ISTAT: DIMINUISCONO I CONSUMI DELLE FAMIGLIE, I ITALIANI COSTRETTI A RISPARMIARE PERSINO SULLA SALUTE

Per la prima volta dal 2013 si è registrato un calo nella spesa reale delle famiglie. Secondo i dati pubblicati dall’ISTAT, infatti, al netto dell’inflazione la spesa delle famiglie è diminuita di quasi un punto percentuale. La quota media mensile che gli italiani spendono in consumi è assai distante dalle cifre fatte registrare nel 2011, tuttavia si era assistiti ad una moderata crescita nel periodo 2013-2017, interrotta appunto lo scorso anno, quando la spesa media mensile si è assestata a 2571 euro.

Buona parte di questa cifra è destinata alle spese di abitazione (affitti e mutui), mentre il restante è impiegato per l’acquisto di beni alimentari e per i trasporti. Si parla – è chiaro – di dati medi aggregati, che non tengono in considerazione il reddito e la propensione al consumo, ma – sottolinea l’istituto di statistica – la stragrande maggioranza delle famiglie spende un importo inferiore al dato medio nazionale. Differenze di spesa sono registrate anche tra Nord e Sud del paese: la spesa media delle famiglie lombarde, per esempio, è di molto superiore ai nuclei familiari di Calabria e Sicilia, le regioni con le spese più contenute.

Le famiglie italiane, dunque, preferiscono risparmiare su tutti quei capitoli di spesa non essenziali: abbigliamento, viaggi e vacanze, carburanti. E, dato preoccupante, molte famiglie si trovano costrette a ridurre la spesa sanitaria. A meno di un improbabile miglioramento repentino della salute pubblica, questo significa che i più scelgono di evitare le visite mediche e gli accertamenti periodici più onerosi.

Come sempre accade in questi casi, i dati ISTAT sono destinati a far discutere. Per le opposizioni, il governo Di Maio – Salvini dovrebbe impegnarsi concretamente per far fronte ad una situazione di contrazione dei consumi. Per Luca Vitale, esponente di Fratelli d’Italia a Grosseto, “il governo dovrebbe rivedere le scelte di politica economica”. “Non ha senso – continua Vitale – istituire il reddito di cittadinanza e al contempo, come è probabile, aumentare l’IVA, che va a gravare ulteriormente sui consumi delle famiglie. Meno consumi significa meno vendite per le attività commerciali, meno produzione per le industrie, meno ricchezza nazionale. Una spirale negativa in cui l’Italia non può rischiare di cadere”.

ARRIVA IL “RISPARMIOMETRO”, LA BANCA DATI DEI CONTI CORRENTI PER SPIARE I CITTADINI. FRATELLI D’ITALIA: DITTATURA FISCALE.

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L’evasione fiscale è un problema cronico in Italia, e di questo si discute di frequente sui talk-show televisivi. Negli ultimi anni, complice anche la necessità di far cassa da parte dello Stato, sono stati vari gli strumenti inventati per far sì che ogni minimo sospetto fosse passato al vaglio dell’Agenzia delle Entrate e a questa lista si aggiunge il cosiddetto “risparmiometro”, nuova creatura a disposizione anche delle Fiamme Gialle; si tratta di una banca dati dei conti correnti italiani, analizzati da un software che segnala i casi sospetti. Se i risparmi sono troppo elevati rispetto al reddito dichiarato, si rischia di vedersi additati quali evasori fiscali e perciò multati.

Giorgia Meloni, commentando la notizia dell’entrata in vigore del risparmiometro ha parlato di “dittatura fiscale”: “Se le entrate e le uscite del conto corrente non sono coerenti con gli standard dello Stato, attraverso un sofisticato sistema l’Agenzia delle Entrate e la GdF potrebbero convocarvi e chiedervi conto di tutte le spese fatte. La dittatura fiscale è ormai al suo culmine”. Col nuovo strumento, infatti, i controlli sui conti correnti avvengono in automatico, e il rischio è quello di essere considerati evasori solo perché si è risparmiato più di quanto l’Agenzia delle entrate pensa che si possa risparmiare.

