IL TERRORE DELLE ELEZIONI

“Attenzione perché si rotola verso le elezioni e il rischio è che vincano gli emuli di Trump”: queste sarebbero le parole dette da Nicola Zingaretti e risalirebbero allo scorso martedì, quando già si cominciava a paventare una certa atmosfera da ritorno alle urne. Ora che però la crisi è sul filo del rasoio questo timore è diventato una certezza. La paura di perdere la poltrona è più forte di tutto il resto: meglio evitare le elezioni come la peste, perché esiste il concreto rischio che l’opposizione vinca. Tradotto: il rischio, quindi, consisterebbe nel far salire al governo la maggioranza eletta dal popolo e non quella illegittima scelta ben un anno e mezzo fa.

Secondo le simulazioni di YouTrend, la coalizione di centrodestra vincerebbe a mani basse se si andasse alle urne in questo momento. Improbabili sono gli scenari che porterebbero alla realizzazione del contrario: si può immaginare un’alleanza-minestrone tra tutti i partiti di sinistra, che comunque porterebbe a una maggioranza risicata. In particolare, la coalizione sfiorerebbe quota 50%, di cui il 16/17% appartiene a Fratelli d’Italia: è un vero successo! Lorenzo Pregliasco, fondatore e direttore di YouTrend ha riferito che: “Deputati e senatori che hanno visto la simulazione hanno detto: tanto non si vota. Abbiamo ribattuto che forse non si vota proprio per quello che c’è scritto lì dentro. Il voto punirebbe in particolar modo il M5S, destinato a perdere un terzo degli eletti, e Italia Viva“.

L’atteggiamento attendista del Premier è la sua specialità. Negli ultimi giorni sembra cercare i responsabili, coloro che potrebbero salvare la sua tanto adorata poltrona. E pensare che nemmeno è caduto il governo Conte Bis che già si ipotizza un Conte-ter: una delle tante invenzioni per non ricevere il verdetto finale dalle elezioni. Gli italiani sono stanchi di tatticismi e giochi al potere, ma hanno bisogno di un partito come di Fratelli d’Italia, che sia unito e sincero! Chiediamo di andare immediatamente alle elezioni, ridare la parola agli italiani, coloro che realmente contano. Facciamola finita con questo circo e facciamo governare chi ne ha il diritto!

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IL DPCM DEL GRINCH DEL NATALE

Conte, o meglio il Grinch (famoso personaggio dell’omonimo film e risaputo nemico del Natale) ha appena esposto il prossimo dpcm in vigore nel periodo di Natale. A loro dire, hanno adottato “un decreto legge e non un Dpcm che trova un punto di equilibrio tra la stretta necessaria e le deroghe necessarie in considerazione della valenza sociale e ideale delle festività“. Il che è tutto da discutere…. Per non parlare poi del ridicolo calendario colorato che hanno organizzato: sembra Carnevale e non Natale!
Ma come fanno gli italiani a capire qualcosa in questa confusione? A sentirlo parlare alla conferenza stampa, sembra quasi che noi tutti dobbiamo ringraziarlo per le misure messe in atto.

A un certo punto della conferenza stampa arriva il punto cruciale: i ristori. Il Premier promette ai poveri commercianti misure ad hoc per quelle povere categorie che sono state messe in ginocchio a suon di bastonate a causa dei dpcm. Il governo chiede loro un ulteriore sacrificio… sarebbe meglio dire “l’ennesimo sacrificio”. Nel decreto hanno inserito una prima parte di ristori immediati a bar e ristoranti. Il che è una buona notizia, ma gli altri comparti? Con il decreto emanato il 3 dicembre, Confcommercio aveva stimato 720 milioni di euro di fatturato. Questo perché realmente il Natale dà una botta economica al nostro Paese, ma quest’anno dei poveri lavoratori soffriranno la fame a causa dei ristori inadeguati.

La verità è che Conte deve chiedere scusa a tutti gli italiani per questa immane confusione che stanno combinando nella gestione della pandemia. Conte avrebbe dovuto parlare delle misure di ristoro prima di tutto il resto! È tutto frutto di un governo cinico e irresponsabile, che chiude tutti in casa in questo periodo di festività, proprio come avrebbe fatto il Grinch! E chissà che Natale terribile sarà per molti italiani

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LA LIBERAZIONE DEI PESCATORI IN LIBIA: VI SVELIAMO LA REALTA’ DEI FATTI

Giuseppe Conte e Luigi Di Maio sono volati oggi a Bengasi per liberare i 18 pescatori di Mazara del Vallo, sequestrati da 108 giorni in Libia. Ma non è stata una passeggiata: il nostro paese ha dovuto pagare a caro prezzo questa liberazione, di cui ovviamente ne siamo infinitamente felici. La contesa, infatti si sarebbe dovuta svolgere in modo diverso e per l’ennesima volta, abbiamo dimostrato di sottometterci alle potenze estere. Il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri sono andati a sancire la liberazione dal generale Khalifa Haftar, che realmente non ha e non dovrebbe avere nessun riconoscimento internazionale. Ed è stato proprio questo il prezzo che l’Italia ha pagato: Haftar voleva che i due politici si muovessero da Roma, proprio per affermare la sua notorietà mondiale.

