ECCO IL RISULTATO DEL DECRETO (IN)SICUREZZA: L’AUMENTO ESPONENZIALE DEGLI SBARCHI

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Il 2020 è stato un anno terribile, e questa non è una novità. Ma emerge un ulteriore dato preoccupante che sicuramente si rifletterà anche sull’andamento del 2021. Tra le infinite “disgrazie” che abbiamo visto susseguirsi durante questo periodo se ne aggiunge un’altra: la ripresa degli sbarchi di immigrati irregolari nel nostro Paese. L’anno scorso i profughi arrivati in Sicilia sono triplicati rispetto al 2019: 34mila contro 11mila. Com’è possibile tutto questo? Siamo completamente blindati da mesi! Eppure, c’è qualcuno che riesce a muoversi indisturbato in Italia, qualcuno a cui non si applicano le leggi che sono state emanate. Mentre un anno e mezzo fa si vietava lo sbarco o i migranti venivano rimpatriati o smistati altrove, con il cambio di governo i barconi approdano a scadenza quotidiana.

La scelta peggiore che il governo potesse fare è l’eliminazione dei decreti di sicurezza di Salvini, proclamando il tanto elogiato decreto (in)sicurezza. Questo ha causato un aumento esponenziale di sbarchi, soprattutto dall’Africa. Anzi, più precisamente il 38% degli immigrati approdati nel 2020 provengono dalla Tunisia e non sono di certo rifugiati di guerra, ma persone che cercano maggiore fortuna altrove rispetto al loro stato d’origine. È preoccupante anche che il traffico sia aumentato nonostante il periodo invernale e la pandemia mondiale.

Sono dati che parlano da soli e sono il risultato dell’inesistente politica estera del governo giallo-rosso, che spalanca i porti agli immigrati ma blinda in casa per mesi gli italiani, non curanti del fallimento di migliaia di imprese. Mentre accogliamo ad orde immigrati irregolari, sempre più famiglie scivolano sotto la soglia della povertà. Quello che serve al nostro Paese è un governo che difenda le imprese, le famiglie e soddisfi i bisogni dei suoi cittadini! Mandiamo a casa questo governo e ricostruiamo insieme questo Paese distrutto!

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IL GOVERNO DELLE QUESTIONI CONTENZIOSE

Ieri, 8 gennaio 2020, si sarebbe potuta decretare la crisi di governo. Come? Con la riunione di maggioranza sul Recovery Fund in cui il Premier Giuseppe Conte e il ministro dell’economia Roberto Gualtieri stanno redigendo il nuovo piano sulla base delle proposte di Italia Viva. Il partito di Matteo Renzi si è permesso di avanzare un numero ingente di proposte: prima di Natale erano ben 6. Tra queste, sicuramente la gestione del Recovery Fund e, pare, sia stato messo sul tavolo anche la questione del Ponte di Messina. Assurdo. Si vocifera, inoltre, che la tensione fosse alle stelle, accusando di aver subito anche delle “provocazioni politiche”. Forse il momento della svolta è giunto: la crisi di governo è alle porte e speriamo sia la volta buona!

Il vero problema è che la maggioranza si sta preoccupando di questioni decisamente inutili e obsolete in un momento in cui siamo in piena pandemia. A questo punto allora le emergenze diventano due: l’emergenza sanitaria e l’emergenza politica, perché urge un repentino cambio di reggenza! Sembrano un gruppo di bambini all’asilo che si contendono il giocattolo più prezioso, peccato che in questo caso ci troviamo di fronte al governo italiano e l’oggetto contenzioso è la poltrona. E mai come ora, tutto questo è evidente.

L’opzione “andare alle urne” non sembra piacere al governo. Ma quale sarebbe la loro scusa? Andare a votare “sarebbe sa irresponsabili” a causa della pandemia, quando a settembre abbiamo mandato l’intera popolazione italiana al voto per il referendum! Tutte scuse per sfuggire al giudizio degli italiani e continuare a governare con l’inganno questo Paese, senza nessun progetto definito e sperperando le risorse in bonus.

In attesa di scoprire quali sono le sorti di questa questione contenziosa e poter andare finalmente alle urne, possiamo contribuire tutti alla caduta di questo governo firmando la petizione indetta da Giorgia Meloni:

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IL RIMPASTO DI GOVERNO, RIMPASTA ANCHE I CONNOTATI DEI PARTITI: TUTTI SI DEFINISCONO PATRIOTI, MA I VERI PATRIOTI SIAMO NOI!

