMPETENTE!

Sabato è arrivata l’ennesima amara sorpresa per molti imprenditori italiani, per tutti quelli che come previsto dall’articolo 125 dell’ormai tristemente famoso “Decreto Rilancio” hanno presentato richiesta del credito d’imposta sulle spese per la sanificazione degli ambienti di lavoro e l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale a tutela dei propri dipendenti, spiega Luca Vitale.

Credito d’imposta che doveva essere pari al 60% della spesa sostenuta, ma visto che il Governo ha stanziato solo 200 milioni di euro (il resto dei 55 miliardi del decreto servivano per marchette e amenità varie) è stato ridotto d’imperio dall’Agenzia delle Entrate a solo il 9% della spesa sostenuta (ovvero al 15,6423% di quanto richiesto dalle imprese).

L’ennesima presa in giro per imprese, artigiani e professionisti da parte di questo Governo.

Una cosa simile era già accaduta con il bando “Impresa Sicura” (solito nome altisonante) del mese di maggio che ha visto le risorse destinate allo stesso fine della protezione dei lavoratori andate esaurite in un click day durato pochi decimi di secondo.

Evidentemente ci provano gusto. L’Italia che produce e lavora non merita questo governo incompetente, conclude Luca Vitale.

Giuseppe Conte annuncia ancora “promesse mai mantenute”

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Un’altra conferenza stampa di Conte nella serata di ieri ha annunciato le tante cose belle e buone che questo governo farà.

Detto tral’altro, in caso in cui qualcuno perdesse qualche parola in diretta in contemporanea su più reti per fare e rifare tante promesse, fin’ora mai mantenute.

Ma la cosa più eclatante- commenta Luca Vitale-è che milioni di italiani assistono basiti, chiedendosi con quale coraggio si facciano nuove promesse quando non sono ancora arrivate le risorse assicurate in identiche conferenze tenutesi in questi mesi.

Una situazione surreale, e forse il Governo non si rende conto che gli italiani ormai sono stanchi… E allora, probabilmente, per rendersi conto di quanto tutto questo sia inverosimile urgerebbe ogni tanto, uscire dal palazzo e dalle conferenze virtuali?

OGGI L’ITALIA RIPARTE TRA INCERTEZZE E MISTERI

Oggi, 18 maggio la quasi totalità delle attività produttive riparte , sarà sufficiente attenersi ai protocolli, altrimenti si in correrà in multe salatissime e sanzioni.

Solo che molti di questi protocolli sono stati resi noti all’ultimo minuto , o sono addirittura un mistero.

Intanto, nell’ultima conferenza stampa di Conte, tenutasi sabato 16 maggio, non è stata spesa una sola parola sulle centinaia di migliaia di persone che ancora aspettano la cassa integrazione o il bonus per gli autonomi, o sulle imprese in attesa di una liquidità che non è mai arrivata, afferma Luca Vitale.

L’Italia non merita questo!

Infatti, Fratelli d’Italia il prossimo 2 giugno darà vita a una grande mobilitazione, nel rispetto delle norme di sicurezza, per dare voce agli italiani stufi della propaganda, ora gli italiani meritano e pretendono risposte concrete!!!

IL GOVERNO PENSI AI RISTORATORI!

Il mondo della ristorazione è totalmente fuori dai provvedimenti del Governo utili a regolamentare la loro attività in questa fase 2 e che possa dargli la possibilità di ricominciare a lavorare.

Un intero settore, dunque, completamente in ginocchio che ancora non ha ricevuto aiuti concreti o almeno disposizioni chiare per la riapertura.

Sulla questione scende in campo anche Alessandro Borghese che si è fatto portavoce dell’intera categoria e chiede: “subito regole chiare per la riapertura e finanziamenti a fondo perduto, migliaia di attività e posti di lavoro sono a rischio”.

Un argomento su cui il governo tace-commenta Luca Vitale-URGE intervenire per ristabilire gli equilibri dopo l’emergenza sanitaria che ha completamente paralizzato l ‘economia del Paese.

Ora, più che mai è necessario che il governo dia linee guida per la ripresa dell’ economia e del settore della ristorazione “fiore all’occhiello” del Bel Paese, oggi fortemente in affanno.

Allora, chiediamo che il “decreto rilancio” tanto enfatizzato dal governo non rimanga solo una bella favola, ma che sia attuato quanto prima, perché l’Italia ha bisogno di risposte, risposte vere che diano la possibilità di rilanciare le attività per lavorare serenamente.

L’Italia non può più continuare in questo stato d’agonia!

Misure urgenti per il settore balneare

Siamo alle porte della nuova stagione estiva e in questo momento vi è un clima di grande incertezza per il mondo lavorativo che orbita intorno al settore stagionale.

Dunque, ciò che si chiede è che gli operatori balneari devono essere messi nelle condizioni di lavorare avendo garanzie fin da oggi di un immediato sostegno economico a fondo perduto per il mancato introito dovuto alle inevitabili limitazioni a cui dovranno far fronte.

“Servono regole chiare per aprire le spiagge in sicurezza e la certezza della estensione delle concessioni fino al 2033” ribadisce Luca Vitale.

Il governo deve intervenire con urgenza, perché sono a rischio circa 30mila imprese balneari quasi tutte a conduzione familiare”.

“Accanto alle norme tecniche per l’accesso in spiaggia in sicurezza, ora gli operatori balneari necessitano di certezze sulla durata delle concessioni.

Dunque cosa fare?

Mettere i Comuni nelle condizioni di attuare l’estensione delle concessioni al 2033, già prevista per legge, e un deciso intervento sulla UE per escludere gli stabilimenti balneari dalla direttiva Bolkestein, che prevede gare d’appalto per le concessioni balneari.

Una circostanza devastante per una nazione come l’Italia – in cui gli stabilimenti sono gestiti quasi tutti da microimprese familiari che andrebbero altrimenti a scontrarsi con le più grandi realtà del settore.

Questo è il momento giusto, dunque, conclude Luca Vitale, per sottrarre definitivamente il settore balneare alle procedure previste dalla direttiva Bolkestein”.