SARANNO DAVVERO IN ARRIVO INCENTIVI ALLE IMPRESE?

Il testo del ddl parla chiaro: entro 12 mesi il governo è delegato ad adottare uno o più decreti legislativi per “la riforma della normativa” in materia di “incentivi alle imprese” per “migliorarne l’efficienza”. Tali decreti hanno l’obiettivo di “definire un sistema organico di regole per l’attivazione del sostegno pubblico a favore delle imprese, previa ricognizione delle misure esistenti, anche mediante abrogazione, sistematizzazione e semplificazione” delle norme e “attraverso l’adozione di nuove misure, anche con riguardo al sistema degli incentivi alle imprese del Mezzogiorno”. Possiamo crederci? Sarebbe anche ora! Dopo il taglio delle crescite del PIL al +2,3%, dal +3,2% previsto a marzo, e quelle nel 2023 dal +2,1% al +1,7%, è ora di ripartire, forse!! Dopo le crisi economiche e finanziarie che hanno pesantemente colpito le nostre aziende e cittadini negli ultimi due anni, l’istituzione di un sistema di regole e misure per tutelare le imprese è una pratica quasi obbligatoria! Il nostro sistema produttivo ha bisogno di un netto taglio fiscale e l’istituzione di incentivi utili per assicurare la ripartenza a pieno regime del nostro tessuto economico. L’auspicio è sempre quello, anche se ormai per noi il tempo di questo governo è scaduto, che si creino riforme che portino veramente a un miglioramento della nostra economia, perché all’Italia e agli italiani non serve il bonus monopattino, ma seri incentivi che coprano le spese. Ormai siamo ai rigori, calcisticamente parlando e gli italiani sono stanchi e stufi di misure che non vanno ad incidere sostanzialmente sul benessere della loro vita e delle proprie attività lavorative!!

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TRUFFE SULL’AIUTO ALL’EDILIZIA

Per il Superbonus del 110% si attende la revoca. I prezzi necessari per le ristrutturazioni sono più che triplicati, perché la misura toglie l’incentivo a trattare sul prezzo.

Del resto i dubbi sulla misura erano già cominciati a serpeggiare nei mesi scorsi in seno al governo. Il bonus permette ai proprietari degli immobili di cedere i loro crediti d’imposta alle banche in cambio di liquidità.

Con la detrazione dello Stato non c’è stato più alcun interesse a contenere i costi delle offerte da parte delle imprese che gestiscono le ristrutturazioni e l’efficientamento energetico. Per alcune prestazioni, come le pareti, gli infissi o gli impianti, i costi sarebbero addirittura raddoppiati. Il tutto dipende sia dall’inflazione, sia dal fatto che i proprietari possono contare sul rimborso della spesa.

Tra l’altro, alcuni termini, come la cessione del credito, rimangono un dubbio. Sono circa 4,4 miliardi di euro i crediti inesistenti individuati dopo gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate. Le frodi hanno riguardato soprattutto la creazione di false società e lavori mai effettuati.

Cosa dico da quando queste iniziative sono in atto?

Che all’Italia servono misure ben pensate e non a rischio frode.

I patrimoni dei cittadini e delle imprese che investono in questo settore non devono essere toccati.

L’edilizia ha bisogno molto più di questo: l’edilizia ha bisogno di creare impianti sostenibili e a basso consumo, negli interessi degli italiani e delle loro tasche.

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