#BASTACOPRIFUOCO: LA PROTESTA IN PIAZZA DEI RISTORATORI MAREMMANI

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Oggi, Martedì 27 aprile, si preannuncia una giornata di fuoco. Alle ore 16.00 in Piazza Dante a Grosseto, i ristoratori maremmani, con la collaborazione delle Associazioni Confartigianato e dei Sindaci della Provincia, scenderanno in piazza per protestare contro le aperture “all’aperto” dei ristoranti e dei bar. Con questa manifestazione, vogliono dimostrare a tutti che un’impresa non può esistere solo negli spazi esterni e che ormai l’abolizione del coprifuoco e della divisione in fasce di colore è una necessità impellente.

Caso vuole, che proprio nella giornata di martedì le previsioni meteo preannunciano una giornata piovosa. Secondo gli imprenditori, le loro attività non possono essere in balia degli eventi climatici e dei cambi di colore. In un’impresa serve programmazione e sicuramente non si può se rimanere aperti o tirare giù la serranda sulla base delle previsioni metereologiche!

Come afferma Bruno Ceccherini, responsabile provinciale Fratelli d’Italia Grosseto, stando a quando dice il nuovo Decreto aperture, il coprifuoco è confermato fino alle 22.00 fino al 31 luglio. A questo si aggiunge il fatto che è stato abolito il servizio al banco e ai tavolini interni. In questo modo, è evidente come il decreto vada contro le attività commerciali e produttive, in quanto tutti quegli esercizi che non dispongono di aree esterne sono incredibilmente penalizzati, nonostante si trovino in fascia gialla! Per tutte le attività senza tavoli all’aperto, è consentito solo l’asporto fino alle 18.00! Rendiamoci conto dell’illogicità! Con il coprifuoco immobile alle ore 22, anche il servizio serale è compromesso. Mettiamoci nei panni di questi poveri imprenditori continuamente bastonati da norme illogiche e prive di fondamenta!

Noi di Fratelli d’Italia saremo a fianco di queste categorie in piazza a Grosseto. Da sempre ci facciamo portatori delle loro necessità e sosteniamo le loro rivendicazioni. Anche noi faremo sentire la nostra voce per dire “basta” a qualsiasi forma di privazione della libertà individuale e a garantire il diritto di lavorare in sicurezza a tutte le attività economiche chiuse da troppo tempo!

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L’(IN)SICUREZZA DEI TRASPORTI AL TEMPO DEL COVID

D’altronde noi lo diciamo da sempre: il problema non sono le scuole ma tutto quello che vi ruota attorno e questa volta ne abbiamo la dimostrazione. Come riporta l’agenzia Agi, una campagna di ispezione dei Nas, volta a controllare la sicurezza anti Covid sui mezzi pubblici, ha evidenziato irregolarità e la presenza di tracce di materiale genetico riconducibile al virus su diversi mezzi ispezionati. Sono stati eseguiti in totale 756 tamponi di superfice su mezzi di trasporto e stazioni, controllando anche obliteratrice, maniglie e barre di sostegno per i passeggeri. Dai tamponi effettuati, sono emersi 32 casi di positività per la presenza di materiale genetico riconducibile al Covid. I casi sono stati rilevati su autobus e vagoni della metro e ferroviari, operanti su linee di trasporto pubblico di molte province del Lazio, ed altre. Attenzione però: la presenza non indica l’effettiva capacità di virulenza del virus.

Contro chi dovremmo puntare il dito? Le verifiche hanno riscontrato 65 tipi di irregolarità riguardo l’inosservanza delle misure di prevenzione al contagio, tra cui la mancata esecuzione delle operazioni di pulizia e sanificazione e l’omessa cartellonistica informativa circa le norme da rispettare e il numero massimo di persone ammesse a bordo.

Possiamo dire dunque che Fratelli d’Italia aveva ragione! Il problema era controllare tutto il sistema che ruotava intorno agli istituti scolastici e al lavoro “in presenza” negli uffici, perché i trasporti pubblici possono diventare potenziali contenitori del virus. Proprio per questo motivo i trasporti avrebbero dovuto essere potenziati e controllati nel rispetto delle norme di sicurezza. Il governo avrebbe dovuto fornire i fondi per incrementare il numero delle corse, invece di colpevolizzare bar, palestre e ristoranti che già si erano adeguati alle norme anti-contagio senza, per altro, dati certi che giustificassero le limitazioni imposte a queste attività. Per questo controsenso, qualcuno se ne deve assumere la responsabilità e bisogna adoperarsi per mettere in sicurezza tutti i trasporti pubblici, così da poter tornare alla normalità il prima possibile!

