RECOVERY PLAN: PARLAMENTO ESAUTORATO E L’IRA DI GIORGIA MELONI ALLA CAMERA

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Nel corso delle dichiarazioni sulle risoluzioni sul Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) in Aula della Camera, Giorgia Meloni ha ribadito la sua posizione all’opposizione. La leader si è completamente esposta criticando pesantemente il metodo in cui sia stato passato in rassegna un documento di 330 pagine che comporta una spesa di 250 miliardi di euro, fondamentali per tutti i settori vitali della nazione. La Meloni era contrariata per il poco tempo avuto per analizzare il testo del Recovery e per la poca considerazione che ha avuto il Parlamento nella redazione del piano.

Quello che Giorgia Meloni critica è lo scempio di votare a scatola chiusa un documento di tale rilevanza. Di fatti, la Capogruppo non nega l’importanza del denaro del Recovery Plan, anzi è fondamentale per ridare prestigio al Paese, ma evidenzia che su questo Piano che prevede 250 miliardi di euro, “forse il documento più importante della storia repubblicana”, il Parlamento è stato ignorato, permettetemi di dire, deriso…”.

Ma cosa includerà il Recovery Plan presentato da Draghi?

Le riforme e gli investimenti sono corredati da obiettivi quantitativi e traguardi intermedi e sono organizzati in sei missioni con progetti che mirano ad affrontare tre nodi strutturali del nostro Paese. Nel testo del piano per il Ricovery, il premier si è soffermato sull’ecobonus del 110% e sull’aumento dell’occupazione femminile e giovanile. In breve, le missioni del Recovery riguarderanno la trasformazione digitale, i fondi per l’istruzione e la ricerca, il sostegno delle politiche attive del lavoro e della formazione, i finanziamenti per la realizzazione di opere infrastrutturali e il rafforzamento e rimodernamento del sistema di prevenzione e dei servizi sanitari.

È innegabile il fatto che il Recovery Plan si prospetti un grande piano economico di fondamentale importanza per la ripartenza del Paese, ma non può essere votato a scatola chiusa! Noi di Fratelli d’Italia siamo un partito responsabile, ed è proprio grazie al nostro essere responsabili che capiamo la rilevanza del Recovery Plan. Ma non possiamo tollerare le modalità incostituzionali attraverso le quali il testo è passato in rassegna! Per questo, il nostro partito continuerà a farsi sentire dall’opposizione, affinché venga sempre rispettata la democrazia!

Guardate l’intervento completo sul profilo Facebook di Giorgia Meloni: https://fb.watch/58cE8rOP6j/

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#BASTACOPRIFUOCO: LA PROTESTA IN PIAZZA DEI RISTORATORI MAREMMANI

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Oggi, Martedì 27 aprile, si preannuncia una giornata di fuoco. Alle ore 16.00 in Piazza Dante a Grosseto, i ristoratori maremmani, con la collaborazione delle Associazioni Confartigianato e dei Sindaci della Provincia, scenderanno in piazza per protestare contro le aperture “all’aperto” dei ristoranti e dei bar. Con questa manifestazione, vogliono dimostrare a tutti che un’impresa non può esistere solo negli spazi esterni e che ormai l’abolizione del coprifuoco e della divisione in fasce di colore è una necessità impellente.

Caso vuole, che proprio nella giornata di martedì le previsioni meteo preannunciano una giornata piovosa. Secondo gli imprenditori, le loro attività non possono essere in balia degli eventi climatici e dei cambi di colore. In un’impresa serve programmazione e sicuramente non si può se rimanere aperti o tirare giù la serranda sulla base delle previsioni metereologiche!

Come afferma Bruno Ceccherini, responsabile provinciale Fratelli d’Italia Grosseto, stando a quando dice il nuovo Decreto aperture, il coprifuoco è confermato fino alle 22.00 fino al 31 luglio. A questo si aggiunge il fatto che è stato abolito il servizio al banco e ai tavolini interni. In questo modo, è evidente come il decreto vada contro le attività commerciali e produttive, in quanto tutti quegli esercizi che non dispongono di aree esterne sono incredibilmente penalizzati, nonostante si trovino in fascia gialla! Per tutte le attività senza tavoli all’aperto, è consentito solo l’asporto fino alle 18.00! Rendiamoci conto dell’illogicità! Con il coprifuoco immobile alle ore 22, anche il servizio serale è compromesso. Mettiamoci nei panni di questi poveri imprenditori continuamente bastonati da norme illogiche e prive di fondamenta!

