IL DIVARIO AGGHIACCIANTE TRA PREZZI E STIPENDI

Il divario tra prezzi e stipendi è agghiacciante. Secondo l’IPCA, la differenza tra la dinamica delle variazioni dei prezzi e quella delle variazioni delle retribuzioni contrattuali, nella media dei primi sei mesi dell’anno, arriva a quasi sei punti percentuali.

Questo è quanto constata anche l’Istat, sottolineando che la retribuzione oraria media nel periodo gennaio-giugno 2022 è dello 0,8% più elevata rispetto allo stesso periodo del 2021. L’indice delle retribuzioni contrattuali orarie a giugno 2022 segna un aumento congiunturale dello 0,3% e dell’1,0% rispetto a giugno 2021.

In poche parole, gli stipendi rimangono gli stessi ormai da decenni, mentre i prezzi si impennano rendendo il divario incolmabile al momento.

Siamo in quella che si suol chiamare “guerra dei prezzi”, dovuta a un’inflazione continua, imputabile alle cause internazionali, e alla stagnazione degli stipendi. Il costo della vita e le retribuzioni dovrebbero essere sullo stesso piano. Nel nostro caso si rischia un crollo dei costumi e un aumento vertiginoso della povertà della nostra popolazione. Bisogna dare incentivi alle imprese per aumentare gli stipendi e ridurre le spese. Servono misure ad hoc per contrastare una crisi generalizzata!

Dobbiamo agire ora prima che sia troppo tardi!

Il 25 Settembre 2022 sostieni Fratelli d’Italia!!

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LE TENDENZE DI VOTO: CHI VOTEREBBERO GLI ITALIANI SE VOTASSERO OGGI?

Il centrodestra resta ancora ampiamente avanti. I primi sondaggi sulle intenzioni di voto realizzati dopo le dimissioni dell’ormai ex Presidente del Consiglio Mario Draghi e lo scioglimento delle Camere mostrano come questi avvenimenti sembrano non aver intaccato la coalizione.

Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia insieme, secondo la rivelazione realizzata da Quorum/Youtrend, valgono il 45,5% in termini elettorali. Quasi 10 punti percentuali in più rispetto ai concorrenti. Con l’attuale legge elettorale, qualora i dati rimanessero davvero questi, grazie al cosiddetto “effetto maggioritario” dei collegi uninominali di Camera e Senato, il centrodestra otterrebbe più della metà degli eletti in ambedue i rami del parlamento.

Secondo l’istituto Swg e diffusi dal tg di La7, Fdi resta saldamente in testa con la cifra simbolo del 25%. Ad oggi, un italiano su 4 voterebbe per il partito di Giorgia Meloni. 

Gli italiani si immedesimano sempre di più negli ideali di Fratelli d’Italia e nella volontà di cambiare il Paese.

Di certo abbiamo tutte le carte in tavola per portare avanti la svolta che serve al nostro Paese in campo economico, energetico e sociale. Ormai la tendenza , le percentuali, il trend, sono le stesse ormai da un paio d’anni e questo conferma la nostra crescente ascesa e il fatto che abbiamo saputo rimanere coerenti nella nostra politica. Il 25 settembre 2022 sarà una data storica per Fratelli d’Italia e per gli italiani tutti!