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UN GROSSETANO TRA I MILLE DI GARIBALDI

Ieri, in onore del 160° Anniversario dell’Unità d’Italia ha avuto luogo la cerimonia di posa della targa commemorativa in onore di Girolamo Cannoni, uno dei Mille di Giuseppe Garibaldi che partecipò alla spedizione di Marsala. Anche noi di Fratelli d’Italia di Grosseto vogliamo, dunque, rendere omaggio a questo grande uomo che ha contribuito per rendere l’Italia una Nazione unitaria.

Il garibaldino era nato a Grosseto il 26 febbraio 1842 e si imbarcò volontario l’8 maggio 1860 a Talamone. Si distinse per le sue opere belliche, ma rimase purtroppo ferito in battaglia e fu congedato come sottoufficiale.

Alla cerimonia ha partecipato, ovviamente, anche il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna affermando di essere “veramente orgoglioso di celebrare la figura di Girolamo Cannoni, un uomo che con il suo coraggio, mosso da sentimenti profondi di amore e responsabilità verso il Paese, ha contribuito a formare la nostra splendida Italia così come la conosciamo oggi”. A quanto dice il nipote, il tris-nonno era molto credente, ma era convinto degli ideali risorgimentali, tanto che decise di arruolarsi volontariamente nelle truppe.

Ed è grazie a queste figure così importanti della nostra storia che oggi possiamo parlare di uno Stato italiano così bello e unitario come lo conosciamo oggi. Mai come oggi, è importarci sentirci parte di una comunità, perché la pandemia ci mette a dura prova e non è sempre facile credere nella propria Nazione e al suo governo. Ora come ora, anche nel nostro piccolo rispettando le restrizioni, ci stiamo comportando da bravi cittadini italiani che combattono e difendono il prossimo perché non si ammali. Stiamo difendendo le nostre vite e quelle degli altri e gli italiani hanno un bisogno impellente di sentire che la nostra comunità è viva e concreta. Altrimenti, per chi staremmo compiendo questi sacrifici?

Riteniamo, inoltre, fondamentale ricordare figure come Girolamo Cannoni e tutti coloro che hanno contribuito e, soprattutto, combattuto, perché la nostra Patria venisse plasmata in questo modo meraviglioso!

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IL PRIMO TRISTE COMPLEANNO DELLE RESTRIZIONI DA COVID-19

Le restrizioni per il contenimento del Covid-19 hanno compiuto un anno. Sicuramente non è un compleanno come gli altri, che si ricorda con spensieratezza e felicità e, soprattutto, non è un compleanno da festeggiare. È un anniversario che ci ricorda che nulla è cambiato e questo non lo diciamo solo noi, ma tutti i ristoratori, i parrucchieri, estetiste ed istruttori di fitness che dicono che “non è vero che andrà tutto bene”.

Dando voce ad alcune testimonianze di imprenditori della città di Grosseto raccolte dalla stampa locale, scopriamo quali sono le riflessioni di coloro che più di tutti sono stati sopraffatti dalla pandemia.

  • Andrea Greco, ristoratore, titolare de ’Il Carrettino’, afferma che a un anno dal primo lockdown le cose non sono migliorate, ma solo peggiorate. Tutti i cittadini sono al corrente di quanto stiamo vivendo, ma la situazione è persino peggiore se consideriamo il fatto i grossetani si stiano abituando a un nuovo stile di vita. Andare al ristorante è diventato un lusso, riservato soltanto al weekend, mentre prima si andava a pranzo/cena fuori anche durante la settimana.
  • Alessandro Pareti, è un acconciatore e lui stesso ammette che sono loro professionisti che si sono adeguati ai tempi, ma non tutti sono abbastanza forti da farcela. Egli afferma che “Oggi le persone in salone vengono solo per le cose essenziali. […]. Pare un Dopoguerra“.
  • Daniele Rombai, lavora nella della palestra Athlon e riponeva molta fiducia in un cambiamento con Draghi. Ma niente: le palestre sono ancora chiuse e chi è più debole chiude. I ristori non arrivano e i bonus sono fermi da novembre. Le norme sono talmente complicate che neanche i commercialisti ci capiscono nulla”.

