DA OGGI MEZZA ITALIA IN LOCKDOWN

E da oggi la storia ricomincia. Sembra riproporsi lo stesso repertorio di un anno fa, soltanto che il Presidente del Consiglio questa volta è Mario Draghi e non Giuseppe Conte. Ancora una volta vediamo milioni di italiani chiusi in casa, succubi delle restrizioni inferte a colpi di decreti-legge (i vecchi dpcm si sono evoluti a uno stadio superiore, più democratico a sentir dir loro) senza farsi domande. Da un giorno all’altro tutti in casa e non importa che tu abbia un’azienda al collasso, non possa curare i bambini in DAD o qualsiasi altro problema. L’importante è che tu stia a casa perché è questa la legge e il giusto procedimento che bisogna seguire, che tra l’altro, anche l’esecutivo sa che non serve un lockdown per far scendere i contagi tra una settimana.

Come spiega anche Giorgia Meloni sul suo profilo Facebook, ormai è più di un anno che è cominciata la pandemia e nulla è cambiato di una virgola: chiusure delle scuole e delle attività, nessun potenziamento dei mezzi pubblici, poche tutele per anziani e fasce più fragili e un piano vaccinale che ancora sta cercando di ingranare. Tutto è in stallo, nonostante un “nuovo” Governo che di nuovo ha veramente poco, e nonostante il mainstream provi a far passare come corretti e necessari gli stessi errori che sono stati fatti in passato dal governo Conte. Tutto pare essere cambiato, ma in realtà non è cambiato proprio niente.

Noi non possiamo stare a guardare questa situazione senza agire minimamente. Siamo l’unico partito all’opposizione di questo governo e come tale continueremo a lottare affinché qualcosa cambi, perché qualcosa deve cambiare. Gli italiani stanno vivendo una situazione drammatica sotto un’infinità di punti di vista e saremo noi di Fratelli d’Italia che gli daremo voce con la nostra forza e determinazione, perché siamo noi l’unico partito patriota italiano!

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L’ETICHETTA A SEMAFORO” ATTACCA IL MADE IN ITALY”

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Da Bruxelles rischia di arrivare una vera e propria stangata all’agroalimentare italiano. Le penalizzazioni andrebbero dall’etichetta a semaforo, alla demonizzazione di alimenti considerati nocivi per la salute, passando per l’ipotesi del taglio dei fondi per la promozione di alcuni prodotti simbolo della dieta mediterranea. Il dito è puntato contro il Nutriscore, che introduce un sistema di etichettatura semplicistico che penalizza le eccellenze del nostro territorio.

In che cosa consiste questo sistema di etichettatura? Ce lo spiega Il Giornale: “ […] «etichetta a semaforo» che valuta con un lettera e un colore corrispondente (dalla A, che corrisponde al verde, alla E per i cibi rossi) a ciascun prodotto alimentare in base a una serie di parametri nutritivi ma sulla base di un quantitativo fisso, 100 grammi o 100 millilitri, che non tiene conto del diverso peso di ciascun alimento all’interno di una dieta e finisce con il premiare cibi molto raffinati ed elaborati.” Per fare un esempio: la Coca Cola Zero, piena di dolcificanti e coloranti ha bollino B, di colore verdino, e il Parmigiano Reggiano corrisponde alla lettera E, rosso fuoco.

Ma la battaglia pare essere tutta in salita. Questo sistema è già stato adottato in Francia, Germania, Belgio, Olanda e Spagna diffondendo la classificazione il più possibile, anche tra i produttori più piccoli. Una soluzione che penalizzerebbe non poco i prodotti italiani all’estero. È un tipo di etichetta che manda messaggi chiari e semplici, forse un po’ troppo semplici…

Ora anche uno dei pochi settori che è stato solo lievemente toccato dallo tsunami della pandemia, facendo registrare nel 2020 la cifra record di 46,1 miliardi di esportazioni, deve affrontare una stangata immane per colpa di un sistema semplicistico che non considera minimamente la qualità del prodotto. Dove andrà a parare questa transizione ecologica? Le aziende del Made in Italy vorrebbero saperlo.

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IL PRIMO TRISTE COMPLEANNO DELLE RESTRIZIONI DA COVID-19

Le restrizioni per il contenimento del Covid-19 hanno compiuto un anno. Sicuramente non è un compleanno come gli altri, che si ricorda con spensieratezza e felicità e, soprattutto, non è un compleanno da festeggiare. È un anniversario che ci ricorda che nulla è cambiato e questo non lo diciamo solo noi, ma tutti i ristoratori, i parrucchieri, estetiste ed istruttori di fitness che dicono che “non è vero che andrà tutto bene”.

