APPELLO A DRAGHI SULLA TRASPARENZA DEI DATI SUL COVID. FRATELLI D’ITALIA CHIEDE DISCONTINUITA’ CON IL GOVERNO PRECEDENTE.

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Oltre 300 docenti che fanno capo a Lettera 150, il think tank nato durante il primo lockdown per proporre soluzioni efficaci contro l’epidemia e per la ricostruzione del Paese, ha fatto appello al nostro Presidente del Consiglio, Mario Draghi, per chiedere una maggiore trasparenza sui dati relativi alla pandemia da Covid-19. Non è la prima volta che accade: la prima richiesta è avvenuta l’11 gennaio 2021 e riguardava, in particolare, i 21 indicatori sulla base dei quali l’Istituto Superiore di Sanità e il ministero della Salute hanno stabilito il metodo di assegnamento, e le relative misure restrittive, delle fasce di colore alle regioni. A quest’ultima richiesta, purtroppo, non hanno ricevuto risposta. Lettera 150 fa ora appello a Mario Draghi affinché vengano esibiti i dati. È lo stesso Presidente del Consiglio che ha sottolineato quanto sia importante che le istituzioni e il governo siano trasparenti. Ed è per questo che viene richiesto al neoeletto Presidente di passare dalle parole ai fatti. Ricordiamoci che delle parole non se ne fa nulla nessuno! Quello che servono sono i fatti concreti! Potrebbe dimostrare la sua lealtà nei confronti delle parole espresse, proprio esibendo i dati e facendo chiarezza. Tutti hanno diritto di sapere in che modo e secondo quali parametri un determinato territorio è sottoposto a precise restrizioni. È necessario che questo governo dia un forte segnale di discontinuità rispetto al passato. Noi chiediamo discontinuità negli annunci, nella comunicazione, e nelle decisioni. Ci deve essere discontinuità con le chiusure e le aperture a singhiozzo che peggiorano solo la situazione. Le strategie devono cambiare! Noi non possediamo i dati per compiere decisioni, ma vogliamo che la situazione cambi per portare rispetto a tutti i cittadini e lavoratori.

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ESPRIMIAMO ANCHE NOI IL NOSTRO CORDOGLIO PER IL TRAGICO ATTENTATO IN CONGO

Ieri, è stata tristemente annunciata la morte dell’ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo, Luca Attanasio, e il carabiniere Vito Iacovacci e il loro autista Mustapha Milambo. Erano da poco passate le 10.30 di questa mattina quando la notizia ha cominciato a circolare su tutte le testate internazionali. Si sarebbe trattato di un attacco terroristico da parte di un gruppo di uomini armati che hanno attaccato il convoglio su cui viaggiavano i nostri connazionali. L’autista sarebbe morto sul colpo, mentre l’ambasciatore italiano e il carabiniere Iovacci sono stati portati d’urgenza in ospedale dove, in seguito, sarebbero deceduti. Qual è stato il motivo di questo attacco? Secondo alcune prime ipotesi, coloro che hanno commesso l’agguato volevano rapire il diplomatico italiano e poi chiedere un riscatto. Tra l’altro, l’area del Paese in cui è avvenuto l’attacco dell’attacco è da decenni una delle zone più pericolose e problematiche di tutto il continente africano, poiché è un territorio ricco di materie prime e moltissime formazioni irregolari cercano di mettere mano sui giacimenti minerari. Sono giunte parole di cordoglio sia dal nostro caro Presidente Mattarella, sia dai politici congolesi. Sentiamo il dovere, perciò, di esprimere anche noi due parole per commemorare questi servitori dello Stato che hanno perso la loro vita nell’adempimento dei loro doveri professionali. Ribadiamo, perciò il cordoglio e condanniamo solennemente l’attacco contro il convoglio! Seguiremo con apprensione gli sviluppi per onorare i nostri connazionali, il loro coraggio e i loro ideali! Ci stringeremo attorno alle famiglie delle vittime e faremo in modo di batterci nel nostro piccolo per sapere la verità dall’intelligence internazionale!

