I TRAGUARDI DELL’ULTIMO TRIMESTRE DEL 2022: AVANTI TUTTA!

Nel terzo trimestre, aumenta il reddito delle famiglie consumatrici è aumentato in termini nominali dell’1,9% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi finali sono cresciuti del 4,1%.

Questo è quanto attesta l’Istat, la quale afferma inoltre che il potere d’acquisto delle famiglie, frenato dalla crescita dei prezzi (+1,6% la crescita del deflatore implicito dei consumi), è tuttavia cresciuto sul trimestre precedente dello 0,3%.

Infine, migliora il deficit che si attesta al 4,7% del Pil (6,2% nello stesso trimestre del 2021).

Bene così!

Negli ultimi mesi pare che il nostro Paese stia migliorando la situazione disastrata in cui si trovava a piccoli passi.

Poco a poco, stiamo raggiungendo importanti traguardi grazie alle politiche economiche che stiamo attuando. Nonostante non siamo assolutamente usciti dal periodo di crisi internazionale che stiamo vivendo, stiamo facendo scelte a favore dei nostri cittadini e della nostra economia. Continueremo a fare proposte per aumentare il reddito delle famiglie, degli stipendi e delle pensioni, in concomitanza alla riduzione del carico fiscale che opprime le buste paga.

Le nostre misure sembrano portare i loro frutti e non ci fermeremo qui!

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Quanto indicato in comunicati e video comunicati è la personale posizione di Luca Vitale iscritto a Fratelli d’Italia

IL REDDITO DI CITTADINANZA: TEMA CHE DIVIDE LA POLITICA E SPACCA I CITTADINI

È il tema che divide la politica e spacca i cittadini: da quanto riportato da un sondaggio pubblicato dal Corriere della Sera, più della metà di coloro che hanno risposto giudicano il Reddito di Cittadinanza negativamente.

Il presidente dell’INPS Tridico Pasquale, vicino al movimento pentastellato, è irremovibile sul sussidio, sostenendo che rifarebbe la misura.

Ma gli italiani continuano a essere malcontenti del RdC, il 53% di essi, infatti, sono contrari; “solo” il 32% del campione è a favore e il restante 15% si astiene esprimendo un “non saprei”.

Giorgia Meloni, schierata contro all’assegno di stato richiesto dai pentastellati, afferma che la messa a disposizione di altri 2 miliardi sul RdC è vergognosa e fallimentare in quanto misura stupida. Continua collegando i fallimenti del reddito alla questione degli stipendi bassi degli amministratori locali sostenendo che: “credo sia giusto oggi tornare a parlare di retribuzioni adeguate agli amministratori locali. È una follia che in questa Nazione chi si occupi della collettività spesso percepisca meno di chi prende il RdC”.

Il presidente dell’Inps, intanto, sostiene che ci sia una mancata attenzione nei confronti dei poveri in quanto sia riservato un atteggiamento violento e indifferente, afferma anche che il Paese non sia ancora pronto a una simile manovra. Conclude dicendo che il RdC esiste per i poveri presenti (75% quasi oltre 3 milioni) e senza lavoro e che una tale misura sarebbe pronto ad accettarla subito su due piedi, di nuovo.

È indecente il continuare a sostenere una tale manovra. Sono stati messi a disposizione 2 miliardi di euro, che avrebbero potuto essere utilizzati per sostenere, rinnovare e proteggere sia beni culturali, ma anche il futuro di un’Italia e il lavoro.

Un’Italia che dovrebbe ripartire dai giovani, ma che si trova a ripartire dai poveri grazie a misure di assistenzialismo che non creano valore!!!

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La Grosseto che vorrei!

Ieri ho annunciato la mia candidatura al Consiglio Comunale del Comune di Grosseto per le elezioni di Ottobre 2021;

Oggi ti invito a segnalarmi, compilando il questionario allegato, le tue idee su Grosseto e le relative frazioni!

Andranno ad aggiungersi alle idee e al programma per il miglioramento della nostra città!

Compilalo, mi raccomando!

Condividilo!

Ogni indicazione per Noi è preziosa!

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Grazie!

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Blocco Navale Subito!!!!!