Dando voce ad alcune testimonianze di imprenditori della città di Grosseto raccolte dalla stampa locale, scopriamo quali sono le riflessioni di coloro che più di tutti sono stati sopraffatti dalla pandemia.

  • Andrea Greco, ristoratore, titolare de ’Il Carrettino’, afferma che a un anno dal primo lockdown le cose non sono migliorate, ma solo peggiorate. Tutti i cittadini sono al corrente di quanto stiamo vivendo, ma la situazione è persino peggiore se consideriamo il fatto i grossetani si stiano abituando a un nuovo stile di vita. Andare al ristorante è diventato un lusso, riservato soltanto al weekend, mentre prima si andava a pranzo/cena fuori anche durante la settimana.
  • Alessandro Pareti, è un acconciatore e lui stesso ammette che sono loro professionisti che si sono adeguati ai tempi, ma non tutti sono abbastanza forti da farcela. Egli afferma che “Oggi le persone in salone vengono solo per le cose essenziali. […]. Pare un Dopoguerra“.
  • Daniele Rombai, lavora nella della palestra Athlon e riponeva molta fiducia in un cambiamento con Draghi. Ma niente: le palestre sono ancora chiuse e chi è più debole chiude. I ristori non arrivano e i bonus sono fermi da novembre. Le norme sono talmente complicate che neanche i commercialisti ci capiscono nulla”.

Un anno dopo la pandemia le aspettative degli imprenditori sono crollate e il numero delle serrande che vengono chiuse definitivamente aumenta di giorno in giorno. Il sentimento che persiste è delusione e frustrazione per le tante promesse mai mantenute e per vedere i propri sogni svanire nell’arco di pochi mesi. Si sarebbe potuto fare di più? Certo che sì e noi ci batteremo per fare molto di più per gli italiani e tutti gli imprenditori!

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IMPRENDITORIA FEMMINILE IN DECLINO: L’EFFETTO COVID INVERTE LA TENDENZA

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Dopo aver celebrato dovutamente la Festa delle Donna ieri, è il momento di fare i conti con la realtà. Si sa che, prima della pandemia, la crescita di aziende dirette da donne era fortemente in aumento dal 2014. Anzi, l’imprenditoria femminile stava crescendo persino più velocemente di quella maschile. La situazione attuale, con il virus che corre veloce da un anno a questa parte, ha interrotto bruscamente la scalata dell’imprenditoria femminile. Ufficio Studi Confesercenti ha constatato che nel 2020 si è registrato un calo dello 0,29% delle imprese guidate da donne con meno di 35 anni di età. Questo significa che ci sono 4mila attività in meno rispetto al 2019 dirette da donne.

Le attuali 154mila attività di giovani donne sono l’11,52% del totale, mentre nel 2019 erano il 12,02%. La diminuzione della partecipazione femminile al mondo dell’impresa è più marcata nelle regioni del Centro. Nel Nord Est le imprese guidate da donne calano di quasi 1.500 unità (-0,63%), mentre il Nord Ovest registra poco più di 1.200 imprese femminili in meno rispetto all’anno precedente (-0,39%). Mentre i dati del Mezzogiorno sembrano mostrare una controtendenza: quasi 1.300 le imprese in più, pari al +0,26%.

Questi dati sembrano essere la chiara dimostrazione che la pandemia ha inferto una battuta d’arresto terribile per qualsiasi comparto economico, colpendo duramente anche l’imprenditoria femminile. Le difficoltà imposte dalle restrizioni nella dimensione famigliare si sono scaricate principalmente sulle donne, perciò molte di loro hanno deciso di fermarsi.

Finalmente è nata la consapevolezza che il lavoro imprenditoriale non è fatto di soli uomini, ma anche (e soprattutto) di donne. È per questo motivo che bisogna fare di più: nell’ultimo secolo è stato fatto un grande salto in avanti, ma non bisogna arrestare la scalata. Bisogna sostenere le imprenditrici come fonte di crescita del Pil e dell’occupazione! Tuteliamo le donne e le loro imprese!