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RIALZO TASSI DEI MUTUI: A RISCHIO IL MERCATO IMMOBILIARE

Torna il «caro rate» per le famiglie italiane che hanno un mutuo sulla casa: gli interessi dei nuovi finanziamenti hanno infatti già toccato picchi del 3%. A lanciare l’allarme è una analisi della Fabi che rimarca come neppure il Covid abbia frenato il mercato: da fine 2019 a maggio di quest’anno, le banche hanno erogato 34 miliardi di nuovi prestiti ipotecari (+9%) portando il totale dei finanziamenti per l’acquisto di abitazioni dai 383 miliardi del 2019 ai 417 miliardi di maggio.
Le rate dei mutui a tasso variabile già erogate subiranno progressivi incrementi e la regola vale anche per quanto riguarda l’accesso a nuovi prestiti, che avranno costi maggiori. Le imprese e le famiglie che si scontreranno con garanzie in scadenza, rate più alte e nuovi finanziamenti meno vantaggiosi. Si va, dunque, verso un’inversione di tendenza: nel 2018, la media dei tassi sui mutui – ricorda la Fabi – era pari al 2,26%, poi è calata nei tre anni successivi (1,88% nel 2019, 1,69% del 2020 e 1,59% del 2021), per risalire già a maggio all’1,61%.
Passo dopo passo, il mercato immobiliare collasserà come tutto il sistema economico italiano. A furia di rincari, inflazione e tasse, i consumi si fermeranno insieme a tutti gli investimenti negli immobili edilizi. I tassi dei mutui devono essere abbassati attraverso politiche di ammortamento, per non calare questa ulteriore scure sulle famiglie italiane. Salviamo il mercato immobiliare!

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STANGATE ENERGETICHE: LE IMPRESE RISCHIANO IL COLLASSO

L’ufficio Studi CGIA ha fatto delle stime sulle potenziali stangate delle imprese. Sfiora i 106 miliardi il costo aggiuntivo che le imprese italiane subiranno quest’anno a causa dei rincari di energia elettrica e gas. Si tratta di un rincaro che potrebbe provocare il collasso del nostro sistema produttivo. I 106 miliardi di extra costo, tuttavia, potrebbero essere addirittura sottostimati: se in autunno la Russia dovesse chiudere ulteriormente le forniture di gas verso l’Europa, è probabile che il mentano salirebbe un livello molto superiore a quello di questi mesi. Sempre secondo le stime, inoltre, oltre il 63% dell’extra costo totale nazionale di luce e gas è in capo alle aziende del Nord. Per fare un esempio di quanto siano ingenti i rincari vi basti pensare che a fronte di un consumo di 217.334 GWh, il costo totale in capo alle imprese nel 2019 era 35,9 miliardi, mentre quest’anno sarà 108,5 miliardi. A quanto pare, le misure messe in atto fino ad ora sono insufficienti, se non addirittura irrisolte a discapito dei molti italiani, distrutti da questa situazione. Fratelli d’Italia quando guiderà il prossimo esecutivo, prenderà davvero in mano questo problema che sta distruggendo il comparto industriale e produttivo italiano. Ridurremo i costi per le imprese e alleggeriremo i costi per il lavoro e incrementeremo l’occupazione. Il nostro lavoro proseguirà lungo questa via, perché sappiamo benissimo che non affrontando il problema alla base, il rischio è che il treno dell’industria italiana possa deragliare!

Sostieni Fratelli d’Italia!!!

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FRATELLI D’ITALIA CONTINUA LA SUA ASCESA

Fratelli d’Italia è il primo partito nel Paese, secondo l’ultimo sondaggio di Swg. La forza politica guidata da Giorgia Meloni si conferma sul primo gradino del podio anche questa settimana, seguita dal Partito democratico e dalla Lega.

Insomma, come si comporterebbero gli italiani se fossero chiamati oggi alle urne?

Secondo un’indagine condotta con tecnica mista CATI-CAMI-CAWI su un campione di 1200 soggetti maggiorenni residenti in Italia, Fratelli d’Italia è il primo partito al 22,6%, in crescita rispetto a lunedì scorso di 0,5 punti percentuali. Aumenta così la distanza dal Partito democratico i cui consensi risultano in calo: i dem passano dal 21,6% al 21% in soli sette giorni, una discesa di oltre mezzo punto percentuale. A seguire, la terza forza politica nel Paese risulta essere la Lega: il partito di Matteo Salvini scende infatti al 15,6%, rispetto al 15,8% di una settimana fa.