Questo è quello che noi pensiamo:

“L’Italia dovrebbe andare in Europa e chiedere una missione europea che tratti con il governo libico, che porti a bloccare le partenze e ad aprire in Africa gli hotspot per valutare chi ha diritto ad essere rifugiato e chi no, che rimandi a casa chi non ne ha diritto e distribuisca i rifugiati nei Paesi dell’Ue.

Questa rimane l’unica soluzione seria per affrontare il problema: tutto il resto è furore ideologico e in questi anni ne abbiamo visti i risultati.”

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TARI E DECRETO SOSTEGNI: LE IMPRESE MESSE ALLE STRETTE

L’emendamento 30.64 al decreto Sostegni, il cui obiettivo era concedere più tempo a imprese e Comuni per adeguarsi alla nuova disciplina sui rifiuti urbani ed ai relativi impatti sulla Tari, è riuscito a mettere i bastoni tra le ruote alle imprese. Quella che si prospettava come una soluzione è, in realtà, un grande pasticcio. Questo è quanto ha fatto emergere la Cna che, insieme ad altre associazioni di categoria, ha fatto emergere il fatto che con questo emendamento si chiede alle imprese di comunicare, entro il 31 maggio prossimo quindi con otto mesi di anticipo, quali rifiuti urbani l’impresa intende conferire al di fuori del servizio pubblico, consentendo di sfruttare l’opportunità prevista dal d.lgs 116/2020, ai fini della conseguente applicazione o meno della Tari a partire dal 2022.

Secondo Raluca Santini, responsabile di Ambiente & Sicurezza di Cna Grosseto, questa richiesta fin troppo anticipata è chiedere troppo alle imprese, soprattutto in un momento di insicurezza come questo. Il tutto potrebbe essere aggravato dal fatto che i Comuni non hanno ancora adeguato i regolamenti e le tariffe alle nuove regole ed è impensabile credere che le imprese abbiamo già gli elementi per effettuare la scelta più funzionale alle proprie esigenze e comunicarla prontamente al Comune. È inaccettabile anche la decisione di non intervenire sulla previsione che vincolerebbe per cinque anni la scelta dell’impresa!

Purtroppo, non è la prima volta che sentiamo di scandali in ambito “rifiuti”. L’ultima è stata la questione dell’inceneritore, alla quale ci siamo fermamente opposti. Nel caso della Tari, sarebbe servito un intervento diverso da parte del governo, che avrebbe dovuto perlomeno estendere la possibilità di comunicare la scelta entro il 30 settembre. In questo modo si avrebbe avuto un quadro più chiaro di tutto il 2021 e degli anni successivi. Il fatto è che ci troviamo di fronte all’ennesimo affronto alle imprese che sono continuamente messe sotto pressione a causa delle norme del governo che cambiano dal giorno alla notte. Gli imprenditori sono costantemente costretti a adeguarsi alle nuove regole che non fanno altro che mettergli fretta e peggiorare la situazione economica e produttiva. Serve un cambio di passo immediato!

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RIPARTIAMO DAL TURISMO!

Il settore turistico è in ginocchio. Il Coronavirus sta colpendo in particolare quei Paesi che, non potendo garantire misure di sicurezza sanitaria e nonostante abbiano riaperto le frontiere, hanno visto un crollo dei viaggiatori. Tornando alle cifre tra gennaio e aprile 2020, gli arrivi di turisti internazionali sono diminuiti del 44%, mentre le perdite a fine giugno si assestavano circa mille miliardi di euro, ovvero 1,5% del prodotto lordo globale. E l’andazzo di quest’anno non sembra essere molto differente. Il massiccio calo del numero di turisti minaccia posti di lavoro ed economie

E allora come ripartire?

Spesso si ha l’impressione che il governo si lasci guidare non solo dal principio di precauzione, il che è più che comprensibile, ma tende anche a sottovalutare il pericolo del crollo di vasti settori dell’economia, concentrandosi principalmente su soluzioni assistenzialistiche. Uno dei settori più in bilico è proprio il settore turistico: che costituisce il 6% del PIL, con l’indotto il 13%. Facendo un confronto, sul totale l’industria vale il 23%, l’agricoltura il 2% del PIL. Insomma, il turismo non costituisce di certo una porzione trascurabile! Ovviamente, la crisi epidemiologica ha colpito ampi strati delle società umane a livello globale, ma ci offre l’opportunità per rivoluzionare l’idea di turismo con maggiore attenzione alla sostenibilità, all’autenticità e alla riscoperta del locale.