Noi di Fratelli d’Italia saremo a fianco di queste categorie in piazza a Grosseto. Da sempre ci facciamo portatori delle loro necessità e sosteniamo le loro rivendicazioni. Anche noi faremo sentire la nostra voce per dire “basta” a qualsiasi forma di privazione della libertà individuale e a garantire il diritto di lavorare in sicurezza a tutte le attività economiche chiuse da troppo tempo!

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PERCHE’ DICIAMO “NO” AL COPRIFUOCO

La questione del coprifuoco è scottante: moltissimi partiti di destra, compreso Fratelli d’Italia, esigono l’abolizione di questa norma che limita la libertà individuale senza avere prove concrete della sua efficacia. Sulle riaperture si è incrinata la collaborazione con l’esecutivo, a cui le stesse regioni hanno chiesto di fare un passo indietro.

Il coprifuoco rischia di essere una misura contraddittoria e una scelta punitiva senza alcuna logica per molti settori. Lo stesso Comitato tecnico-scientifico afferma non è mai stato consultato su questo provvedimento, perciò è sempre stata una decisione politica. L’incoerenza sussiste anche nel fatto che sono stati riaperti cinema e teatri ed è stato consentito il consumo di bevande nei dehors dei ristoranti e dei bar, ma rimane l’obbligo di tornare a casa alle 22. È evidente che c’è qualche problema di fondo!

Come faranno tutte quelle imprese che non hanno disponibile uno spazio esterno? Come faranno bar e ristoranti a garantire il servizio serale, spedendo a casa i clienti per l’ora del coprifuoco? È una misura ingiusta che colpisce ancora una volta dei settori che sono già stati asfaltati dalle norme restrittive dei mesi scorsi e che non ha nessun senso di esistere! Il fatto che non sussista nessun principio scientifico alla base di questo provvedimento ci fa domandare che cosa ci sia dietro a questa follia: probabilmente, un qualche effetto placebo che l’esecutivo pensa possa avere qualche conseguenza sulla psicologia degli italiani rinchiudendoli in casa. Il coprifuoco non serve a limitare il contagio, serve a punire dei settori già in ginocchio senza motivo! Ed è per queste ragioni che noi di Fratelli d’Italia ci opponiamo a questa ingiustizia. Le immotivate limitatezze alla libertà degli italiani e le ingiustizie non rientrano nel nostro nome!

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LA PRESSIONE FISCALE NON SMETTE DI OPPRIMERE: NUOVE TASSE IN ARRIVO

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È in arrivo una valanga di tasse. Ce lo dovevamo aspettare vista la stangata economica dell’ultimo anno e mezzo. Il fatto, però, diventa esilarante quando la Cgil suggerisce di aumentare le tasse nel bel mezzo di una pandemia che ha causato molti feriti tra le partite iva e le aziende. L’incremento riguarderebbe tre tipi di tasse che andrebbero a colpire il ceto medio, i lavoratori autonomi e i proprietari di case. Nella proposta scritta su un dossier presentato dal sindacato al parlamento rientrerebbero:

  • L’incremento della base imponibile dell’Irpef, che combatterebbe le cedolari secche, le esenzioni e le imposte separate. In questo modo i proprietari di immobili faranno ricadere l’Irpef sui redditi da locazione.
  • La revisione delle aliquote per le partite iva a regime forfettario e l’aumento dell’aliquota della flat tax dal 15% al 23%
  • L’adozione del blocco degli sfratti per gli affittuari, impedendo loro di tornare in possesso di tutti gli immobili occupati abusivamente. Il fenomeno si moltiplicherebbe esponenzialmente con la sparizione della cedolare secca.

In aggiunta a tutto questo rientra la tassa di successione. Secondo la Cgil, questa è la migliore soluzione per “eliminare le disuguaglianze derivanti dalla provenienza famigliare”. In soldoni, si vorrebbero ridurre le franchigie, incrementare le aliquote e agire su tutti i beni che non sono sottoposti a questa imposta. Gli unici che ne gioverebbero sono i parenti di primo grado e a seguire i disabili, gli orfani minorenni e i vedovi in difficoltà.

Arriva anche una fattispecie di tassa patrimoniale, in cui si andrà a riordinare le imposte già esistenti, gravando sugli individui “più ricchi”.