Fratelli d’Italia sta vivendo una crescita inarrestabile. I motivi? Semplice:

  • incarniamo perfettamente gli ideali in cui buona parte degli italiani crede;
  • vogliamo ridare agli italiani un buon motivo per credere nella politica italiana, perché una buona politica può rivoluzionare un Paese. Fratelli d’Italia si impegnerà per cambiare il modo in cui viene fatta politica in Italia e per cambiare in positivo la vita degli italiani!

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LA VOCE DEGLI IMPRENDITORI STREMATI RIECHEGGIA NELLE PIAZZE DI GROSSETO

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Il grido d’allarme parte anche da Grosseto: “Basta chiusure, occorrono date certe per le aperture”. I ristoratori, insieme a tantissime altre categorie di commercianti e imprese, sono scesi ieri in piazza Dante a Grosseto per chiedere per l’ennesima volta di riaprire le proprie attività e tornare a lavorare. Alcuni esponenti e rappresentanti di tutte le strutture comunali di Fratelli d’Italia spiegano che i lavoratori in protesta non chiedevano l’elemosina dei ristori e sostegni statali, ma vorrebbero avere certezze sulle date, tornare a lavorare e riaprire le loro attività seguendo alla lettera i protocolli di sicurezza.

Fratelli d’Italia si trovava al fianco di questi imprenditori in piazza, al fine di sostenere le loro imprese. Lo stesso sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna ha partecipato alla manifestazione, prendendo parte in seguito anche all’incontro organizzato da Confartigianato per fare il punto sulla terribile situazione di tutti i settori che soccomberanno a causa delle restrizioni imposte per limitare la diffusione del virus.

Anche lui, come tutta l’amministrazione, condivide le preoccupazioni di questi lavoratori. La crisi è forte e, se non si trova il modo di ripartire, il conto da pagare in termini di chiusure definitive e perdita di posti di lavoro sarà sempre più alto. Nel frattempo, sono state messe in atto alcune misure a tutela delle persone e imprese in difficoltà, tra cui:

  • Agevolazioni sui tributi, in particolare sulla Cosap, che verrà ridotta del 50% da quest’anno, in aggiunta alla già attuale riduzione del 15%
  • Per la Tari sono state stanziati quasi 2 milioni di euro per assicurare un risparmio medio in bolletta del 5% per le famiglie e per le attività economiche e del 30% per quasi 6000 utenze non domestiche su circa 7700 che hanno subito la chiusura durante il Lockdown primaverile
  • Abbiamo attuato misure anche per il prestito d’onore, i buoni spesa, il bonus baby-sittyng e il contributo per gli affitti

Fratelli d’Italia continuerà a battersi in ogni sede istituzionale per portare avanti le sue richieste e tutelare i diritti dei propri compatrioti e le loro imprese!

Guarda anche il video qui

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IL MADE IN ITALY VINCE LA BATTAGLIA DELLE MASCHERINE

Fratelli d’Italia ha dimostrato concretamente che è possibile difendere la produzione nazionale. Finalmente le mascherine cinesi saranno completamente sostituite da quelle prodotte in Italia. La lieta notizia è stata data dal deputato del nostro partito, Andrea Dalmastro, che qualche settimana aveva denunciato l’ingiustizia. È un caso che aveva fatto molto clamore perché dimostrava pienamente che il governo preferiva sostenere le aziende straniere a discapito di quelle italiane.

Ciò che ha denunciato Andrea Dalmastro riguardava il fatto che i deputati del Parlamento indossassero mascherine FF2 provenienti da una fornitura dalla Cina. Oltre alla chiara ingiustizia promossa dal governo, i dispositivi forniti dal Paese orientale possono potenzialmente presentare caratteristiche non a norma per garantire la sicurezza dell’individuo. L’appello fatto al governo riguardava il fatto che le aziende italiane dovessero essere sempre la prima scelta, perché ciascun prodotto italiano porta con sé un valore simbolico: dobbiamo tutti prediligere il Made in Italy.

