LA PRESSIONE FISCALE NON SMETTE DI OPPRIMERE: NUOVE TASSE IN ARRIVO

È in arrivo una valanga di tasse. Ce lo dovevamo aspettare vista la stangata economica dell’ultimo anno e mezzo. Il fatto, però, diventa esilarante quando la Cgil suggerisce di aumentare le tasse nel bel mezzo di una pandemia che ha causato molti feriti tra le partite iva e le aziende. L’incremento riguarderebbe tre tipi di tasse che andrebbero a colpire il ceto medio, i lavoratori autonomi e i proprietari di case. Nella proposta scritta su un dossier presentato dal sindacato al parlamento rientrerebbero:

  • L’incremento della base imponibile dell’Irpef, che combatterebbe le cedolari secche, le esenzioni e le imposte separate. In questo modo i proprietari di immobili faranno ricadere l’Irpef sui redditi da locazione.
  • La revisione delle aliquote per le partite iva a regime forfettario e l’aumento dell’aliquota della flat tax dal 15% al 23%
  • L’adozione del blocco degli sfratti per gli affittuari, impedendo loro di tornare in possesso di tutti gli immobili occupati abusivamente. Il fenomeno si moltiplicherebbe esponenzialmente con la sparizione della cedolare secca.

In aggiunta a tutto questo rientra la tassa di successione. Secondo la Cgil, questa è la migliore soluzione per “eliminare le disuguaglianze derivanti dalla provenienza famigliare”. In soldoni, si vorrebbero ridurre le franchigie, incrementare le aliquote e agire su tutti i beni che non sono sottoposti a questa imposta. Gli unici che ne gioverebbero sono i parenti di primo grado e a seguire i disabili, gli orfani minorenni e i vedovi in difficoltà.

Arriva anche una fattispecie di tassa patrimoniale, in cui si andrà a riordinare le imposte già esistenti, gravando sugli individui “più ricchi”.

Alla luce di queste tristi novità, non possiamo che ricordare quanto sia alta la pressione fiscale in Italia. Secondo l’Istat, Nel 2020 la pressione fiscale complessiva (ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil) è risultata pari al 43,1%, in aumento rispetto all’anno precedente (42,4%). I numeri sono alle stelle e non dobbiamo stupirci se siamo tra i Paesi più tassati in Europa. Promuoviamo un calendario fiscale e una flat tax fissa per tutta al 15%. Ogni nuova tassa dovrebbe essere annunciata con ben 2 anni di preavviso, non entrare in vigore nell’arco di pochi mesi o settimane. Basta con lo Stato vessatore e con l’oppressione fiscale. Le imprese non hanno bisogno di un aumento di tasse, ma di aiuti economici per sopravvivere. È scandaloso che le nuove imposte siano state proposte da un sindacato come la Cgil! Dovrebbero sapere che le tasse affossano le imprese e non le fanno emergere!

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