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GIORGIA MELONI SOTTO ATTACCO

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Nell’ultimo periodo gli attacchi a Giorgia Meloni si sono moltiplicati. L’ultimo caso è quello di Giovanni Gozzini, professore ordinario presso il Dipartimento di Scienze Sociali, Politiche e Cognitive dell’Università di Siena, che ha espresso in termini deplorevoli la sua opinione riguardo la nostra Capogruppo e il nostro partito. Evitando di citare eventuali parolacce in questa sede, il punto del suo discorso riguardava principalmente un attacco agli ideali nazionalistici del partito, considerando le nostre idee come il frutto di un “nazionalismo retorico, demenziale e ignorante”. Nel momento in cui il caso è diventato di dominio pubblico, il professore si è scusato e addirittura anche la sinistra toscana ha preso le parti di Giorgia Meloni.

Ma qual è la causa di tutto questo odio ingiustificato? Puntiamo il dito contro il fatto che spesso la sinistra non può tollerare il successo di un partito di destra, quindi lo attacca pesantemente sperando di ottenere, magari, un cambio di rotta. La verità è che Fratelli d’Italia è un partito in piena crescita. Come riporta Il Giornale, “Nato dalle ceneri di Alleanza Nazionale, il partito di destra è passato dal 3,6% delle elezioni europee del 2014 al 17,3 circa (queste le proiezioni) di oggi. Tutto merito della Meloni e di quella che è stata definita la “generazione Atreju”, ovvero la nuova dirigenza del partito che sta plasmando una nuova destra nei modi ma non nei contenuti”.

Giorgia Meloni ha una parlantina impeccabile, riesce ad essere ascoltata e, per questo, ha molto successo. La nostra leader rappresenta, soprattutto, la voce politica che esprime perfettamente le esigenze degli italiani. D’altronde, sembra all’ordine del giorno insultare le donne di destra, ma guai a toccare quelle di sinistra! Pensiamo anche alle nuove generazioni, costrette a sentire certe affermazioni ignobili! Per non parlare poi che il signore Gozzini è anche un professore universitario! È disdicevole sentire continuamente nuovi generi di insulti inviati alla nostra Capogruppo. Ma d’altronde, ben sappiamo che è tutta invidia! Ci vuole rispetto sempre e nei confronti di chiunque.

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BUROCRAZIA LACUNOSA ANCHE NELLA GESTIONE DELLA CAMPAGNA VACCINALE

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La storia che viene riportata oggi è quella di un medico di medicina generale in pensione che alcune settimane fa ha fatto richiesta alla Asl di riferimento (nel caso specifico la Toscana sud est), dando la sua disponibilità ad eseguire volontariamente, e a titolo gratuito, le vaccinazioni anti Covid-19. La risposta dalla Asl tardava ad arrivare, ma alla fine il verdetto è stato emesso: “l’Azienda non ha la possibilità, a livello normativo, di accettare la sua disponibilità a prestare a titolo di volontariato e gratuito la sua professionale per la campagna vaccinale anti-Covid in atto” e invita il medico a rivolgersi alla protezione civile. Il medico, allora, ha fatto quello che è stato richiesto: si è rivolto alla protezione civile. Quest’ultima, al momento della richiesta, ha avuto la faccia tosta di chiedergli l’ammontare della sua pensione. A quanto pare questo deve essere uno degli ultimi requisiti all’avanguardia per la selezione dei volontari… Insomma, il medico ha gettato la spugna. Peccato che si stessero cercando disperatamente medici e infermieri per la campagna vaccinale! Questi giorni, sta proprio prendendo piene la campagna vaccinale per le persone più anziane nel territorio provinciale ed è un dovere trovare del personale qualificato che si metta a disposizione! Ma contro chi bisogna puntare il dito? Ovviamente contro l’immensa mole burocratica delle nostre Asl. La serie di automatismi del nostro sistema organizzativo è lacunosa! Causa immensi rallentamenti dei tempi di risposta e, soprattutto, nel fornire aiuto in caso di necessità. Gli adempimenti sono troppo complessi! Bisogna smaltire le procedure! Ma attenzione: questo non significa che debbano essere incomplete o che possono mettere a repentaglio la privacy dell’utente. Significa sistemare e cancellare le lacune nel nostro sistema organizzativo anche, e soprattutto, nell’ambito dell’assistenza sanitaria, considerando i tempi che corrono! Velocizzando l’organizzazione burocratica, saremo in grado di fornire un servizio chiaro, preciso ed efficiente ai nostri cittadini. È quello che si meritano!