La fornitura di mascherine FFP2 italiane, come qualsiasi altro prodotto proveniente dal Bel Paese, rappresentano sia la riconversione industriale di molte aziende che, in tempo di pandemia, hanno saputo adattarsi, sia la necessità di rilocalizzare le filiere strategiche. Il Made in Italy è un bene prezioso riconosciuto mondialmente che va tutelato, combattendo in prima linea, soprattutto nei confronti dei costanti attacchi da parte della concorrenza cinese e straniera in generale. L’Italia è nota per essere la dimora di una eccellente artigianalità e che vanta di un fatturato in crescita da molti anni, ma che ha subito un duro contraccolpo a causa della pandemia. Ed è per queste ragioni che è ancora più fondamentale promuovere il marchio italiano! Dobbiamo ridare una spinta al Made in Italy! Compriamo di qualità, compriamo italiano!

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LA LOTTERIA DEGLI SCONTRINI: L’INIZIATIVA CHE NON PIACE A NESSUNO

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La lotteria degli scontrini: l’iniziativa che non piace a nessuno. Se qualcuno si aspettava di risolvere, anche in parte, l’evasione fiscale si sbagliava di grosso! Il primo febbraio scorso, dopo vari rinvii, è partita la famosa lotteria degli scontrini: la terza misura del Piano Italia Cashless per limitare il contante e combattere l’evasione fiscale. In che cosa consiste? Si tratta di un “magico” codice alfanumerico composto da otto caratteri associato al codice fiscale del consumatore che genererà un numero di “biglietti virtuali” della lotteria, pari a un biglietto per ogni euro di spesa. Un’iniziativa contro la quale Giorgia Meloni si è fin da subito votata contro, tanto da chiedere anche a Draghi, durante le consultazioni, di abolire questa presa in giro!

Se consideriamo il funzionamento di questo “giochetto”, nel momento in cui noi facciamo un qualsiasi acquisto informiamo lo Stato quali sono le nostre abitudini, cosa ci piace, cosa compriamo da chi e a che ora. Potranno valutare se fai spese “immorali”, oppure se sei un cittadino socialmente accettabile. Lo Stato entra in possesso di ogni singola transazione effettuata dal cittadino desideroso di vincere la tanto acclamata lotteria. Per non parlare poi della preparazione “tecnica” che è richiesta ad ogni negoziante. Molti, infatti, non hanno ancora aggiornato il loro registratore di cassa elettronico con il software necessario per consentire la partecipazione all’iniziativa. Un’operazione che può arrivare a costare fino a 300 euro tra installazione del programma e scanner per la lettura del codice. Immaginate che altra batosta potrebbe essere questa per i piccoli esercenti!

Ma pensavano veramente che questa lotteria sarebbe servita a combattere la piaga dell’evasione fiscale? Al massimo ne sottrarrà una manciata di milioni, ma cosa saranno mai a fronte di un’evasione fiscale che conta 4,4 miliardi di euro all’anno? In più si mettono a repentaglio dei dati sensibili che vanno a intaccare la sfera della privacy. Non sarebbe stato meglio mettere la parola “fine” alla libera circolazione dei capitali attraverso altre riforme? Magari proponendo soluzioni più efficaci e che sicuramente non avrebbero violato la privacy del singolo cittadino?

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BLUFF SULLE TASSE IN ARRIVO!

Neanche il tempo di entrare in azione ed ecco a cosa si pensa con il nuovo governo: alleggerire il carico delle tasse applicate sugli stipendi da un lato e calare una pesante scure su casa e proprietà privata dall’altro. L’idea sarebbe ridiscutere l’Irpef, la cui rimessa in causa sarebbe direttamente collegata alla possibilità di revisione di un discorso più ampio sul sistema tributario. Il problema sussisterebbe nel fatto che, per attuare il piano, sarebbe necessario reperire i fondi altrove. Ed è qui che si andrebbero a colpire le eredità e gli immobili di proprietà, spostandosi verso una tassazione degli immobili.