Alla luce di queste tristi novità, non possiamo che ricordare quanto sia alta la pressione fiscale in Italia. Secondo l’Istat, Nel 2020 la pressione fiscale complessiva (ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil) è risultata pari al 43,1%, in aumento rispetto all’anno precedente (42,4%). I numeri sono alle stelle e non dobbiamo stupirci se siamo tra i Paesi più tassati in Europa. Promuoviamo un calendario fiscale e una flat tax fissa per tutta al 15%. Ogni nuova tassa dovrebbe essere annunciata con ben 2 anni di preavviso, non entrare in vigore nell’arco di pochi mesi o settimane. Basta con lo Stato vessatore e con l’oppressione fiscale. Le imprese non hanno bisogno di un aumento di tasse, ma di aiuti economici per sopravvivere. È scandaloso che le nuove imposte siano state proposte da un sindacato come la Cgil! Dovrebbero sapere che le tasse affossano le imprese e non le fanno emergere!

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LA TOSCANA VINCE IL PREMIO DI CONSOLAZIONE PER LA GESTIONE DELLE CAMPAGNA VACCINALE

La Regione Toscana detiene il primato più scoraggiante di tutta Italia: secondo i dati forniti dalla Fondazione Gimbe sulla base dei risultati ricevuti dal Ministero della Salute, siamo ultimi per il dato della vaccinazione completa della fascia di popolazione over 80, con il 28% dei vaccinati. Al penultimo posto troviamo la Sardegna e tra le migliori regioni si situano le province autonome di Trento e Bolzano con il 65,8% e il 59,6% degli over 80 immunizzati, insieme al Molise (53,6%), il Lazio (52,3%) e l’Emilia-Romagna (50,7%).
Il piano vaccinale della Regione Toscana fa acqua da tutte le parti. Più volte sono state messe in luce alcune lacune e mancanze, anche riguardo al trattamento delle persone fragili della provincia di Grosseto. Molte persone, che dovrebbero essere nella lista prioritaria per la somministrazione del vaccino, si lamentano quotidianamente delle difficoltà a ricevere la dose. Tra i motivi di sconforto rientrano la lentezza del sistema di registrazione e la mancanza di dosi, per cui chi vuole essere sottoposto a questo trattamento deve spostarsi in un comune vicino.
Questa situazione è inaccettabile! Non è possibile che non siamo riusciti ancora ad organizzare un piano vaccinale preciso ed efficiente dopo mesi dalla somministrazione della prima dose. Bisogna portare rispetto a tutti i cittadini toscani che vogliono ricevere la loro dose, correggendo gli errori commessi e reimpostando tutta la campagna. Tra le nostre priorità rientra la protezione di tutte le fasce d’età e categorie più fragili e che devono avere la precedenza nella ricezione della dose. Bisogna implementare tutto il sistema per accelerare le vaccinazioni e proteggere le persone più a rischio. Questo è il primo passo per il ritorno alla normalità!

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TAGLIO RADICALE AI SALARI: PERSI OLTRE 39 MILIARDI

Gli effetti dei lunghi periodi di lockdown e delle cartine colorate si è fatto sentire. Secondo le tabelle dell’Eurostat, nel 2020 l’Italia ha perso oltre 39,2 miliardi di salari e stipendi con un calo del 7,47% sul 2019. Il dato sulla massa dei salari a prezzi correnti nel 2020 (486,59 miliardi) è inferiore rispetto ai livelli del 2016 (quando era a 490,6 miliardi), il che annulla praticamente tutta la crescita dei salari a partire dal 2015. Soltanto la Spagna, in tutta l’Unione Europea, ha avuto un calo paragonabile a quello italiano.

A questi dati già molto preoccupanti, si aggiunge il calo del tasso di occupazione, il quale ha perso 9 punti passando dal 59% al 58,1%. Il calo delle retribuzioni è necessariamente legato al periodo di restrizioni delle attività per contenere il contagio, il quale ha fatto crollare i contratti a termini e ha concesso l’utilizzo massivo degli ammortizzatori sociali. I contributi sociali sono diminuiti dai 194,2 miliardi del 2019 a 184 nel 2020, calando del 5,24%.

A fronte di questi dati, che cosa servirebbe per garantire la ripresa?

In questo momento serve evidentemente un grande piano di rilancio del lavoro di qualità, in modo tale da far crescere i salari e favorire la crescita e la ripresa della domanda e dei consumi. Gli investimenti pubblici sono fondamentali in questa fase! I dati sui salari ci suggeriscono anche quanto sia fondamentale terminare la stagione dei rinnovi contrattuali, centralizzando il lavoro e sostenendo la crescita sostenibile. Bisognerebbe anche dare maggiore potere di acquisto ai lavoratori che sono la ruota motrice di questo Paese e confermare il blocco dei licenziamenti. Noi di Fratelli d’Italia lavoreremo sodo per salvare l’Italia e gli italiani!

