FRATELLI D’ITALIA DECOLLA A LIVELLO NAZIONALE E LOCALE

Nella provincia di Grosseto, Fratelli d’Italia cresce a dismisura. E il trend pare confermarsi anche a livello nazionale. A Scarlino, nella provincia di Grosseto, sono stati appena inaugurati i circoli di Fratelli d’Italia e Gioventù Nazionale. L’obiettivo è quello di portare tramite i giovani una nuova spinta alla destra italiana, dando nuove idee da sviluppare e portare avanti nel solco della nostra tradizione e nel rispetto della Costituzione italiana. Parole menzionate anche dai fondatori dei nuovi circoli che aggiungono che “Con il neonato gruppo, stiamo già organizzando un progetto rivolto alle scuole. L’idea è quella di creare un ponte tra i giovani scarlinesi, a partire da tematiche sociali e ambientali”. Ci si focalizzerà, dunque, sulle tematiche alle quali i giovani sono particolarmente legati e che li riguardano in primo luogo, tra cui i problemi ambientali locali e nazionali, il settore digitale, sociale e le moderne tecnologie.

Questa tendenza si conferma anche a livello nazionale. Secondo la classifica media della settimana elaborata da Agi/YouTrend Fratelli d’Italia è a ruota del Partito democratico, con il quale contende la seconda posizione. Giorgia Meloni raggiunge il 18,5%, segnando un nuovo record storico. Sarà l’opposizione di Fratelli d’Italia a premiare la leader? Sicuramente la coerenza e la trasparenza del nostro partito stanno dando i loro frutti!

Fin dalle origini, Fratelli d’Italia ha voluto essere un partito patriota che difende la sovranità nazionale, perché ciò che vale è la nostra identità italiana, difendendo il made in italy su tutti i fronti. Da sempre siamo dalla parte delle aziende e di tutti i lavoratori onesti e ne accogliamo qualsiasi esigenza. Ci facciamo carico della tutela del diritto del futuro dei giovani, così da creare una Gioventù Nazionale protagonista delle sorti dell’Italia. Per questo, sosteniamo fortemente la nascita dei nostri circoli in tutto il territorio! Diffondiamo i nostri principi e ideali! Per creare l’Italia del domani!

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PRESSING SULLE RIAPERTURE E COPRIFUOCO: RINVIO A LUNEDI’

Dal monitoraggio della prossima settimana potrebbero cambiare i parametri che stabiliscono i colori delle regioni, ma non c’è ancora l’accordo nella maggioranza su coprifuoco e riaperture. Il centrodestra è in continuo pressing per accelerare la ripartenza di tutti i settori ancora fermi e cancellare il coprifuoco alle 22. Buona parte della maggioranza spinge per la linea della prudenza e gradualità nelle scelte, ma forse non considerano le conseguenze produttivo-economiche.

La proposta sul tavolo è quella di basare il nuovo modello di valutazione del rischio contagio sull’incidenza dei casi Covid, mantenendo l’impostazione a 4 colori, con altrettanti livelli di rischio legati a incidenza, e mantenimento dei tassi di occupazione dei posti letto. Tutti i partiti di centrodestra, Fratelli d’Italia compreso, hanno presentato la necessità impellente di accelerare le riaperture di tutte le attività e tornare nel più breve tempo possibile ad una normalità. Ogni giorno che passa aumentano le imprese che chiudono i battenti!

Parlando di riaperture, Oggi 13 maggio verrà votata in Senato la mozione libertà di Fratelli d’Italia per riaprire il Paese: noi chiediamo la ripartenza di tutte le attività commerciali, sportive e culturali in sicurezza, l’eliminazione del coprifuoco e dell’obbligo delle mascherine all’aperto se distanziati! Diciamo basta anche ai limiti per le visite a casa di parenti e amici (a patto che vengano fatte in sicurezza ovviamente). Oggi ci sarà in gioco il destino economico e produttivo dell’Italia. Basta posticipare le riaperture e le decisioni sul coprifuoco! Bisogna eliminare tutte quelle leggi che continuano a vessare le attività con misure insensate e senza nessuna validazione scientifica. Non c’è più tempo da perdere: torniamo a lavorare normalmente ora!