La situazione economica italiana sembra complicarsi già ai primi stadi del nuovo governo. Gli italiani si troverebbero a pagare una tassa di successione e sugli immobili completamente ingiusta. Senza tener conto, inoltre, che pagare tasse ulteriori sulla casa, sembra un’idea impossibile in Italia. Il nostro Paese ha bisogno di tutto, tranne che di altre profumate tasse da pagare!

Non sarebbe meglio reperire i soldi altrove? Un esempio è sicuramente la lotta contro l’evasione fiscale, che rimane uno dei principali problemi della nostra economia! Secondo una commissione specifica che comprende docenti universitari, rappresentanti di vari ministeri, dell’Agenzia delle Entrate, dell’Istat e della Banca d’Italia, si stima che dal 2014 si viaggia intorno ai 111 miliardi di euro all’anno. Il rapporto ci dice anche che, per le sole tasse la percentuale di evasione è di quasi il 24 per cento. In soldoni, in media non si paga quasi un euro su quattro. Considerando la sola percentuale di evasione per l’Irpef sul lavoro indipendente, la percentuale si aggira solo intorno al -4%. Una percentuale bassissima rispetto a tutto il resto!

Non sarebbe dunque meglio correggere alcune anomalie di sistema, invece che imporre ulteriori tasse nei confronti dei nostri italiani? Basta con l’oppressione fiscale!

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MARIO DRAGHI PRESIDENTE INCARICATO: LA POSIZIONE DI GIORGIA MELONI E FRATELLI D’ITALIA

Mario Draghi ha ricevuto da dal Presidente della Repubblica l’incarico per la formazione di un nuovo governo. In giornata è avvenuto anche un mini-summit con gli alleati di coalizione, durante il quale hanno elogiato la loro capacità di essere riusciti a rimanere uniti nonostante il periodo di crisi che il nostro Paese sta vivendo. Giorgia Meloni, tuttavia, rimane contraria a cambiare la sua posizione poiché, per lei e per tutto il partito di Fratelli d’Italia, l’unica strada sono, e saranno, le elezioni. La nostra Capogruppo, però, ha dichiarato di essere disposta a fare un passo intermedio, concordando con tutta la coalizione una posizione di astensione. Tale ragionamento permetterebbe di privilegiare la coesione tra gli alleati, mettendo solo momentaneamente tra parentesi la richiesta di voto anticipato. In tal modo, si riuscirebbe a conservare la possibilità di recarsi alle consultazioni dirette da Mario Draghi con una delegazione unitaria.

Per Giorgia Meloni, dunque, non esiste nessuna possibilità al di fuori delle elezioni e non condivide pienamente la scelta del Presidente della Repubblica di dare l’incarico all’ennesimo governo tecnico. Continuerà, perciò, a lavorare a uno scenario che porti l’Italia al voto, lavorando in modo compatto con gli alleati. Queste sono le chiare intenzioni della nostra Capogruppo.

Draghi si ritroverà a gestire gli stessi problemi dei governi precedenti: una marea di partiti talmente tanto eterogenei da essere incapaci di prendere decisioni chiare. All’Italia serve quella stabilità che è difficile ottenere con l’attuale fisionomia delle Camere, anche con la presenza di un nome di rilievo come quello di Mario Draghi. Nel frattempo, il centrodestra prepara i temi da portare alla consultazione con il nuovo Presidente. Tra le priorità sul tavolo rientrano: il taglio delle tasse e della burocrazia, la programmazione di un piano vaccinale efficace e la riforma della giustizia.

La linea di Fratelli d’Italia è chiara: avanti uniti e con spirito di collaborazione, nell’interesse dell’Italia e degli italiani.

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