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Lo stallo nel confronto tra il Giuseppe Conte e Matteo Renzi fa tremare il governo. La situazione a Palazzo Chigi sembra complicarsi di ora in ora e il tutto avviene in concomitanza con le nuove misure di contenimento della pandemia da Covid-19. Sono giorni frenetici che non riescono a disinnescare la miccia e a smentire una tanto vociferata crisi di governo. La questione sarebbe la gestione del Recovery Fund, il Mes sanitario e i servizi segreti. L’obiettivo della maggioranza sarebbe quello di attuare un maxi-rimpasto, senza perdere di vista un Conte ter. Ma proprio durante questa fase così delicata doveva insorgere questo problema? Proprio in questo momento in cui si deve scongiurare una terza ondata della pandemia e pensare a seri ristori per gli italiani?

Le proposte di Matteo Renzi non sono che parole spese in cambio di appoggio da parte delle grandi consorterie europee! Il leader di Italia Viva sta solo svendendo a basso costo pezzi interi di Italia! E non venga a raccontare in Parlamento che non è una questione di poltrone e che, soprattutto, quello che stanno facendo è una vera azione da patriota. Patriota lui? Noi siamo i veri patrioti! Questa parola risiede nel nostro vocabolario dai tempi in cui il nostro partito è stato fondato. Ci dicevano che questo termine era caduto in disuso, ma ora bisticciano al governo per accaparrarsene la definizione. Come dice Giorgia Meloni, d’altronde ne dovremmo essere felici, perché questo è un po’ come se fosse un segno di vittoria e di ammissione di sconfitta da parte del nemico.

La vera soluzione a questo problema sarebbe tornare alle urne e dare la parola agli italiani, gli unici veri giudici di tutta questa situazione e di questo governo. Peccato che questa soluzione sia tanto temuta dalla maggioranza, proprio perché sanno che perderebbero le loro tanto adorate poltrone.

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FACCIAMO UN BILANCIO DEL 2020 E UNA PREVISIONE PER IL 2021!

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Dati dell’Istat alla mano, è possibile fare delle previsioni basate sull’ampiezza della caduta della produzione nel secondo trimestre del 2020 e la velocità della ripresa produttiva nel terzo trimestre sempre dello stesso anno. Il tutto, ovviamente, dipende da una possibile ripresa dei contagi, dall’efficacia delle misure di sostegno economico e da una politica monetaria che possa stabilizzare i mercati finanziari.

Secondo l’Istat si “prevede una marcata riduzione del Pil italiano nel 2020 (-8,3%) e una ripresa parziale nel 2021 (+4,6%)”. L’effetto Covid-19, purtroppo è costato 2.600 euro pro capite secondo lo studio della Cgia di Mestre, e nel 2021 ne verranno recuperati solo 1400.

Per quanto riguarda il commercio estero, le misure di lockdown del nostro paese sono state decisive nel rapporto con i nostri principali partner commerciali esteri e il crollo dei flussi turistici internazionali. Di fatti, l’istituto di ricerca riporta che la domanda estera ha contribuito negativamente alla crescita del Pil del
-0,8%, le esportazioni sono diminuite del 8% e le importazioni del 6,2%. Insomma, una mazzata per la nostra cara economia italiana. Per fortuna che per il 2021, si stima un aumento del 7,9% per le esportazioni!

Un barlume di speranza deriva dai depositi bancari che nel 2020 sono aumentati di ben 8,3 punti percentuali secondo l’Associazione Bancaria Italiana. Gli italiani forse risparmiano in previsione di ulteriori problemi futuri. Non sono da meno i dipendenti pubblici le cui risorse per i contratti del ben 26%

Il 2021 sarà un anno di ripresa? Questo è tutto da vedere, ma le opinioni degli esperti differiscono sotto diversi punti di vista. Prima di tutto, risulta difficile pensare a un forte rimbalzo nel primo trimestre, anzi si pensa che la crescita possa essere negativa soprattutto in questo periodo, mentre si spera in un forte aumento nell’arco del secondo trimestre del 2021. Ovviamente, però, gli esperti sono concordi che un ulteriore scossone all’economia italiana verrà dato dalla seconda ondata del virus e il ritorno dei lockdown, soprattutto perché gli effetti della campagna vaccinale si vedranno soltanto dopo il primo trimestre del 2021.

Insomma, la speranza per questo 2021 è data dalla campagna vaccinale che ovviamente inciderà positivamente sull’economia, evitando nuovi lockdown e restrizioni e favorendo la ripresa economia.