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PROTESTA DEI CENTRI COMMERCIALI: SERRATA DI 30 MILA NEGOZI

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Il motto: “Chiudiamo perché vogliamo riaprire. Le misure vanno revocate”. Ieri alle ore 11, 1.300 centri commerciali di tutta Italia hanno abbassato le saracinesche in segno di protesta contro le chiusure del weekend. È stata una serrata simbolica, di pochi minuti, che ha interessato 30 mila negozi e supermercati. Gli esercenti che hanno aderito all’iniziativa sostenuta da ANCD-Conad, Confcommercio, Confesercenti, Confimprese, CNCC-Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali affermano che “Il tempo è scaduto, le misure vanno revocate. Lo chiediamo a nome degli 800mila lavoratori che sono la forza dei centri commerciali”.

Dall’inizio della pandemia, i centri commerciali e gli outlet hanno registrato oltre perdite pari a 40 miliardi e 8 miliardi di entrate in meno nelle casse dell’erario. Questo settore incide per l’8% del Pil a livello nazionale, ed è l’unico settore per la quale il governo non ha predisposto la data di riapertura. Ogni weekend di chiusura forzata, costa 150 milioni di euro di incassi allo Stato. E ancora nessuno si è degnato di revocare queste norme assurde che non hanno nessun fondamento!

Da più di un anno da inizio della pandemia, noi di Fratelli d’Italia siamo sempre stati accusati di negazionismo, quando in realtà abbiamo sempre chiesto un bilanciamento tra libertà e sicurezza, tra diritto al lavoro e tutela della salute. Ora che i nostri cittadini sono esausti di questa situazione e delle chiusure a manetta, il nostro partito è pronto ad iniziare a conciliare tutti questi aspetti, presentando una mozione che verrà votata giovedì 13 maggio. Diciamo “sì” ai protocolli di sicurezza e “no” alle limitazioni arbitrarie, tra cui il coprifuoco! Ritorniamo alla normalità il prima possibile!

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SBARCHI NO STOP: FRATELLI D’ITALIA CHIEDE IL BLOCCO NAVALE

La notte tra il 9 e il 10 maggio è stata una notte interminabile quella trascorsa a Lampedusa per via degli sbarchi continui di migranti. Dopo l’arrivo dei circa mille stranieri nel corso della giornata, in serata ha avuto inizio un altro incessante flusso che ha contribuito a far superare quota 2mila in sole 24 ore. Sono numeri alle stelle! La maggior parte pare siano partiti dalla Libia e la situazione sull’isola è ingestibile. L’hotspot è al collasso! Le forze dell’ordine lavorano incessantemente per identificare i profughi e gli operatori sanitari sono impegnati nelle operazioni previste dal protocollo sanitario. I cittadini di Lampedusa sono stanchi e la situazione non sembra migliorare, considerando che ci stiamo avvicinando alla stagione estiva.

Ora insorge la necessità impellente di organizzare in fretta la macchina dell’accoglienza e ogni approdo è costituisce un campanello d’allarme per la maggioranza. Il problema è costituito anche dal silenzio dell’UE, perché si sa, in tempi di pandemia si tende a tacere su argomenti che non riguardano il Covid. Per non parlare del fatto che il problema degli sbarchi è sempre stato storicamente un problema italiano. Dall’altra parte della sponda, nessuno è disposto a collaborare considerando il terribile periodo di crisi che stanno vivendo i Paesi Africani. Inevitabilmente, nel secondo semestre nel 2021, la scia dei danni economici prodotti dal coronavirus in Africa è pronta a far sentire ulteriori effetti sul fronte migratorio. Per l’Italia è dunque il momento di tirar fuori un piano!