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GIORGIA MELONI SOTTO ATTACCO

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Nell’ultimo periodo gli attacchi a Giorgia Meloni si sono moltiplicati. L’ultimo caso è quello di Giovanni Gozzini, professore ordinario presso il Dipartimento di Scienze Sociali, Politiche e Cognitive dell’Università di Siena, che ha espresso in termini deplorevoli la sua opinione riguardo la nostra Capogruppo e il nostro partito. Evitando di citare eventuali parolacce in questa sede, il punto del suo discorso riguardava principalmente un attacco agli ideali nazionalistici del partito, considerando le nostre idee come il frutto di un “nazionalismo retorico, demenziale e ignorante”. Nel momento in cui il caso è diventato di dominio pubblico, il professore si è scusato e addirittura anche la sinistra toscana ha preso le parti di Giorgia Meloni.

Ma qual è la causa di tutto questo odio ingiustificato? Puntiamo il dito contro il fatto che spesso la sinistra non può tollerare il successo di un partito di destra, quindi lo attacca pesantemente sperando di ottenere, magari, un cambio di rotta. La verità è che Fratelli d’Italia è un partito in piena crescita. Come riporta Il Giornale, “Nato dalle ceneri di Alleanza Nazionale, il partito di destra è passato dal 3,6% delle elezioni europee del 2014 al 17,3 circa (queste le proiezioni) di oggi. Tutto merito della Meloni e di quella che è stata definita la “generazione Atreju”, ovvero la nuova dirigenza del partito che sta plasmando una nuova destra nei modi ma non nei contenuti”.

Giorgia Meloni ha una parlantina impeccabile, riesce ad essere ascoltata e, per questo, ha molto successo. La nostra leader rappresenta, soprattutto, la voce politica che esprime perfettamente le esigenze degli italiani. D’altronde, sembra all’ordine del giorno insultare le donne di destra, ma guai a toccare quelle di sinistra! Pensiamo anche alle nuove generazioni, costrette a sentire certe affermazioni ignobili! Per non parlare poi che il signore Gozzini è anche un professore universitario! È disdicevole sentire continuamente nuovi generi di insulti inviati alla nostra Capogruppo. Ma d’altronde, ben sappiamo che è tutta invidia! Ci vuole rispetto sempre e nei confronti di chiunque.

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COERENZA: PAROLA D’ORDINE CON FRATELLI D’ITALIA

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Ieri si è tenuto il voto di fiducia alla Camera al governo di Mario Draghi. È risaputo che Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia hanno sostenuto fino allo sfinimento la loro posizione rispetto questo governo. La nostra Capogruppo ha tenuto un discorso molto coinvolgente, facendo emergere i problemi del governo di Conte e, di conseguenza, quelli di Mario Draghi, in quanto il secondo è in perfetta continuità con il precedente. L’intervento dimostra una chiara coerenza e serietà del nostro partito, che ha sostenuto i propri ideali da sempre, senza cambiare idee in base a come tirava il vento. 

Giorgia Meloni ha dichiarato: “C’è una grande questione politica che in troppi fanno finta di non vedere. Se fossimo entrati al governo – spiega – l’Italia sarebbe stata protagonista di una duplice anomalia. Saremmo stato l’unico Paese europeo ad avere alla guida una persona priva della legittimazione popolare. E l’unico senza un’opposizione parlamentare. Fatto che avrebbe avvicinato l’Italia più alla Corea del Nord che all’Occidente”.Attraverso un sottile paragone con la dittatura della Corea del Nord, ha perfettamente fatto intendere che situazione si sarebbe creata se nessuno avesse votato all’opposizione al governo. 

Il governo di Draghi ha delle buone basi, ma le buone basi non coincidono soltanto con un Presidente autorevole, ma anche con un governo di qualità. Bisogna saper conciliare i buoni propositi con i fatti e con le persone che coinvolgono l’esecutivo

I motivi per cui votare “no” aumentano giorno dopo giorno, man mano che nuovi problemi emergono. Come si fa a far rinascere le imprese quando al governo è stato posto un Ministro del Lavoro della sinistra più sindacalizzata? Come si fa a non essere preoccupati di un governo prettamente europeista, con connessa cessione di sovranità dagli Stati nazionali all’Unione europea? E sia chiaro: questo non significa che siamo contro l’Europa, ma abbiamo visioni diverse della stessa questione. Bisogna dare valore e potere all’Italia tra gli Stati Europei! 

Ancora una volta Fratelli d’Italia ha dimostrato di essere coerente con le sue idee. Come sostiene Fabio Rampelli: “Voler bene, diceva Saint Exupery, prevede che ci si attenda qualcosa in cambio. Ma l’amore è un’altra cosa. Offrire lavoro e lealtà più di quanta ne riceverà dai partiti che la sostengono è amore puro“.

