Norma anomala che vergogna!

Nel decreto Rilancio, il governo Conte, ha inserito una norma che gli permette (nella persona del ministro Gualtieri) di spendere tutti i soldi dei decreti Cura Italia, Liquidità e Rilancio con totale discrezionalità.

Di fatto gli 80 miliardi stanziati possono essere spostati da una voce a un’altra con un semplice decreto ministeriale, fregandosene di quanto stabilito dal Parlamento.

Basta che dal “monitoraggio” fatto dallo stesso Gualtieri risulti che le risorse destinate a una determinata voce non siano spese nei tempi previsti.

In poche parole, il Governo può togliere miliardi destinati alla Cassa integrazione e dedicarli al bonus monopattino, o togliere le risorse previste per i disabili e comprare altri biglietti in business class per andare a Dubai.

Oggi il MEF ha rilasciato una nota per dirci che è tutto normale, ma non è tutto normale, commenta Luca Vitale, o almeno non dovrebbe esserlo in una democrazia occidentale.

Commissione pos in aumento… Altra promessa non mantenuta

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Ai commercianti viene comunicato l’aumento del 30% della commissione sul Pos. Quella che il premier Giuseppe Conte e il governo avevano promesso di far azzerare.

Dunque, commenta Luca Vitale, il gruppo finanziario Nexi, che fornisce servizi e infrastrutture per il pagamento digitale per banche, aziende, istituzioni e pubblica amministrazione,  in piena crisi da Covid, ha unilateralmente modificato le condizioni che fa agli esercenti aumentando del 30% il costo della commissione. Il tutto in un momento in cui il limite dell’utilizzo del contante passa da 3000 a 2000 euro, riduzione che dovrebbe far aumentare l’uso del pagamento elettronico e a fronte della quale il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è impegnato dicendo andremo ad azzerare o ridurre sensibilmente le commissioni’ . Credo, quindi, conclude Vitale, che il governo dovrebbe intervenire per contrastare questi aumenti ingiustificati che rendono inutile la sua iniziativa,

Tassa Covid” aumentano le bollette, vergogna senza fine!

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Tra i numerosi emendamenti proposti in queste ore al Decreto Rilancio sta facendo particolarmente discutere quello che chiede di introdurre un incremento degli oneri di sistema sulle bollette di luce e gas.

Dunque, bollette più salate, la denuncia del Codacons che alza i toni e parla di una “vera e propria truffa alla collettività, che scarica sui consumatori il compito spettante alla Stato di sostenere i nuclei più bisognosi”.

Per affrontare l’emergenza Covid è previsto un aumento degli oneri di sistema di luce e gas”, spiega Luca Vitale, come fatto per i concerti, le palestre e i pacchetti turistici, ancora una volta i soldi vengono chiesti ai consumatori.

Allora, invece di dare un contributo a chi è in difficoltà a carico dello Stato, l’emendamento in questione propone di finanziare il provvedimento mettendolo “a carico degli altri consumatori, che in questo periodo, tra cassa integrazione o serrande abbassate, non navigano certo nell’oro, rincarando le bollette”.

Insomma un’ennesima follia targata Pd-M5S, questo governo è una vergogna senza fine!

IL GOVERNO HA DIMENTICATO LE MAMME LAVORATRICI!

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“Donne e mamme lavoratrici completamente abbandonate dall’inizio di questa emergenza, ma il governo e la sinistra passano il tempo a litigare per sostituire l’immagine (diffusa sempre grazie a loro) di una mamma che culla un bambino per pubblicizzare l’app immuni”.

Una situazione già critica-commenta Luca Vitale- che è ulteriormente peggiorata con l’emergenza Covid-19, specie per i 3 milioni di lavoratrici con almeno un figlio piccolo (con meno di 15 anni), infatti, all’interno dei nuclei familiari, le mamme continuano ad avere netta la sensazione che tutto “pesi sulle loro spalle”.

Sul fronte occupazionale, l’Italia rimane tra i paesi in Europa con il divario di genere più consistente, divario che all’indomani dell’emergenza Covid-19, rischia di diventare incolmabile.

Secondo l’Istat in particolare le madri occupate sono il 69,4% al Nord, il 65,1% al Centro e appena il 35,9% nel Mezzogiorno, poco più di una su tre. Spesso sono disoccupate o inattive, ma anche con tipi di contratti precari e a termine ed è per questo che, ben il 46% di loro non può usufruire dei congedi parentali, che il Decreto Rilancio ha destinato solo ai lavoratori dipendenti.

Dunque, un quadro che fotografa una situazione molto difficile per le mamme lavoratrici assolutamente non supportata dal governo… Questa non è l’Italia che vogliamo!