Luca Vitale, esponente di Fratelli d’Italia a Grosseto, commenta così la notizia: “La creazione di nuovi strumenti per verificare eventuali evasioni non è di per sé negativa, ma lo diventa se a decidere se si è evaso è un software e non un’indagine in cui il cittadino può giustificarsi. La creazione di una banca dati con i dettagli di tutti i conti correnti è qualcosa che finora potevamo immaginare soltanto nei romanzi fantasy. Finora sono state spese ingenti somme di denaro per inventare nuove forme di controllo, ma nulla è stato fatto per contrastare la prima motivazione d’evasione: l’eccessiva pressione fiscale. L’Italia resta il paese con la più alta tassazione e, da oggi, anche quello in cui lo Stato può spiare ogni movimento bancario alla ricerca di nuove entrate!”.

ELEZIONI EUROPEE: A GROSSETO SUCCESSO PER FRATELLI D’ITALIA

Le elezioni europee hanno confermato l’esistenza di una maggioranza di centro-destra alternativa all’attuale esecutivo ibrido Lega-Cinquestelle, ma la consultazione popolare ha restituito però un altro risultato che certifica l’ottimo lavoro di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia, che dal 4,3% ottenuto appena un anno fa alle elezioni politiche, passa al 6,5%, superando di gran lunga le aspettative dei sondaggisti.

Un risultato confermato anche a Grosseto e provincia, dove Fratelli d’Italia riesce a migliorare il 5% ottenuto alle elezioni del 2018, assestandosi al 6,4%, superando Forza Italia e divenendo così la seconda forza politica di centro-destra. La differenza è ancora più netta nella sola città di Grosseto, dove Fratelli d’Italia ottiene il 7% dei voti, staccando di due punti percentuali Forza Italia. Un risultato che, come quello nazionale, inorgoglisce Giorgia Meloni, che può considerarsi a ragion veduta una delle leader emergenti del panorama di centro-destra italiano.

Soddisfatto anche Luca Vitale, rappresentante di Fratelli d’Italia a Grosseto: “Questo risultato conferma il lavoro capillare svolto da Fratelli d’Italia su tutto il territorio italiano. È importante stare a contatto con le persone, capirne le esigenze e avanzare delle proposte utili. Tutto ciò è stato fatto con grande impegno e coordinazione da Giorgia Meloni e da tutti gli altri, che hanno saputo conquistare il cuore e la testa dei grossetani”

ELEZIONI EUROPEE: UN’ALTRA MAGGIORANZA E’ POSSIBILE

Il risultato delle elezioni europee dello scorso 26 maggio è destinato a far discutere e forse, nonostante le smentite di rito, a cambiare le sorti del governo italiano. Vincitore è Matteo Salvini: la Lega infatti passa dal 17.4% al 34.3%, un risultato ampiamente previsto dai sondaggi e dalle prime proiezioni. Crollo vertiginoso del M5S, il cui calo è inversamente proporzionale all’affermazione dell’alleato di governo. Netta la crescita di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia, più di due punti e mezzo rispetto all’anno scorso!

Al di là dei numeri e delle percentuali, ciò che è uscito dalle urne è quanto da tempo il fronte di centro-destra afferma: esiste una maggioranza reale, fatta di persone e non di seggi al Parlamento, che è alternativa all’attuale esecutivo. Fratelli d’Italia infatti passa dal 4.35% al 6.5%, aumentando di più di due punti i propri consensi, con l’instancabile lavoro di Giorgia Meloni a tutela dell’interesse del popolo italiano, impegno riconosciuto e premiato all’interno delle cabine elettorali, oltre che nelle piazze. Sommando i voti ottenuti da Forza Italia, quasi il 50% degli elettori ha votato centro-destra. Ed è la stessa Meloni a sottolineare l’importanza del voto a fronte di una revisione delle politiche adottate dall’esecutivo. I provvedimenti dei pentastellati, oltre che dannosi dal punto di vista economico, non piacciono agli elettori. I fondi stanziati per finanziare il reddito di cittadinanza potrebbero essere indirizzati a impegni più urgenti, finalizzati all’abbassamento della pressione fiscale, vero e proprio vulnus dell’economia italiana. Questo permetterebbe alle aziende italiane di ripartire, di riacquistare fiducia e competitività.