Un anno dopo la pandemia le aspettative degli imprenditori sono crollate e il numero delle serrande che vengono chiuse definitivamente aumenta di giorno in giorno. Il sentimento che persiste è delusione e frustrazione per le tante promesse mai mantenute e per vedere i propri sogni svanire nell’arco di pochi mesi. Si sarebbe potuto fare di più? Certo che sì e noi ci batteremo per fare molto di più per gli italiani e tutti gli imprenditori!

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BUROCRAZIA LACUNOSA ANCHE NELLA GESTIONE DELLA CAMPAGNA VACCINALE

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La storia che viene riportata oggi è quella di un medico di medicina generale in pensione che alcune settimane fa ha fatto richiesta alla Asl di riferimento (nel caso specifico la Toscana sud est), dando la sua disponibilità ad eseguire volontariamente, e a titolo gratuito, le vaccinazioni anti Covid-19. La risposta dalla Asl tardava ad arrivare, ma alla fine il verdetto è stato emesso: “l’Azienda non ha la possibilità, a livello normativo, di accettare la sua disponibilità a prestare a titolo di volontariato e gratuito la sua professionale per la campagna vaccinale anti-Covid in atto” e invita il medico a rivolgersi alla protezione civile. Il medico, allora, ha fatto quello che è stato richiesto: si è rivolto alla protezione civile. Quest’ultima, al momento della richiesta, ha avuto la faccia tosta di chiedergli l’ammontare della sua pensione. A quanto pare questo deve essere uno degli ultimi requisiti all’avanguardia per la selezione dei volontari… Insomma, il medico ha gettato la spugna. Peccato che si stessero cercando disperatamente medici e infermieri per la campagna vaccinale! Questi giorni, sta proprio prendendo piene la campagna vaccinale per le persone più anziane nel territorio provinciale ed è un dovere trovare del personale qualificato che si metta a disposizione! Ma contro chi bisogna puntare il dito? Ovviamente contro l’immensa mole burocratica delle nostre Asl. La serie di automatismi del nostro sistema organizzativo è lacunosa! Causa immensi rallentamenti dei tempi di risposta e, soprattutto, nel fornire aiuto in caso di necessità. Gli adempimenti sono troppo complessi! Bisogna smaltire le procedure! Ma attenzione: questo non significa che debbano essere incomplete o che possono mettere a repentaglio la privacy dell’utente. Significa sistemare e cancellare le lacune nel nostro sistema organizzativo anche, e soprattutto, nell’ambito dell’assistenza sanitaria, considerando i tempi che corrono! Velocizzando l’organizzazione burocratica, saremo in grado di fornire un servizio chiaro, preciso ed efficiente ai nostri cittadini. È quello che si meritano!

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L’ENNESIMO RIMANDO DELLE RIAPERTURE DEGLI IMPIANTI SCIISTICI. AIUTIAMO QUESTI POVERI OPERATORI!

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La nostra leader, Giorgia Meloni, ha risposto ieri a un tweet di Nicola Zingaretti il quale rivendica il danno all’economia dello sci e della montagna e la necessità di appropriati indennizzi per accorrere in aiuto a questo comparto. Come ha risposto la nostra Capogruppo? Ovviamente facendogli notare che lui è al governo ed è tra le persone che può fare qualcosa per risolvere questa situazione!

Titolari di impianti sciistici e lavoratori del settore si sono visti chiudere in faccia un’altra volta le porte di una possibile chiusura degli impianti. Tutta la stagione invernale va dunque in fumo. L’ennesimo rinvio è segno di una profonda mancanza di rispetto per i lavoratori della montagna! Chi vive e lavora in montagna non merita minimamente di essere trattato in questo modo! È una presa in giro!