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L’ENNESIMO RIMANDO DELLE RIAPERTURE DEGLI IMPIANTI SCIISTICI. AIUTIAMO QUESTI POVERI OPERATORI!

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La nostra leader, Giorgia Meloni, ha risposto ieri a un tweet di Nicola Zingaretti il quale rivendica il danno all’economia dello sci e della montagna e la necessità di appropriati indennizzi per accorrere in aiuto a questo comparto. Come ha risposto la nostra Capogruppo? Ovviamente facendogli notare che lui è al governo ed è tra le persone che può fare qualcosa per risolvere questa situazione!

Titolari di impianti sciistici e lavoratori del settore si sono visti chiudere in faccia un’altra volta le porte di una possibile chiusura degli impianti. Tutta la stagione invernale va dunque in fumo. L’ennesimo rinvio è segno di una profonda mancanza di rispetto per i lavoratori della montagna! Chi vive e lavora in montagna non merita minimamente di essere trattato in questo modo! È una presa in giro!

Questa situazione riguarda tutte le regioni che possiedono impianti sciistici. Toscana compresa. Teniamo conto che il fatturato è completamente a zero: nessuna possibilità di incassare denaro. Consideriamo che nel 2020 i flussi turistici hanno subito una crisi senza precedenti: il Covid e le restrizioni rischiano di far perdere al turismo montano invernale il 70,2% di un fatturato che nelle ultime stagioni era arrivato a superare i 10 miliardi di euro. L’Ansa ha pubblicato una ricerca che afferma che “Le stime aggiornate a fine novembre segnano dati in assoluto campo negativo con un bilancio previsionale di fine stagione stimato, purtroppo, in soli 3 miliardi 100 milioni rispetto ai 10 miliardi 409 milioni di fatturato complessivo della stagione invernale 2018/2019 “. Sono dati agghiaccianti! E pensare che gli operatori vivono soltanto di quella miseria di ristoro che viene data dal governo! Di fatti, si tratta soltanto del 5% rispetto alle perdite e il mese di riferimento è aprile!

Bisogna agire! Questo governo sembra spaccato sul fronte del turismo di montagna e tutto questo non fa che peggiorare la situazione! Servono indennizzi adeguati alle perdite subite! Basta sprecare fiato con affermazioni futili! Noi vogliamo riforme concrete per salvare questi onesti lavoratori che si mantengono tutto l’anno lavorando in questo settore!

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VI PRESENTIAMO MARIO DRAGHI: UN VERO GOLDMAN E UOMO DELLE BANCHE

Il Parlamento s’inchina al passaggio di Mario Draghi: tutti proni per questo uomo che, si dice, salverà l’Italia tirandola fuori dalla situazione disastrosa nella quale riversa. Tutti sono pronti a votare questo Presidente perché “ce lo chiede la crisi”: un’allusione per non dire “ce lo chiede l’Europa”. Mario Draghi, non è la soluzione alla crisi, perché lui non salverà l’Italia. Il Presidente neoeletto salverà le banche e l’euro, ma non salverà di certo l’Italia.

Draghi è la figura perfetta per completare il processo di integrazione e normalizzazione dell’Italia in Europa. Colui che pare essere diventato un uomo mainstream, in realtà è un goldman. Per dirne una delle tante, fu lui a svendere l’IRI, l’Istituto per la Ricostruzione Industriale, nel 1992 alla Goldman Sachs, la banca d’affari americana. Rendiamoci conto! Le aziende e le banche pubbliche italiane sono state offerte in saldo a una banca straniera, che tra l’altro contribuì alla successiva crisi sui mercati! E parliamo del 48% di imprese volate oltre oceano! Il tutto, ovviamente, non senza conseguenze: l’Italia ha perso gli introiti fiscali di quelle aziende e ha visto il debito pubblico triplicare! Per non parlare poi del fatto che rilancio dell’occupazione ha proceduto all’indietro, a mo’ di gambero, e sono svaniti un milione di posti di lavoro!

Il tessuto produttivo italiano è fatto di piccole imprese e ai tempi, come tutt’oggi, vi è la necessità di installare colossi di Stato strategici! Per esempio, settori come banche ed energia non devono essere privati, ma pubblici! Moltissime aziende, facenti parte di questo comparto, furono svendute ai tempi! E il risultato qual è stato? Nel campo dell’energia per esempio, ci siamo ritrovati con centinaia di presunte compagnie elettriche che hanno costi elevati e servizi sempre più scarsi. La realtà è che la soluzione ideale sarebbe stata avere una sola compagnia nazionale che forniva ad imprese e cittadini energia elettrica di qualità, al minor costo possibile! Insomma, la gente non sta meglio dopo le decisioni di Mario Draghi e la situazione sociale non è migliorata. Anzi! Il neoeletto Presidente è l’uomo che ha allargato la forbice tra ricchi e poveri e accentuato le disuguaglianze!