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IL FAMIGERATO RILANCIO DEI CONSUMI ALZA BANDIERA BIANCA DURANTE IL NATALE DEGLI ITALIANI

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Che festa è stata per gli italiani il Natale? E come saranno le due successive? Sicuramente un Natale segnato dalle restrizioni e dalla paura del contagio. D’altronde ben sappiamo che non sono e non saranno feste ordinarie, ma gli effetti sono già ben visibili sotto diversi punti di vista. Secondo uno studio di Confesercenti, Il 41% degli italiani, crede che la pandemia abbia spazzato via totalmente o parzialmente la magica atmosfera natalizia e solo per il 29% dei nostri concittadini la festa è rimasta intatta. Gli italiani sono stremati dopo questo anno difficile e questo è ben più che evidente!

Il tutto si riflette anche sul bilancio economico famigliare: il 32% afferma di aver ridotto i consumi durante l’anno, il 13% arriva a fine mese tirando la cinghia e il 4% non ci arriva affatto. E ben sappiamo quanto siano costati i sacrifici degli italiani quest’anno e, soprattutto, quanto si facciano sentire durante le feste. Il budget che gli italiani sono disposti a spendere è di circa 280 euro, registrando un calo del 13% rispetto all’anno scorso. Il 16% pensa, addirittura, di non fare nessun acquisto e nessun tipo di dono durante queste feste. Insomma, gli effetti della pandemia e dei ristori mancati sono palesi, il governo avrebbe dovuto fare molto di più! Il tanto famigerato rilancio dei consumi da parte del governo può sventolare la bandiera bianca, dichiarando la sua disfatta.

I negozi fisici, inoltre, speravano di poter rilanciare il consumo dopo un periodo dominato totalmente dal web, ma purtroppo non è stato così. I giganti del web hanno avuto la meglio questo Natale a discapito della nostra celeberrima mano d’opera italiana. Questo potrebbe essere un chiaro segnale del mancato funzionamento della famigerata burla del cashback natalizio: non è stata la giusta soluzione per rilanciare i consumi, soprattutto in un periodo chiave come questo! Per questo proponiamo, piuttosto, i giusti ristori per rilanciare l’economia e incentivare l’acquisto di prodotti del Made in Italy, così da poter risollevare il retail e i consumi! Come sempre, siamo a fianco delle nostre imprese!

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IL DPCM DEL GRINCH DEL NATALE

Conte, o meglio il Grinch (famoso personaggio dell’omonimo film e risaputo nemico del Natale) ha appena esposto il prossimo dpcm in vigore nel periodo di Natale. A loro dire, hanno adottato “un decreto legge e non un Dpcm che trova un punto di equilibrio tra la stretta necessaria e le deroghe necessarie in considerazione della valenza sociale e ideale delle festività“. Il che è tutto da discutere…. Per non parlare poi del ridicolo calendario colorato che hanno organizzato: sembra Carnevale e non Natale!
Ma come fanno gli italiani a capire qualcosa in questa confusione? A sentirlo parlare alla conferenza stampa, sembra quasi che noi tutti dobbiamo ringraziarlo per le misure messe in atto.

A un certo punto della conferenza stampa arriva il punto cruciale: i ristori. Il Premier promette ai poveri commercianti misure ad hoc per quelle povere categorie che sono state messe in ginocchio a suon di bastonate a causa dei dpcm. Il governo chiede loro un ulteriore sacrificio… sarebbe meglio dire “l’ennesimo sacrificio”. Nel decreto hanno inserito una prima parte di ristori immediati a bar e ristoranti. Il che è una buona notizia, ma gli altri comparti? Con il decreto emanato il 3 dicembre, Confcommercio aveva stimato 720 milioni di euro di fatturato. Questo perché realmente il Natale dà una botta economica al nostro Paese, ma quest’anno dei poveri lavoratori soffriranno la fame a causa dei ristori inadeguati.