La tanto criticata proposta di un blocco navale ci pare essere la migliore soluzione. Come afferma Giorgia Meloni, quello che noi di Fratelli d’Italia vorremmo è una missione militare europea, in accordo con le autorità del Nord Africa al fine di impedire la partenza e l’approdo dei barconi. È l’unica misura seria e possibile per contrastare il business dell’immigrazione clandestina e fermare una volta per tutte le morti in mare. L’Italia deve essere sostenuta dagli altri Paesi europei! Siamo un’ “Unione” Europea, allora dobbiamo agire insieme!

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GOVERNO INCOMPETENTE!

Sabato è arrivata l’ennesima amara sorpresa per molti imprenditori italiani, per tutti quelli che come previsto dall’articolo 125 dell’ormai tristemente famoso “Decreto Rilancio” hanno presentato richiesta del credito d’imposta sulle spese per la sanificazione degli ambienti di lavoro e l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale a tutela dei propri dipendenti, spiega Luca Vitale.

Credito d’imposta che doveva essere pari al 60% della spesa sostenuta, ma visto che il Governo ha stanziato solo 200 milioni di euro (il resto dei 55 miliardi del decreto servivano per marchette e amenità varie) è stato ridotto d’imperio dall’Agenzia delle Entrate a solo il 9% della spesa sostenuta (ovvero al 15,6423% di quanto richiesto dalle imprese).

L’ennesima presa in giro per imprese, artigiani e professionisti da parte di questo Governo.

Una cosa simile era già accaduta con il bando “Impresa Sicura” (solito nome altisonante) del mese di maggio che ha visto le risorse destinate allo stesso fine della protezione dei lavoratori andate esaurite in un click day durato pochi decimi di secondo.

Evidentemente ci provano gusto. L’Italia che produce e lavora non merita questo governo incompetente, conclude Luca Vitale.

BASTA DIRE BUGIE!

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Ultima novità del governo Conte?

Udite, udite… Dal 1 luglio il tetto al denaro contante passerà da 3000 a 2000 euro, davvero assurdo… – commenta Luca Vitale-ancora un altro provvedimento concepito per favorire la moneta elettronica e moltiplicare i guadagni delle banche, sarebbe davvero il momento di farla finita.

L’evasione fiscale è solo un pretesto, infatti a tal proposito proprio l’ex ministro Pier Carlo Padoan nel 2015 ammise pubblicamente di essersi sbagliato: “non c’è nessuna correlazione tra limite al contante ed evasione fiscale”.

Quindi?

Gli esponenti del Movimento 5 stelle la piantino con la falsa retorica dell’evasione e dicano le cose come stanno, tutto questo è solo perché vogliono favorire la moneta elettronica per controllare meglio gli italiani e per fare l’ennesimo favore alle banche-conclude Vitale-.

Commissione pos in aumento… Altra promessa non mantenuta

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Ai commercianti viene comunicato l’aumento del 30% della commissione sul Pos. Quella che il premier Giuseppe Conte e il governo avevano promesso di far azzerare.

Dunque, commenta Luca Vitale, il gruppo finanziario Nexi, che fornisce servizi e infrastrutture per il pagamento digitale per banche, aziende, istituzioni e pubblica amministrazione,  in piena crisi da Covid, ha unilateralmente modificato le condizioni che fa agli esercenti aumentando del 30% il costo della commissione. Il tutto in un momento in cui il limite dell’utilizzo del contante passa da 3000 a 2000 euro, riduzione che dovrebbe far aumentare l’uso del pagamento elettronico e a fronte della quale il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è impegnato dicendo andremo ad azzerare o ridurre sensibilmente le commissioni’ . Credo, quindi, conclude Vitale, che il governo dovrebbe intervenire per contrastare questi aumenti ingiustificati che rendono inutile la sua iniziativa,