Questa situazione riguarda tutte le regioni che possiedono impianti sciistici. Toscana compresa. Teniamo conto che il fatturato è completamente a zero: nessuna possibilità di incassare denaro. Consideriamo che nel 2020 i flussi turistici hanno subito una crisi senza precedenti: il Covid e le restrizioni rischiano di far perdere al turismo montano invernale il 70,2% di un fatturato che nelle ultime stagioni era arrivato a superare i 10 miliardi di euro. L’Ansa ha pubblicato una ricerca che afferma che “Le stime aggiornate a fine novembre segnano dati in assoluto campo negativo con un bilancio previsionale di fine stagione stimato, purtroppo, in soli 3 miliardi 100 milioni rispetto ai 10 miliardi 409 milioni di fatturato complessivo della stagione invernale 2018/2019 “. Sono dati agghiaccianti! E pensare che gli operatori vivono soltanto di quella miseria di ristoro che viene data dal governo! Di fatti, si tratta soltanto del 5% rispetto alle perdite e il mese di riferimento è aprile!

Bisogna agire! Questo governo sembra spaccato sul fronte del turismo di montagna e tutto questo non fa che peggiorare la situazione! Servono indennizzi adeguati alle perdite subite! Basta sprecare fiato con affermazioni futili! Noi vogliamo riforme concrete per salvare questi onesti lavoratori che si mantengono tutto l’anno lavorando in questo settore!

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MARIO DRAGHI PRESIDENTE INCARICATO: LA POSIZIONE DI GIORGIA MELONI E FRATELLI D’ITALIA

Mario Draghi ha ricevuto da dal Presidente della Repubblica l’incarico per la formazione di un nuovo governo. In giornata è avvenuto anche un mini-summit con gli alleati di coalizione, durante il quale hanno elogiato la loro capacità di essere riusciti a rimanere uniti nonostante il periodo di crisi che il nostro Paese sta vivendo. Giorgia Meloni, tuttavia, rimane contraria a cambiare la sua posizione poiché, per lei e per tutto il partito di Fratelli d’Italia, l’unica strada sono, e saranno, le elezioni. La nostra Capogruppo, però, ha dichiarato di essere disposta a fare un passo intermedio, concordando con tutta la coalizione una posizione di astensione. Tale ragionamento permetterebbe di privilegiare la coesione tra gli alleati, mettendo solo momentaneamente tra parentesi la richiesta di voto anticipato. In tal modo, si riuscirebbe a conservare la possibilità di recarsi alle consultazioni dirette da Mario Draghi con una delegazione unitaria.

Per Giorgia Meloni, dunque, non esiste nessuna possibilità al di fuori delle elezioni e non condivide pienamente la scelta del Presidente della Repubblica di dare l’incarico all’ennesimo governo tecnico. Continuerà, perciò, a lavorare a uno scenario che porti l’Italia al voto, lavorando in modo compatto con gli alleati. Queste sono le chiare intenzioni della nostra Capogruppo.

Draghi si ritroverà a gestire gli stessi problemi dei governi precedenti: una marea di partiti talmente tanto eterogenei da essere incapaci di prendere decisioni chiare. All’Italia serve quella stabilità che è difficile ottenere con l’attuale fisionomia delle Camere, anche con la presenza di un nome di rilievo come quello di Mario Draghi. Nel frattempo, il centrodestra prepara i temi da portare alla consultazione con il nuovo Presidente. Tra le priorità sul tavolo rientrano: il taglio delle tasse e della burocrazia, la programmazione di un piano vaccinale efficace e la riforma della giustizia.

La linea di Fratelli d’Italia è chiara: avanti uniti e con spirito di collaborazione, nell’interesse dell’Italia e degli italiani.

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QUESTA E’ QUELLA CHE SI SUOL DIRE UNA “CRISI PILOTATA”