La verità è che Conte deve chiedere scusa a tutti gli italiani per questa immane confusione che stanno combinando nella gestione della pandemia. Conte avrebbe dovuto parlare delle misure di ristoro prima di tutto il resto! È tutto frutto di un governo cinico e irresponsabile, che chiude tutti in casa in questo periodo di festività, proprio come avrebbe fatto il Grinch! E chissà che Natale terribile sarà per molti italiani

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PENSARE AI FIORELLINI NON E’ IL GIUSTO MODO DI GESTIRE LA CAMPAGNA VACCINALE ANTI COVID-19

Entro fine anno, o addirittura prima di Natale, i primi europei saranno vaccinati contro il Covid-19. L ’Italia, purtroppo,potrebbe non rientrare in queste tempistiche. La Germania, con un numero di morti inferiore all’Italia, spera di iniziare al più presto, ma Il nostro Paese, come al solito, è sempre in ritardo con la tabella di marcia. Sono tutti sono troppo impegnati con il progetto Primula. Anzi, perché gli altri paesi europei non hanno pensato a stand petalosi, o ancora meglio a monopattini e banchi a rotelle? Ah si, forse perché loro hanno pensato a un reale piano di vaccinazione anti Covid-19, così da agire il prima possibile nelle strutture sanitarie e nelle rsa. Ma forse il governo preferiva pensare ai fiorellini.

Nonostante questo, il nostro presidente della Camera, Roberto Fico, afferma che tutto il lavoro portato avanti in questi mesi è stato molto fruttuoso e che le istituzioni e tutto il Paese sta reggendo perfettamente, e il tutto è riconosciuto anche internazionalmente. Forse sta parlando di un governo utopico… sicuramente non quello italiano!

La verità è che la maggioranza non riesce a gestire neanche il piano dei vaccini, che deve essere ancora chiuso. Anche supponendo che per magia la macchina dei vaccini riesca a partire efficacemente il 15 gennaio, si potrebbero evitare 17.000 decessi in 9 mesi. Iniziando un mese prima, però, i numeri potrebbero essere addirittura migliori. Purtroppo, però, nella prima fase ci saranno solo 300 luoghi di somministrazione, perlopiù ospedali. Quindi gli stand fiorati ci saranno, ma con calma, con i tempi del governo.

Nel frattempo, il bollettino giornaliero fornisce dati agghiaccianti sull’andamento dell’epidemia, segno che qualcosa ha fallito nella gestione del sistema al vertice. Lo abbiamo visto con le misure economiche e i ristori mai arrivati, con la divisione del paese in colori come se fosse Arlecchino e, ora, con la gestione della campagna vaccinale. Povera la nostra Italia nelle mani del governo PD-M5S!

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LO STRANO CASO DELLE VIE DELLO SHOPPING AFFOLLATE. SARA’ FORSE COLPA DELLE CONTRADDIZIONI DEL GOVERNO?

Dopo un weekend pieno di “insopportabili assembramenti”, come li ha definiti il commissario Domenico Arcuri, si ipotizza un’ulteriore stretta alla mobilità dei cittadini. Si, proprio un’ulteriore stretta a quelle che saranno già prossimamente in vigore al termine di questa settimana. Dopo una riunione con il Cts e Lamorgese, si è giunti alla conclusione che servono misure più rigide per evitare un’altra devastante ondata a gennaio. Non è inaspettata, dunque, l’uscita di un nuovo dpcm più restringente.

Ma parliamoci chiaro: i cittadini hanno fatto e stanno facendo ciò che non è vietato. Questo weekend il messaggio è sembrato pressoché un “tana libera tutti”, due giorni senza misure restrittive agli spostamenti. Da quando esiste la società dei consumi, è praticamente quotidianità passeggiare tra i negozi e dedicarsi un momento di spensieratezza dopo una settimana di lavoro e studio. Il tutto va combinato con il penultimo weekend prima delle feste, momento di cruciale e tradizionale shopping natalizio. Possiamo dire che non è stata minimamente una sorpresa l’accaduto e che il tutto era perfettamente prevedibile, ma nulla è stato fatto per evitare lo svilupparsi di questa circostanza.

La colpa allora non è dei cittadini che si sono semplicemente attenuti alle regole, ma del governo! Anzi, se dobbiamo essere più precisi, è stato Conte con la sua geniale iniziativa del cashback a consentire il riversamento nelle strade dello shopping!

Gli italiani sono disorientati: il governo apre e chiude i confini comunali e gli esercizi commerciali come se fossero le finestre di casa propria! E pensare che il Premier aveva istituito la divisione in zona gialla, arancione e rossa per festeggiare tranquillamente il Natale… Dovrebbero smetterla poi di guardare cosa fanno gli altri: ora il governo sembra voler seguire la linea della Germania, imponendo un lockdown generale a Natale. In Italia, il confinamento non è stato imposto neanche quando la curva stava risalendo pericolosamente, figuriamoci ora che sta scendendo! È un governo che ha detto tutto e il suo contrario nello stesso tempo! In questo modo, gli italiani si sentono inevitabilmente disorientati!