Il milione e 700 mila voti di Fratelli d’Italia, in ogni caso, non possono essere che un punto di partenza, sono sicuro che gli europarlamentari eletti sapranno difendere al meglio gli interessi di questo grande paese in Europa.

Luca Vitale, Fratelli d’Italia-Grosseto

ELEZIONI EUROPEE, LA VERA SORPRESA POTREBBE ESSERE FRATELLI D’ITALIA

Si avvicinano sempre più le elezioni europee, un importante appuntamento che può cambiare le sorti del Vecchio Continente e dare il via ad una nuova éra politica all’interno delle istituzioni dell’Unione. Impressione, questa, che prevale non solo per quel che riguarda il contesto italiano, bensì tutti i paesi che si apprestano alle urne. Ma da sempre le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo sono anche un importante riferimento per i singoli partiti nazionali, che hanno così modo di tastare il polso degli elettori per capire le opinioni sull’operato dei singoli governi. Ed è proprio per questo che l’appuntamento del 26 maggio diventa di estrema rilevanza. 

La “luna di miele” tra Lega e Movimento 5 Stelle sembra essersi esaurita, sia perché i consensi – stando agli ultimi rilevamenti – si sono assestati, sia perché tra i due partner dell’esecutivo sono cominciati a volare gli stracci. Problemi di campagna elettorale, certo, tanto Salvini quanto Di Maio devono cercare di massimizzare i propri consensi, ma al di là delle tattiche qualcosa sembra essersi rotto davvero e di ciò potrebbe risentirne il Paese, che rischia di trovarsi bloccato nella faida tra i due partiti di maggioranza. Perciò, si ipotizza, l’esito delle urne potrebbe essere decisivo nel delineare una nuova ipotetica coalizione. Ed è qui che entra in gioco Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che dopo gli ottimi risultati nelle elezioni amministrative dei mesi scorsi, si prepara ad una nuova conferma del buon lavoro svolto sia in Parlamento, sia nelle piazze, con i 30’000 simpatizzanti riunitisi a Napoli. Come sottolineato dalla stessa Meloni, il voto a Fratelli d’Italia sarebbe doppiamente significativo; in primis, perché determinerebbe la bocciatura della politica europea finora adottata nelle istituzioni dell’Unione –  politica non particolarmente favorevole all’Italia e volta ad affermare il predominio franco-tedesco – poi perché il voto a FdI significherebbe, al contempo, premiare un partito che ha preferito mantenere gli impegni con i propri elettori, non appoggiando un governo ibrido le cui decisioni politiche rimangono nelle mani dell’ala sinistra del M5S. 

“Sono convinto che queste imminenti elezioni premieranno l’impegno di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia”, dichiara Luca Vitale, esponente grossetano del partito. “In questi mesi la Meloni ha dato il massimo per impedire che il paese sprofondasse tra le decisioni scellerate dei grillini. A conferma di ciò c’è la grande partecipazione delle piazze, che vedono in FdI un’alternativa valida e battagliera”.