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LA SFIDA DI GIORGIA MELONI: LA SFIDUCIA A SPERANZA

Da ormai qualche giorno è in atto una mozione di sfiducia al Ministro della Salute Roberto Speranza, da parte di Giorgia Meloni. La nostra capogruppo è stata mossa dal fatto che il ministro ha gestito disastrosamente tutta la pandemia, prendendo decisioni la cui chiarezza è molto opaca. Nonostante le polemiche non siano mancate su molti fronti, la Meloni è decisa a proseguire per la sua strada.

Quali sono i motivi per cui è nata questa iniziativa?

Fratelli d’Italia denuncia da tempo l’incompetenza e l’inadeguatezza di Roberto Speranza nel ricoprire il delicato e fondamentale incarico di Ministro della Salute, specialmente durante questo periodo delicato. Non ci sono stati episodi che abbiano smentito la gestione completamente fallimentare e disastrosa di tutte le decisioni prese nell’ultimo anno solare. L’amministrazione del Ministro è stata piena di omissioni, bugie ed errori che non hanno fatto che aggravare le difficoltà degli italiani e gettare al macero oltre 300.000 imprese attraverso chiusure insensate e continue.

Qual è l’intenzione di Fratelli d’Italia con questa iniziativa?

Fratelli d’Italia vuole far emergere la reale opinione degli italiani sulla gestione di tutta la pandemia. D’altronde l’opinione degli italiani è quella che conta di più in un Paese democratico, giusto? Dati i risultati che verranno ottenuti con la petizione, vogliamo vedere chi si assumerà la responsabilità di tenerlo ancora al suo posto. È un’azione di coraggio! Qualcuno doveva prendere in mano la situazione e ridare la parola agli italiani e concedergli di esprimere la loro opinione più che legittima. Non volete più che il Ministro Roberto Speranza si occupi della vostra salute? Allora firmate la petizione in sostegno alla mozione di sfiducia nei confronti di questo incompetente!

Firmate qui : https://www.fratelli-italia.it/sfiduciamosperanza/?fbclid=IwAR3ygyIPHAD_A-hz9IIhoRdbjJEWRYwz4yQExXJ3bE1-xxTXrpzj8h0GRZs

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DAL DISASTRO DEL BILANCIO DEL SETTORE ALBERGHIERO E DELLA RISTORAZIONE, ALLE NUOVE INIZIATIVE PER LA RIPARTENZA A GROSSETO

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L’Osservatorio sui Bilanci da parte del Consiglio e della Fondazione Nazionale dei Commercialisti ha pubblicato le stime sull’andamento del fatturato di ristoranti e alberghi nel biennio 2020/2021. A causa delle restrizioni dell’emergenza sanitaria, nel 2021 si stima una riduzione del fatturato del -35% contro il
-44,2% del 2020. In soldoni, le 74mila società capitali di questi settori industriali hanno registrato una perdita di fatturato di circa 38miliardi di euro. Nel settore alberghiero si registra un calo di 17,5 miliardi di euro, mentre per quello della ristorazione di 21 miliardi. L’unica nota positiva è che pare che il 2021 si prospetti leggermente migliore del 2020 rispetto al 2019: quest’anno il fatturato delle società capitali si ridurrà del -35%, contro il -44% del 2020.
E pensare che nel 2019 queste 75mila società prese in analisi hanno registrato oltre 49miliardi di fatturato! L’Osservatorio ha analizzato che nel periodo prima dell’emergenza, il settore alberghiero e della ristorazione era fortemente in crescita, con un forte aumento degli addetti del 1,4% e un aumento dei ricavi del 6,3%. Le simulazioni attualmente fatte dall’Istituto statistico sono state condotte prevedendo una graduale ripresa lavorativa da parte del settore, man mano che le vaccinazioni proseguiranno e gli indicatori consentiranno la riapertura delle attività.
Questo è un chiaro segno della sofferenza di tutto il comparto lavorativo. C’è bisogno di mettere in atto delle misure che aiutino e supportino queste attività in previsione delle riaperture delle prossime settimane. Tra alcune delle iniziative particolarmente efficaci possiamo menzionare quella del nostro sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, che ha consentito a tutte le attività di somministrazione degli alimenti e bevande di moltiplicare per massimo 180 giorni, in qualsiasi momento dell’anno, lo spazio esterno per tavoli, sedie e ombrelloni superando gli 80 mq attualmente previsti come limite massimo, mettendo in atto una revisione edilizia. In questo modo sarà possibile avere un maggiore numero di coperti e incrementare il fatturato. È un’ottima iniziativa che permette di accompagnare le nostre attività in tutto il processo di ripartenza e porre fine a questa crisi!