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COERENZA: PAROLA D’ORDINE CON FRATELLI D’ITALIA

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Ieri si è tenuto il voto di fiducia alla Camera al governo di Mario Draghi. È risaputo che Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia hanno sostenuto fino allo sfinimento la loro posizione rispetto questo governo. La nostra Capogruppo ha tenuto un discorso molto coinvolgente, facendo emergere i problemi del governo di Conte e, di conseguenza, quelli di Mario Draghi, in quanto il secondo è in perfetta continuità con il precedente. L’intervento dimostra una chiara coerenza e serietà del nostro partito, che ha sostenuto i propri ideali da sempre, senza cambiare idee in base a come tirava il vento. 

Giorgia Meloni ha dichiarato: “C’è una grande questione politica che in troppi fanno finta di non vedere. Se fossimo entrati al governo – spiega – l’Italia sarebbe stata protagonista di una duplice anomalia. Saremmo stato l’unico Paese europeo ad avere alla guida una persona priva della legittimazione popolare. E l’unico senza un’opposizione parlamentare. Fatto che avrebbe avvicinato l’Italia più alla Corea del Nord che all’Occidente”.Attraverso un sottile paragone con la dittatura della Corea del Nord, ha perfettamente fatto intendere che situazione si sarebbe creata se nessuno avesse votato all’opposizione al governo. 

Il governo di Draghi ha delle buone basi, ma le buone basi non coincidono soltanto con un Presidente autorevole, ma anche con un governo di qualità. Bisogna saper conciliare i buoni propositi con i fatti e con le persone che coinvolgono l’esecutivo

I motivi per cui votare “no” aumentano giorno dopo giorno, man mano che nuovi problemi emergono. Come si fa a far rinascere le imprese quando al governo è stato posto un Ministro del Lavoro della sinistra più sindacalizzata? Come si fa a non essere preoccupati di un governo prettamente europeista, con connessa cessione di sovranità dagli Stati nazionali all’Unione europea? E sia chiaro: questo non significa che siamo contro l’Europa, ma abbiamo visioni diverse della stessa questione. Bisogna dare valore e potere all’Italia tra gli Stati Europei! 

Ancora una volta Fratelli d’Italia ha dimostrato di essere coerente con le sue idee. Come sostiene Fabio Rampelli: “Voler bene, diceva Saint Exupery, prevede che ci si attenda qualcosa in cambio. Ma l’amore è un’altra cosa. Offrire lavoro e lealtà più di quanta ne riceverà dai partiti che la sostengono è amore puro“.

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L’ENNESIMO RIMANDO DELLE RIAPERTURE DEGLI IMPIANTI SCIISTICI. AIUTIAMO QUESTI POVERI OPERATORI!

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La nostra leader, Giorgia Meloni, ha risposto ieri a un tweet di Nicola Zingaretti il quale rivendica il danno all’economia dello sci e della montagna e la necessità di appropriati indennizzi per accorrere in aiuto a questo comparto. Come ha risposto la nostra Capogruppo? Ovviamente facendogli notare che lui è al governo ed è tra le persone che può fare qualcosa per risolvere questa situazione!

Titolari di impianti sciistici e lavoratori del settore si sono visti chiudere in faccia un’altra volta le porte di una possibile chiusura degli impianti. Tutta la stagione invernale va dunque in fumo. L’ennesimo rinvio è segno di una profonda mancanza di rispetto per i lavoratori della montagna! Chi vive e lavora in montagna non merita minimamente di essere trattato in questo modo! È una presa in giro!

Questa situazione riguarda tutte le regioni che possiedono impianti sciistici. Toscana compresa. Teniamo conto che il fatturato è completamente a zero: nessuna possibilità di incassare denaro. Consideriamo che nel 2020 i flussi turistici hanno subito una crisi senza precedenti: il Covid e le restrizioni rischiano di far perdere al turismo montano invernale il 70,2% di un fatturato che nelle ultime stagioni era arrivato a superare i 10 miliardi di euro. L’Ansa ha pubblicato una ricerca che afferma che “Le stime aggiornate a fine novembre segnano dati in assoluto campo negativo con un bilancio previsionale di fine stagione stimato, purtroppo, in soli 3 miliardi 100 milioni rispetto ai 10 miliardi 409 milioni di fatturato complessivo della stagione invernale 2018/2019 “. Sono dati agghiaccianti! E pensare che gli operatori vivono soltanto di quella miseria di ristoro che viene data dal governo! Di fatti, si tratta soltanto del 5% rispetto alle perdite e il mese di riferimento è aprile!