FRATELLI D’ITALIA, UN PRIMO MAGGIO “ALTERNATIVO” A SUPPORTO DEI LAVORATORI

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Ieri, primo maggio, si è svolta la consueta Festa dei Lavoratori e Giorgia Meloni, per Fratelli d’Italia, ha avuto il coraggio di portare avanti una contro-manifestazione, che si è tenuta, con grande partecipazione popolare, a Jesolo. Non contro i lavoratori, ci mancherebbe altro, ma a favore di quelli troppo spesso dimenticati da sindacati e rappresentati politici: autonomi, partite iva, commercianti e agricoltori che sono stati lasciati da soli a fronte di una situazione economica sempre più precaria.

Per loro, Fratelli d’Italia chiede pari dignità, un unico sistema di ammortizzazione sociale e le stesse tutele per malattia, maternità e disoccupazione. Un appunto deve essere fatto anche per chi pensa di poter difendere i lavoratori dall’alto dei propri privilegi: stiamo parlando dei sindacati, che ancora oggi godono di un sistema pensionistico privilegiato. Non si può pensare di difendere gli impiegati se non ci si rende conto delle problematiche da essi affrontate, e proprio per questo Fratelli d’Italia ha sentito l’esigenza di una manifestazione alternativa, che desse voce ai milioni di lavoratori i cui interessi sono del tutto ignorati. A Roma sono stati organizzati, sempre nella giornata di ieri, dei gazebo all’interno dei quali era possibile assaggiare solo frutta italiana, per tutelare il made in Italy culinario e agricolo anche e soprattutto in Europa. Proprio queste tematiche saranno al centro della campagna elettorale in previsione delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo e – stando agli ultimi sondaggi – i cittadini italiani sono soddisfatti del lavoro svolto da Giorgia Meloni a tutela degli interessi nazionali.

“Sono certo che anche a Grosseto si raccoglieranno i frutti di un impegno quotidiano” – dichiara Luca Vitale, esponente locale di Fratelli d’Italia – “gli italiani non sono soddisfatti di un governo ibrido che litiga su tutto: c’è bisogno di fare, di proposte e leggi che contribuiscano a migliorare il disastro lasciato dal centro-sinistra”.

IL GOVERNO FA RETROMARCIA, PREVISIONI DI CRESCITA AL RIBASSO. SALVINI, CHE FINE HA FATTO LA FLAT TAX?

Adesso anche il governo riconosce che l’Italia ha un grosso problema a livello di crescita economica. Martedì sera il Consiglio dei Ministri ha approvato il DEF, documento economia e finanza, all’interno del quale l’esecutivo mette nero su bianco che le previsioni di crescita economica stilate sul finire dell’anno scorso, in occasione della legge di bilancio, erano farlocche. A dicembre, nonostante le previsioni degli altri operatori andassero tutte nella medesima direzione (quella della recessione), il governo Lega-5Stelle prevedeva un +1,5% di Pil, una cifra che era addirittura aumentata di mezzo punto percentuale nelle parole del ministro Savona. Oggi, a distanza di pochi mesi, il governo fa i conti con la realtà: per il 2019 è prevista una crescita economica di appena 0,2 punti percentuali. E anche questa previsione rischia di essere ottimistica, dato che i calcoli dell’OCSE prevedono addirittura un calo dello 0,2%.

A farne le spese di questa situazione, nonostante la narrazione trionfalistica che si legge sui profili social del Ministro è Matteo Salvini. La flat tax tanto proclamata in campagne elettorale si sta rivelando poco più che un ritornello privo di senso. Il ministro dell’economia Tria, infatti, ha sottolineato – secondo le ricostruzioni giornalistiche – che per attuare in qualche modo il sistema di flat tax sarebbe necessario, come minimo, aumentare le aliquote IVA pur di non prosciugare le casse dello Stato. E difatti nel DEF appena approvato non vi sono se non vaghi accenni alla flat tax, senza riferire cifre e impegni economici da parte del governo.