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LA CASSA INTEGRAZIONE VA IN VACANZA PER 7 GIORNI: COLPA DI UNA FALLA NORMATIVA

Un vuoto normativo tra le legge di bilancio e il decreto ristori è la falla nel sistema che ha provocato una sospensione della cassa integrazione per 7 giorni. Il periodo interessato va dal 25 al 31 marzo 2021, lasso di tempo in cui non è stato previsto nessun alcun tipo di trattamento fruibile. 6 milioni di lavoratori, quindi, si sono ritrovati senza cassa integrazione per la durata di quel periodo.

Ma dove risiede l’errore?

Sono scadute le 12 settimane della CIG Covid che venne stanziata con la legge di bilancio del 2021 e che è stata resa attiva a partire dal 1 gennaio. La sua “scadenza”, durando appunto 12 settimane, è stata stabilita al giorno 25 marzo. Il nuovo decreto ristori prevede la proroga della CIG Covid per ulteriori 13 settimane e di 28 settimane per quelle non coperte da cassa integrazione ordinaria, ma la data di partenza sulla carta risulta essere il 1 aprile. È per questo motivo che diciamo che la falla normativa che risiede tra la legge di bilancio e il decreto ristori si situa tra il 25 e il 1 aprile.

Che cosa succederà ora?

Le aziende che dovranno anticipare gli ammortizzatori sociali in attesa di essere risarciti. Ma attenzione: stiamo parlando delle stesse aziende già in ginocchio a causa delle restrizioni anti-contagio imposte a suon di decreti dal governo. Queste imprese, allora, si ritroveranno a dove affrontare un’ulteriore spesa in aggiunta a tutte quelle arretrate e già imposte a priori dallo Stato.

Che cosa bisogna fare per risolvere il problema?

Bisogna immediatamente sanare questo vuoto normativo perché le imprese non possono più reggere ulteriori spese e 6 milioni di italiani non possono non ricevere i soldi che gli spettano. È un fatto inaccettabile! Il numero di attività che richiedono la cassa integrazione aumenta di mese in mese e non è consentito infierire sulla situazione già fin troppo delicata. Facciamo un appello al governo affinché si adoperi a risolvere questo problema nel minor tempo possibile. Noi di Fratelli d’Italia non smetteremo mai di farci portavoce delle esigenze dei nostri compatrioti!

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LA VOCE DEGLI IMPRENDITORI STREMATI RIECHEGGIA NELLE PIAZZE DI GROSSETO

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Il grido d’allarme parte anche da Grosseto: “Basta chiusure, occorrono date certe per le aperture”. I ristoratori, insieme a tantissime altre categorie di commercianti e imprese, sono scesi ieri in piazza Dante a Grosseto per chiedere per l’ennesima volta di riaprire le proprie attività e tornare a lavorare. Alcuni esponenti e rappresentanti di tutte le strutture comunali di Fratelli d’Italia spiegano che i lavoratori in protesta non chiedevano l’elemosina dei ristori e sostegni statali, ma vorrebbero avere certezze sulle date, tornare a lavorare e riaprire le loro attività seguendo alla lettera i protocolli di sicurezza.

Fratelli d’Italia si trovava al fianco di questi imprenditori in piazza, al fine di sostenere le loro imprese. Lo stesso sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna ha partecipato alla manifestazione, prendendo parte in seguito anche all’incontro organizzato da Confartigianato per fare il punto sulla terribile situazione di tutti i settori che soccomberanno a causa delle restrizioni imposte per limitare la diffusione del virus.

Anche lui, come tutta l’amministrazione, condivide le preoccupazioni di questi lavoratori. La crisi è forte e, se non si trova il modo di ripartire, il conto da pagare in termini di chiusure definitive e perdita di posti di lavoro sarà sempre più alto. Nel frattempo, sono state messe in atto alcune misure a tutela delle persone e imprese in difficoltà, tra cui:

  • Agevolazioni sui tributi, in particolare sulla Cosap, che verrà ridotta del 50% da quest’anno, in aggiunta alla già attuale riduzione del 15%
  • Per la Tari sono state stanziati quasi 2 milioni di euro per assicurare un risparmio medio in bolletta del 5% per le famiglie e per le attività economiche e del 30% per quasi 6000 utenze non domestiche su circa 7700 che hanno subito la chiusura durante il Lockdown primaverile
  • Abbiamo attuato misure anche per il prestito d’onore, i buoni spesa, il bonus baby-sittyng e il contributo per gli affitti

Fratelli d’Italia continuerà a battersi in ogni sede istituzionale per portare avanti le sue richieste e tutelare i diritti dei propri compatrioti e le loro imprese!

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