Tutto questo per dire che Mario Draghi è un uomo d’affari. Citando il Tempo, è l’uomo del “whatever it takes to save the euro” e la BCE, non gli italiani! Fratelli d’Italia appoggerà questo governo dall’esterno, per compiere scelte che possano tutelare i cittadini e gli italiani!

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BLUFF SULLE TASSE IN ARRIVO!

Neanche il tempo di entrare in azione ed ecco a cosa si pensa con il nuovo governo: alleggerire il carico delle tasse applicate sugli stipendi da un lato e calare una pesante scure su casa e proprietà privata dall’altro. L’idea sarebbe ridiscutere l’Irpef, la cui rimessa in causa sarebbe direttamente collegata alla possibilità di revisione di un discorso più ampio sul sistema tributario. Il problema sussisterebbe nel fatto che, per attuare il piano, sarebbe necessario reperire i fondi altrove. Ed è qui che si andrebbero a colpire le eredità e gli immobili di proprietà, spostandosi verso una tassazione degli immobili.

La situazione economica italiana sembra complicarsi già ai primi stadi del nuovo governo. Gli italiani si troverebbero a pagare una tassa di successione e sugli immobili completamente ingiusta. Senza tener conto, inoltre, che pagare tasse ulteriori sulla casa, sembra un’idea impossibile in Italia. Il nostro Paese ha bisogno di tutto, tranne che di altre profumate tasse da pagare!

Non sarebbe meglio reperire i soldi altrove? Un esempio è sicuramente la lotta contro l’evasione fiscale, che rimane uno dei principali problemi della nostra economia! Secondo una commissione specifica che comprende docenti universitari, rappresentanti di vari ministeri, dell’Agenzia delle Entrate, dell’Istat e della Banca d’Italia, si stima che dal 2014 si viaggia intorno ai 111 miliardi di euro all’anno. Il rapporto ci dice anche che, per le sole tasse la percentuale di evasione è di quasi il 24 per cento. In soldoni, in media non si paga quasi un euro su quattro. Considerando la sola percentuale di evasione per l’Irpef sul lavoro indipendente, la percentuale si aggira solo intorno al -4%. Una percentuale bassissima rispetto a tutto il resto!

Non sarebbe dunque meglio correggere alcune anomalie di sistema, invece che imporre ulteriori tasse nei confronti dei nostri italiani? Basta con l’oppressione fiscale!

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ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2021: PRONTI A RIPRESENTARCI!

Antonfrancesco Vivarelli Colonna è pronto a ripartire! Il nostro sindaco, che fa parte della nostra coalizione costituita da Lega, Forza Italia e, appunto, Fratelli d’Italia, è pronto a ripresentarsi alle elezioni amministrative del 2021. L’impegno di Vivarelli Colonna per la nostra città è stato immenso, tanto che le sue intenzioni sembrano essere ben chiare: continuare il suo lavoro in qualità di primo cittadino. È lo stesso sindaco che afferma che vorrebbe “terminare quanto iniziato. La mia missione politica è nata senza che me l’aspettassi. Io devo stare a Grosseto e consolidare l’operato della mia amministrazione per i prossimi cinque anni, per questo sono rimasto a Grosseto».

Da anni, noi di Fratelli d’Italia, collaboriamo con Vivarelli Colonna per il bene dei nostri cittadini e della nostra città. Il principio chiave è “essere coesi” e garantire continuità, mettendo al primo posto la comunità, soprattutto in questo periodo in cui è profondamente ferita dall’emergenza sanitaria globale.

Fratelli d’Italia dà la priorità agli italiani e a tutti i cittadini, i quali vanno sostenuti e tutelati sempre, così come lo devono essere le loro imprese. Serve efficienza e poter assicurare, in qualità di istituzione, la crescita della nostra società e del nostro territorio, volgendo l’attenzione nei confronti delle necessità dei cittadini. Fratelli d’Italia aiuterà Vivarelli Colonna a creare un programma comune, affinché si possano soddisfare i nostri principi, mettendo in atto soluzioni efficaci e precise sul territorio. Ricordiamo che al centro di tutto c’è il benessere dei cittadini, il diritto al lavoro e il sostegno della nostra comunità nella sua interezza!

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