Così, mentre Francia e Germania continuano a crescere, seppure a ritmi rallentati, l’Italia rischia di ritrovarsi in un bel guaio economico e il gap tra le altre nazioni europee e il nostro paese continua ad aumentare. “Questo governo non ha saputo dare risposte tangibili agli italiani” – commenta Luca Vitale, esponente grossetano di Fratelli d’Italia – “alcune iniziative previste nella legge di bilancio e nel DEF sono dannose, come l’introduzione del reddito di cittadinanza, mentre il programma economico della Lega è quasi scomparso del tutto. Salvini si è adagiato nell’alleanza coi grillini, tradendo quelle che erano le aspettative dell’elettorato di centro-destra italiano. La crescita nei sondaggi di Fratelli d’Italia e la fiducia che gli italiani ripongono in Giorgia Meloni, invece, conferma il buon lavoro fatto dal nostro partito a tutela dei cittadini

FRATELLI D’ITALIA VOLA NEI SONDAGGI, PER LE EUROPEE GLI ITALIANI SI AFFIDANO A GIORGIA MELONI

Buone notizie per Fratelli d’Italia: stando agli ultimi sondaggi, si prevede un exploit alle elezioni europee. Secondo i dati di Euromedia e Piepoli, presentati di recente a Porta a Porta, infatti, il partito di Giorgia Meloni potrebbe superare il 5% in termini di consenso elettorale, diventando così una forza politica sempre più determinante all’interno dell’area di centro-destra italiana.

Un successo costruito giorno per giorno dai rappresentanti di Fratelli d’Italia, che, all’interno delle istituzioni e fuori, si sono battuti in questi anni per tutelare l’interesse del popolo italiano contro gli approfittatori che vedono il nostro come un paese di cui potersi prendere gioco. Un impegno quotidiano che ci ha portati a contatto con l’anima vera dell’Italia, il popolo, stanco di sentirsi accampare scuse dopo anni di malgoverno. Sebbene si parli solo di previsioni, che dovranno dunque essere confermate dai risultati delle urne, non nutro alcun dubbio che ciò accadrà: me lo conferma la costante presenza degli esponenti di Fratelli d’Italia nel territorio, dove c’è più bisogno di stabilire un contatto tra rappresentanti e ceti popolari. È di questo giovedì la visita del senatore pistoiese Patrizio La Pietra agli stati generali del gruppo di FdI a Grosseto. Un appuntamento importante, che ha permesso ai candidati alle elezioni comunali e ai rappresentanti locali di coordinarsi al meglio per competere nell’agone politico e proporre delle soluzioni concrete ai cittadini che prossimamente dovranno scegliere le giunte locali.

In Parlamento Europeo gli esponenti di Fratelli d’Italia sapranno sicuramente agire nell’interesse nazionale. Da questo punto di vista le elezioni europee rappresentano un punto di non ritorno: il futuro dell’Unione non può essere identico al passato, a quello che finora abbiamo visto, ovvero un sistematico tentativo di smantellare le sovranità statali; bisognerà rimettere al centro dei tavoli di Bruxelles gli interessi nazionali di tutti, non solo di Francia e Germania. E nessun altro esponente politico lo saprà fare meglio di Giorgia Meloni.

Luca Vitale – Fratelli d’Italia-Grosseto

RISERVE AUREE: LEGA E CINQUESTELLE SOVRANISTI SOLO SUI SOCIAL

In questi giorni si è discussa al Senato della mozione presentata dal governo sulle riserve auree di Bankitalia. La mozione è passata grazie all’asse governativo, eppure la maggioranza ha bocciato un’altra mozione avanzata dal gruppo di Fratelli d’Italia.