Bisogna far ripartire il turismo e tutta l’economia in generale, sostenendo tutti gli operatori del settore turistico, i commercianti e i ristoratori. Ma non solo! Servono nuove iniziative anche in campo locale! Lavoriamo continuamente per superare totalmente il coprifuoco, perché è il primo passo per rilanciare tutti i settori, quello turistico compreso (quale turista vorrebbe venire in Italia sapendo che alle 10 di sera deve rinchiudersi in casa?). Sfruttiamo tutte le risorse possibili: più sono sostenibili e meglio è! Valorizziamo il turismo locale, ma non dimentichiamoci di quello internazionale che per molte regioni italiane è fondamentale. Perché l’Italia vale e merita di essere visitata!

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MALTEMPO: RISTORATORE MULTATO PER AVER SPOSTATO I CLIENTI ALL’INTERNO DEL LOCALE

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Il caso è virale: un ristoratore ha ricevuto una multa da 400 euro e chiusura per 5 giorni al locale perché ha fatto spostare i clienti al chiuso a causa del temporale. Assurdo! I ristoratori chiedono norme chiare e precise perché le regole messe in atto contro la pandemie da Covid-19 sono un rebus. Questi lavoratori sono costretti ad allestire spazi esterni per accogliere i clienti, ma alla fine in un modo o nell’altro vengono mazziati dalla legge. In caso di maltempo improvviso, come ci si comporta? Qualcuno deve rispondere a questi lavoratori!

Il caso del ristorante di Verona è emblematico: lo scorso sabato, i 22 clienti della trattoria La Molinara a Verona sono stati costretti a rifugiarsi all’interno del locale, a causa dell’arrivo improvviso del maltempo. Per questo, è scattata la multa: 400 euro al gestore del locale e ad ognuno delle persone sedute ai tavoli. Non solo. La trattoria è stata chiusa per 5 giorni.

Cosa avrebbe dovuto fare questo ristoratore? Far bagnare tutti i clienti sotto l’acqua? In caso di maltempo, è impossibile continuare il servizio all’aperto, perciò, per cause di forza maggiore, è necessario proseguire il servizio all’interno dei locali. Peccato che, in caso di situazione avverse che compromettono lo svolgimento “legale” delle attività, non bisognerebbe lasciare spazio all’interpretazione del poliziotto di turno che firma multe a manetta.

Servono misure specifiche per bar e ristoranti! Non è più possibile che le attività debbano subire queste astruse norme restrittive pagando, di continuo, con multe e giorni di chiusura. Per i locali all’aperto bisognerebbe stabilire delle norme precise e per i bar e ristoranti al chiuso potrebbe essere introdotto l’obbligo di tenere aperte porte e finestre per favorire l’aerazione. Basta tenere abbassate le serrande! Riapriamo in sicurezza e lasciamo lavorare gli operatori della ristorazione in condizioni di normalità!

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Fratelli D’Italia Inarrestabile

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Una Crescita Incontenibile!!!! 0,3% di Fratelli D’Italia dal Pd; 2,2% di Fratelli D’Italia dalla Lega; +1,1% di Fratelli D’Italia in una sola settimana; 18.7% il massimo storico di Fratelli D’Italia;

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  • e tu cosa fai?
  • chi stai sostenendo?

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“NON E’ FESTA SENZA LAVORO”

Il Primo Maggio è stata l’occasione per molti di conquistare già nei prossimi giorni più spazio e più voce con il Governo. Quest’anno la Festa del Lavoro è stata una celebrazione incoerente per il periodo storico che vive l’Italia e tutti gli italiani. Come ha sottolineata Giorgia Meloni su Facebook: “Finchè non verrà consentito a tutti gli italiani di poter tornare a lavorare e a vivere, non ci sarà nulla da festeggiare”. La situazione che stanno vivendo gli italiani inibisce la dignità di un lavoro e la possibilità di mantenere le proprie famiglie.