Bisogna agire! Questo governo sembra spaccato sul fronte del turismo di montagna e tutto questo non fa che peggiorare la situazione! Servono indennizzi adeguati alle perdite subite! Basta sprecare fiato con affermazioni futili! Noi vogliamo riforme concrete per salvare questi onesti lavoratori che si mantengono tutto l’anno lavorando in questo settore!

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VI PRESENTIAMO MARIO DRAGHI: UN VERO GOLDMAN E UOMO DELLE BANCHE

Il Parlamento s’inchina al passaggio di Mario Draghi: tutti proni per questo uomo che, si dice, salverà l’Italia tirandola fuori dalla situazione disastrosa nella quale riversa. Tutti sono pronti a votare questo Presidente perché “ce lo chiede la crisi”: un’allusione per non dire “ce lo chiede l’Europa”. Mario Draghi, non è la soluzione alla crisi, perché lui non salverà l’Italia. Il Presidente neoeletto salverà le banche e l’euro, ma non salverà di certo l’Italia.

Draghi è la figura perfetta per completare il processo di integrazione e normalizzazione dell’Italia in Europa. Colui che pare essere diventato un uomo mainstream, in realtà è un goldman. Per dirne una delle tante, fu lui a svendere l’IRI, l’Istituto per la Ricostruzione Industriale, nel 1992 alla Goldman Sachs, la banca d’affari americana. Rendiamoci conto! Le aziende e le banche pubbliche italiane sono state offerte in saldo a una banca straniera, che tra l’altro contribuì alla successiva crisi sui mercati! E parliamo del 48% di imprese volate oltre oceano! Il tutto, ovviamente, non senza conseguenze: l’Italia ha perso gli introiti fiscali di quelle aziende e ha visto il debito pubblico triplicare! Per non parlare poi del fatto che rilancio dell’occupazione ha proceduto all’indietro, a mo’ di gambero, e sono svaniti un milione di posti di lavoro!

Il tessuto produttivo italiano è fatto di piccole imprese e ai tempi, come tutt’oggi, vi è la necessità di installare colossi di Stato strategici! Per esempio, settori come banche ed energia non devono essere privati, ma pubblici! Moltissime aziende, facenti parte di questo comparto, furono svendute ai tempi! E il risultato qual è stato? Nel campo dell’energia per esempio, ci siamo ritrovati con centinaia di presunte compagnie elettriche che hanno costi elevati e servizi sempre più scarsi. La realtà è che la soluzione ideale sarebbe stata avere una sola compagnia nazionale che forniva ad imprese e cittadini energia elettrica di qualità, al minor costo possibile! Insomma, la gente non sta meglio dopo le decisioni di Mario Draghi e la situazione sociale non è migliorata. Anzi! Il neoeletto Presidente è l’uomo che ha allargato la forbice tra ricchi e poveri e accentuato le disuguaglianze!

Tutto questo per dire che Mario Draghi è un uomo d’affari. Citando il Tempo, è l’uomo del “whatever it takes to save the euro” e la BCE, non gli italiani! Fratelli d’Italia appoggerà questo governo dall’esterno, per compiere scelte che possano tutelare i cittadini e gli italiani!

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Il Commento di Giorgia Meloni sul nuovo esecutivo!!

Giorgia Meloni – Duro il commento della squadra formata da Mario Draghi, da parte della leader di Fratelli d’Italia: “Le grandi aspettative degli italiani sull’ipotesi di un governo dei ‘migliori’ in risposta all’appello del Capo dello Stato per fare fronte alla drammatica situazione dell’Italia si infrange nella fotografia di un Esecutivo di compromesso che rispolvera buona parte dei ministri di Giuseppe Conte”. Che poi chiosa: “Sono convinta più che mai che all’Italia serva un’opposizione libera e responsabili”.

Sostienimi, Sostieni Fratelli D’Italia e Giorgia Meloni!!!