L’obiettivo di Lega e Cinquestelle è quello di avere notizie intorno alle riserve auree possedute da Bankitalia, soprattutto quelle detenute all’estero, nonché sulle eventuali modalità di rimpatrio di queste ultime. La mozione proposta da Giorgia Meloni andava in una direzione ben precisa: impegnarsi a ribadire che le riserve auree non sono di proprietà di Bankitalia, in gran parte in mano a istituti privati, bensì dello Stato e dei Cittadini italiani. Un impegno, questo, che Fratelli d’Italia porta avanti da anni e che qualsiasi forza politica sovranista o sedicente tale avrebbe perorato. Eppure, tanto il partito di Salvini, quanto quello di Di Maio, si sono espressi in maniera contraria. Giorgia Meloni ha giustamente sottolineato l’incoerenza di chi sui social si presenta come il difensore della patria e dei confini nazionali, ma in Palazzo vota contro un provvedimento che avrebbe ribadito che le riserve auree sono esclusivamente una ricchezza statale, non appartenente a nessun soggetto privato. “Nelle ultime settimane abbiamo interrogato il presidente del Consiglio Conte che a sorpresa dice che le riserve auree sono di proprietà di Bankitalia, quindi non più degli italiani e dello Stato”, dichiara Giorgia Meloni.

Sulla vicenda interviene anche Luca Vitale, esponente grossetano di Fratelli d’Italia: “Il governo aveva l’occasione di fare qualcosa nell’interesse del popolo, un’azione concreta e diretta, e ha preferito voltarsi dall’altra parte. Ciò che mi lascia ancora più perplesso è l’obiettivo verso cui sembra tendere la mozione presentata dalla Lega e dai Cinquestelle: a che scopo chiedere informazioni sulle modalità di rientro delle riserve auree se non si ha l’intenzione di ribadirne la sovranità italiana? Il timore è che Conte e i suoi ministri vogliano vendere una parte delle riserve per finanziare le manovre del governo, rivelatesi dannose per l’economia italiana, e sopravvivere così alle promesse elettorali dei due partiti di maggioranza. Questo esporrebbe ancor più l’Italia alle manovre speculative di operatori finanziari senza scrupoli. Giorgia Meloni sicuramente farà il massimo affinché gli interessi dei cittadini siano tutelati.

IL PIL DIMINUISCE, AUMENTANO TASSE E DISOCCUPAZIONE. LE IMPRESE ITALIANE IN DIFFICOLTA’. FRATELLI D’ITALIA: ABBASSARE LA PRESSIONE FISCALE

L’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) boccia le riforme del governo italiano: per l’Italia il 2019 sarà un anno di recessione: – 0.2% di PIL. Una notizia che sembra non turbare la sicumera degli esponenti del governo, Di Maio su tutti, che afferma che il fatto che i dati rilevati dall’Ocse siano negativi è indice della buona direzione presa dall’esecutivo giallo-verde.

Di Maio, però, sa bene che la situazione italiana non è delle migliori. È chiaro che non possa ammetterlo senza pensare alle ricadute che ciò avrebbe in termini di consenso elettorale alla vigilia delle elezioni europee, ma – stando sempre alle previsioni della stessa organizzazione di studi economici – ad una recessione economica, com’è prevedibile, seguirà anche un aumento della disoccupazione: dal 10.6 al 12%. E le previsioni Ocse sembrano confermate dagli ultimi dati resi noti dall’ISTAT, che attesta un lieve rialzo della disoccupazione nel mese di febbraio. 

Il governo finge dunque di non accorgersi che le misure previste nella manovra di bilancio non solo sono del tutto inutili ai fini dell’economia italiana, ma risultano finanche dannose! Eppure, per far ripartire la produzione italiana basterebbe poco: ridurre il carico fiscale, come peraltro lo stesso Salvini aveva promesso in campagna elettorale. Invece si scopre, grazie all’allarme lanciato dalla CGIA di Mestre, che per quest’anno la pressione fiscale raggiungerà il 43%. In breve, dunque, a Palazzo Chigi si è scelto di proseguire secondo la linea dettata dagli ultimi governi di sinistra: aumentare le tasse. Il governo “del cambiamento” è tale solo a parole, nei fatti sulle piccole-medie imprese italiane si continua a far cassa, a discapito della produttività del made in Italy.

Luca Vitale – Fratelli d’Italia Grosseto