Fratelli d’Italia si è impegnata sul territorio per sensibilizzare il governo alle riaperture tramite fiaccolate di grande successo in tutte le piazze del Paese. Sono attività che riprendono le iniziative messe in atto nei giorni scorsi da Giorgia Meloni davanti a Palazzo Chigi “Per manifestare contro il coprifuoco, una misura irragionevole che infligge un colpo mortale alla nostra economia, che non ha alcun senso nella lotta alla pandemia ma che al contrario limita la libertà dei cittadini”. Nel giorno della Festa dei Lavoratori, il dipartimento del Lavoro del partito ha pianificato dei flash mob nei centri storici di tutte le città della Penisola per dire a tutti che “Non è festa senza lavoro”.

L’obiettivo è quello di sensibilizzare il governo sulle esigenze dei lavoratori che hanno visto messo a repentaglio il sacrosanto diritto al lavoro (sancito dalla nostra Costituzione). Servono riforme a partire da ammortizzatori sociali e politiche attive sul lavoro e devono essere azioni immediate! Le proteste del Primo Maggio sono la prova evidente della rabbia dei tanti lavoratori che hanno perso il loro lavoro e osservato tutti i loro sacrifici svanire nell’arco di un anno e mezzo. Dobbiamo innescare un nuovo miracolo economico, sorretto dall’innovazione, trasformazione digitale, sostenibilità e inclusività e parità di genere. Ridiamo al nostro prestigio al nostro Paese! Se lo merita!

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ARRIVA LA PRIMA STIMA DEL TRIMESTRE: I NUOVI DATI DALL’ISTAT

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Arriva il commento dell’Istat alla stima preliminare del trimestre: “Nel primo trimestre del 2021 si riduce l’intensità del calo tendenziale del Pil che passa dal 6,6% del trimestre precedente all’1,4%”. In soldoni, Il prodotto interno lordo (Pil), corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell’1,4% in termini tendenziali. La nuova contrazione è più contenuta rispetto a quella registrata nel quarto trimestre del 2020, di ne risente maggiormente il settore terziario a causa delle misure di contenimento messe in atto contro la diffusione della pandemia.

L’economia italiana, insieme a quella europea, intravede la risalita della crisi attraverso la ripartenza delle attività. Secondo gli studi di Confindustria, il Pil è “più vicino al rimbalzo“: in “Italia sono iniziati da aprile i primi allentamenti delle restrizioni anti-Covid. Ciò condurrà nel secondo trimestre a un piccolo segno positivo del Pil”, “si conferma lo scenario in cui un forte rimbalzo si avrà nel terzo trimestre, grazie al crescere delle vaccinazioni”. I primi segnali di ripresa di vedranno dalla seconda metà del 2021.

Ciò che preoccupa sono i dati dell’occupazione. Secondo l’Istat, il primo trimestre 2021 vede la perdita di 254mila occupati rispetto al trimestre precedente e livello dell’occupazione è inferiore dell’1,1%. Nel trimestre aumentano sia le persone in cerca di occupazione (+2,4%, pari a +59mila) sia gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+1,0%, pari a +134mila unità). Prosegue la risalita dell’occupazione nel mese di marzo, confermando l’andamento di febbraio, ma rispetto a marzo 2020, sono stati registrati quasi 900 mila in meno. Il tasso di occupazione risulta più basso di 2 punti rispetto ai tempi pre-Covid e il tasso di disoccupazione tra i giovani risale al 33%, toccando i livelli di aprile 2018.

Nonostante alcuni dati siano letteralmente terrificanti, come quelli sull’occupazione, la lieve ripresa del Pil fa ben sperare. Questo significa che la scia delle riaperture è quella giusta, poiché consente una parziale ripresa economica. Si potrebbe fare molto di più? Certo che sì, eliminando misure assurde e insensate come il coprifuoco. Probabilmente la crescita economica sarebbe ancora più netta! Da sempre Fratelli d’Italia si fa portavoce del motto “riaprire in sicurezza” e la lieve ricrescita dimostra che è la giusta strada da seguire. Lotteremo affinché venga assicurata una ripresa dell’occupazione per tutte le fasce d’età, compresa quella dei giovani. Noi di Fratelli d’Italia ci batteremo per l’Italia e la ripresa economica totale del nostro Paese!

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