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SALVIAMO IL MADE IN ITALY!

Fratelli d’Italia presenta la sua campagna natalizia che porta il titolo “Compra italiano, compra localeUn Natale tricolore è un Natale solidale”. I militanti di Fratelli d’Italia hanno allestito gazebo in tutte le città italiane, specificatamente nelle vie centrali dello shopping, fulcro delle compere natalizie. Chiunque avrà comprato un prodotto Made in Italy e acquistato in un negozio di vicinato potrà recarsi al gazebo e incartare il proprio dono con la carta regalo del partito, la quale riporta la scritta della campagna “compra italiano, compra locale”. La stessa Giorgia Meloni ha incartato alcuni regali in viale Europa a Roma. La campagna, che durerà fino a Natale, è nata con il fine di incentivare l’acquisto di prodotti italiani e nei negozi di prossimità. In questo modo, si possono tutelare le nostre aziende, pesantemente colpite dalle misure anticontagio, dando la possibilità di lavorare a milioni di italiani.

Made in Italy, ma le nostre aziende in generale, sono allo stremo. Ci basti pensare che solo il settore dell’alta moda e dell’abbigliamento, ambito perno della produzione nostrana, nel secondo trimestre ha perso ben il 41% dei ricavi. Una battuta d’arresto veramente tragica! Per non parlare del fatto che circa il 50% dei dipendenti del settore sono in cassa integrazione e, con il calo di produzione, il personale è in esubero. Cosa succederà se la cassa integrazione non verrà prorogata a Marzo 2021? Ovviamente migliaia di lavoratori perderanno il loro posto di lavoro!

Questo è il momento giusto per rilanciare la produzione nostrana! Il periodo di Natale è il più prospero per gli acquisti, perciò facciamo la giusta scelta! D’altronde, le aziende italiane non chiedono altro che ricevere la giusta attenzione per ottenere sostentamenti e incentivi per continuare a lavorare come onesti lavoratori! Prima o poi il governo capirà quali sono le necessità impellenti dei nostri concittadini?

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I BANDI PER LA GESTIONE DELL’EPIDEMIA? PER IL GOVERNO E’ MEGLIO ASSEGNARLI ALLE IMPRESE STRANIERE

Secondo l’osservatorio sui bandi covid, dal 31 gennaio al 17 novembre 2020 sono stati messi sul tavolo 4,73 miliardi di euro. Il 36,25% di questa somma, ovvero 1,72 miliardi di euro sono stati destinati a Paesi esteri. Al primo posto troviamo le aziende cinesi, che si aggiudicano 1,57 miliardi di euro, dunque un terzo dei bandi per la gestione dell’epidemia. Al suo seguito, troviamo le aziende sudcoreane (29.050.000 euro), quelle americane (28.818.202), di Hong Kong (25.161.396), tedesche (25.088.620) e del Regno Unito (10.338.000). Facendo due calcoli, le aziende non italiane hanno ottenuto il 91,7% dei bandi per l’emergenza Covid. Crediamo che sia a dir poco vergognoso…

La maggior parte delle forniture giunte dalle aziende estere riguardavano soprattutto i sistemi di protezione, come le mascherine (99,44% del totale), e le forniture per la terapia intensiva e farmaci (0,22%).

Giorgia Meloni accusa duramente il governo e noi la sosteniamo a pié pari. Solo a sentire queste cifre rabbrividiamo. È un governo completamente asservito agli interessi stranieri! Il nostro paese sta affrontando una durissima crisi su moltissimi fronti: sia su quello economico e sociale, sia su quello sanitario. E, nonostante questo, il nostro governo cosa fa? Preferisce concedere i bandi alle imprese straniere piuttosto che aiutare le nostre aziende italiane che stanno letteralmente boccheggiando. Fin dai primi momenti della pandemia, con i giusti finanziamenti, le imprese avrebbero potuto riconvertire la produzione e, le forniture per l’emergenza, sarebbero state fabbricate direttamente in Italia.

Ma come al solito il governo preferisce sempre fare gli interessi delle grandi potenze estere come la Cina in questo caso, ma ben sappiamo che non è la prima volta che accade… Le famiglie e le imprese italiane sono estremamente in difficoltà, i bonus non sono un aiuto concreto e tanto meno lo sono i favoritismi verso i Paesi esteri. Ci vogliono riforme efficaci per sostenerli economicamente. Ma perché il governo non riesce a capirlo?

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