Il Premier Giuseppe Conte domani mattina incontrerà il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per formalizzare il passo indietro, al termine del Consiglio dei Ministri, presumibilmente dopo l’ennesimo tentativo di prendere tempo in attesa di una soluzione last-minute. Dopo aver miseramente fallito nel creare una maggioranza su due piedi e senza valide fondamenta, sono state fatte diverse ipotesi sul prossimo passo che compirà questo governo indecente, ovviamente tutte con lo scopo di assicurare la nascita del Conte Ter. Tra le supposizioni c’è il fatto che Conte stia per ottenere in Senato quel gruppo di responsabili centrici che lo potrebbero sostenere nel continuo della sua azione di governo, e quindi starebbe andando da Mattarella per chiedere un preincarico. Insomma, un preludio al Conte Ter. In una seconda opzione, il Premier sta mettendo di proposito in gioco il suo ruolo, senza l’assicurazione di riottenere un reincarico. Insomma, siamo nel bel mezzo di una “crisi pilotata” che escluderebbe in ogni caso le tanto desiderate elezioni.
Alla luce di quanto sta succedendo non possiamo che definire tutto questo “squallido”! L’Italia è una giostrina nelle mani di Conte, Renzi, Di Maio e Zingaretti, che temono terribilmente le elezioni perché rischiano di pagare duramente tutte le bugie, le ingiustizie e i giochetti di palazzo degli ultimi anni. Ma prima o poi arriverà il giorno in cui dovranno rispondere davanti agli italiani dei loro fallimenti.
E intanto arrivano notizie amareggianti da ogni fronte tra cui il fatto che l’Italia rischia di essere esclusa dai giochi olimpici di Tokyo 2021, l’Europa spinge per i ritardi sul Recovery Fund ed emerge un buco di circa 16 miliardi di euro nei conti dell’Inps. Per non parlare poi dei lavoratori che protestano in piazza e di quel milione e duecentomila salariati che attendono ancora la cassa integrazione. E cosa fa il governo davanti a tutto questo? Offre incarichi a destra e a manca e passa la giornata a pensare a come organizzare un Conte Ter. Stiamo andando a rotoli! Serve qualcuno che salvi questo Paese dal tracollo! Non ce la facciamo più!

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ALLA RICERCA DELLA MAGGIORANZA SPERDUTA

Giuseppe Conte deve essere un uomo dalla memoria molto corta. Tempi orsono, ovvero il 25 luglio 2019, in piena crisi con la Lega, forse non ricorda di aver scritto un messaggio su Facebook che riportava testuali parole: “Che io possa andare in Parlamento a cercare maggioranze alternative o che io voglia addirittura dare vita a un mio partito è pura fantasia. Non facciamo i peggiori ragionamenti da Prima Repubblica. Restituiamo alla politica la sua nobiltà, la sua nobile vocazione. Voliamo alto“. Anche Giorgia Meloni riporta questa citazione attaccando il Presidente del Consiglio e affermando che queste sono state “le ultime parole famose”. Forse le cose ora sono talmente tanto cambiate che il nostro caro Premier ha deciso di contraddirsi da solo. Non starà di certo raccattando in giro per Parlamento e Senato una maggioranza alternativa, vero?

Eppure, pare sia proprio così: Giuseppe Conte andrà in Aula lunedì e in Senato martedì per il voto di fiducia. Ed ecco che prende subito vita un nucleo a sostegno del Premier: il Maie-Italia23, che ha lo scopo di costruire una maggioranza che ha come punto di riferimento il Presidente del Consiglio già in carica. È un po’ come andare al mercato e raccattare la prima cosa che salta all’occhio. Il ragionamento è più o meno lo stesso, ovviamente neanche lontanamente corretto dal punto di vista democratico.

È difficile non rendersi conto delle profonde contraddizioni di questo governo che ha dimostrato di essere tutto il contrario di tutto. Intanto ieri, giorno in cui la nostra adorata capogruppo Giorgia Meloni ha compiuto 44 anni, ha partecipato all’iniziativa promossa da Santiago Abascal a Barcellona, per parlare del “Futuro del patriottismo in Europa e negli Stati Uniti”. Un vero dialogo tra coetanei patrioti, concentrandosi sulla situazione politica attuale.

Nel frattempo che questo teatrino finisca, porgiamo i nostri più cari auguri alla nostra capogruppo Giorgia Meloni per il suo compleanno!

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LE ASSURDITÀ DI QUESTO GOVERNO

Assurdo! Nella Legge di Bilancio il Governo PD-M5S inserisce la norma salva evasori cinesi e salva riciclaggio mafia nigeriana.
L’articolo 200 della Legge Bilancio prevede l’abolizione dell’imposta sul “Money transfer”, cioè sui trasferimenti di denaro contante all’estero effettuati per mezzo degli istituti di pagamento, commenta Luca Vitale.

Dunque, per gli italiani fanno la guerra al contante, ma nel frattempo tolgono le tasse a chi spedisce i soldi all’estero.

Ringraziano gli evasori dei mini market, le imprese cinesi apri e chiudi, gli spacciatori e gli sfruttatori, ma noi Fratelli di Italia ci batteremo sempre contro queste ingiustizie!