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LA LOTTERIA DEGLI SCONTRINI: L’INIZIATIVA CHE NON PIACE A NESSUNO

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La lotteria degli scontrini: l’iniziativa che non piace a nessuno. Se qualcuno si aspettava di risolvere, anche in parte, l’evasione fiscale si sbagliava di grosso! Il primo febbraio scorso, dopo vari rinvii, è partita la famosa lotteria degli scontrini: la terza misura del Piano Italia Cashless per limitare il contante e combattere l’evasione fiscale. In che cosa consiste? Si tratta di un “magico” codice alfanumerico composto da otto caratteri associato al codice fiscale del consumatore che genererà un numero di “biglietti virtuali” della lotteria, pari a un biglietto per ogni euro di spesa. Un’iniziativa contro la quale Giorgia Meloni si è fin da subito votata contro, tanto da chiedere anche a Draghi, durante le consultazioni, di abolire questa presa in giro!

Se consideriamo il funzionamento di questo “giochetto”, nel momento in cui noi facciamo un qualsiasi acquisto informiamo lo Stato quali sono le nostre abitudini, cosa ci piace, cosa compriamo da chi e a che ora. Potranno valutare se fai spese “immorali”, oppure se sei un cittadino socialmente accettabile. Lo Stato entra in possesso di ogni singola transazione effettuata dal cittadino desideroso di vincere la tanto acclamata lotteria. Per non parlare poi della preparazione “tecnica” che è richiesta ad ogni negoziante. Molti, infatti, non hanno ancora aggiornato il loro registratore di cassa elettronico con il software necessario per consentire la partecipazione all’iniziativa. Un’operazione che può arrivare a costare fino a 300 euro tra installazione del programma e scanner per la lettura del codice. Immaginate che altra batosta potrebbe essere questa per i piccoli esercenti!

Ma pensavano veramente che questa lotteria sarebbe servita a combattere la piaga dell’evasione fiscale? Al massimo ne sottrarrà una manciata di milioni, ma cosa saranno mai a fronte di un’evasione fiscale che conta 4,4 miliardi di euro all’anno? In più si mettono a repentaglio dei dati sensibili che vanno a intaccare la sfera della privacy. Non sarebbe stato meglio mettere la parola “fine” alla libera circolazione dei capitali attraverso altre riforme? Magari proponendo soluzioni più efficaci e che sicuramente non avrebbero violato la privacy del singolo cittadino?

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IL NUOVO GOVERNO DICE ADDIO ALLA FLAT TAX

Il nuovo piano fiscale secondo il governo di Mario Draghi: progressività fiscale, no alla flat tax, a condoni ed a nuove tasse. La flat tax sembra essere stata completamente esclusa. Questa è una linea presentata in anteprima alle fora parlamentari contattate, ma si continua a sostenere la progressività del sistema tributario. Il governo parla di una rimodulazione delle aliquote, senza aumentare la pressione fiscale (o almeno per quello che dicono ora). Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia, però, rivendicano la proposta di una flat tax che possa garantire una reale progressività fiscale.

Il fatto che il Premier non pensi all’ipotesi della flat tax, da sempre sostenuta dal nostro partito, è deludente. Il fatto che non pensi ad un aumento delle tasse potrebbe risultare, tuttavia, positivo, ma bisogna guardare anche il risvolto contrario. Secondo Andrea Dalmastro, deputato di Fratelli d’Italia: “Immaginare progressività e non abbattimento della tassazione riecheggia più la grammatica di Boldrini e Leu di coloro che credono nella necessità della rivoluzione liberale della tassazione”. Insomma, attenti agli inganni e ai giochi di parole!

Da anni Fratelli d’Italia si fa promotore di una riforma fiscale che comprenda la Flat Tax, proponendo una tassazione al 15% per famiglie e imprese sul reddito incrementale rispetto all’anno precedente e successivamente per l’intero reddito prodotto. Insomma, un’aliquota fissa, al netto di eventuali deduzioni fiscali o detrazioni. Un’ottima riforma che eliminerebbe totalmente l’eventuale possibilità di pressione fiscale che da anni viene imposta ai nostri cittadini! La paura di un possibile aumento delle tasse è vivida, nonostante il nuovo Premier sembra aver smentito questa ipotesi. Noi di Fratelli d’Italia continueremo a combattere contro la pressione fiscale e a favore dell’introduzione nel sistema fiscale la tanto agognata Flat tax! La soluzione migliore per tutti gli italiani!

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