In realtà dopo questo incontro, Conte e Di Maio non hanno ottenuto molto dal punto di vista politico e la nostra posizione rispetto alla crisi libica diviene sempre più vaga. Oltre al fatto che ci sono voluti più di 100 giorni per liberare dei pescatori che erano stati detenuti senza un valido motivo. Realmente, quindi, i due si sono recati a Bengasi solo per dare soddisfazione ad Haftar. Il governo non è assolutamente autorizzato a vantarsi della liberazione, alla luce della realtà dei fatti.

La Turchia ci ha messo solo 5 giorni per liberare i suoi pescatori. Perché noi ci abbiamo impiegato 100 giorni in più? Per di più una detenzione immotivata e senza neanche incontrare di persona i pescatori. Per fortuna ci ha pensato Giorgia Meloni ad incontrare le famiglie che presidiavano permanentemente in Piazza Montecitorio per comunicare personalmente la bella notizia, e non era la prima volta che gli porgeva visita. Il premier, dunque, oltre a non aver ottenuto grandi risultati a livello diplomatico, si è dimostrato anche apatico nei confronti di quelle povere famiglie in difficoltà. D’altronde non sembra discostarsi molto dall’atteggiamento di sempre.

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CON IL MES L’ITALIA E’ STATA VENDUTA AI SUOI NEMICI

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Toni accesi in Parlamento ieri mattina, 9 dicembre, quando il Premier ha dato le sue comunicazioni prima del consiglio europeo. Fin dagli esordi, Giorgia Meloni ha alzato la voce e ha mostrato il suo disappunto riguardo alla tanta discussa riforma del Mes. Secondo la capogruppo, infatti, è solo “fregatura rifiutata da tutti gli altri Stati europei e diventata inutile da quando la Banca Centrale Europea ha cominciato a fare la Banca Centrale, una fregatura che continua ed essere richiesta solo in Italia da quelli che vogliono solo garantirsi la benevolenza di Angela Merkel, portando acquaitaliana ai mulini tedeschi”. Il Mes, dunque, sarebbe solo una riforma per salvare le banche tedesche, ma a quale prezzo? Sacrificando ovviamente i soldi degli europei e dei nostri concittadini. Forse il governo si è dimenticato che per accedere al Mes l’Italia deve sottostare a determinate condizioni…

Ed ecco a voi svelato un altro trucco astuto: l’accesso al Mes era già stato dato per scontato. Senza il Mes, l’Europa non ci darà i fondi per il Recovery Fund e, in quest’ultimo, i soldi per la sanità non sono stati conteggiati, perché il governo sa già che li prenderà dal Mes. Ma è normale che l’Italia venga ricattata dall’Europa? Questa non è l’Europa che vogliamo, un’Europa che ci tratta come se non sapessimo governarci da soli e che vuole l’Italia “sotto il dominio” dei tedeschi e dei francesi. Noi non ci stiamo!

Oggi gli italiani hanno subito un altro tradimento: sono stati impegnati miliardi di risparmi ed è stata approvata una riforma che potrebbe far collassare le banche italiane che detengono i titoli del nostro Paese. La maggioranza ha voluto tenersi molto stretta la poltrona e, anche quei deputati del M5S che erano contro l’approvazione del Mes, hanno dato il via libera! Ma nelle mani di chi sono gli italiani?

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UN’ALTRA BARZELLETTA: IL CHASHBACK NATALIZIO

A partire dall’ 8 dicembre, grazie ad un aggiornamento dell’app IO della Pubblica Amministrazione, è consentito ai cittadini italiani di aderire al programma Cashback Natale. Questa iniziativa consiste in un rimborso massimo del 10% di tutti gli acquisti effettuati attraverso i pagamenti elettronici nei negozi fisici. Tralasciando la poca serietà del piano, fin dal primo giorno di attivazione vi sono stati problemi di sistema: l’applicazione IO, come al solito, si è sovraccaricata a causa dell’elevato numero di accessi ed è collassata. Teoricamente, il governo ha pensato a questa soluzione per sostenere le attività commerciali che sono state messe in ginocchio dalla pandemia e dallo slittamento dei consumatori agli e-commerce per effettuare i loro acquisti. Noi, tuttavia, pensiamo che non sia la soluzione giusta: non sarebbe meglio fornire i giusti ristori ai commercianti? O evitare di violare la libertà del singolo cittadino forzandolo a scegliere di pagare con la carta piuttosto che in contanti?

La moneta elettronica ingrassa le casse delle banche e non deve essere di certo lo stato a imporre agli italiani come devono comprare. I cittadini devono essere liberi di spendere i soldi come meglio credono e i commercianti non devono essere costretti “a pagare il pizzo a chi gestisce la moneta elettronica”, come dice Giorgia Meloni sul suo profilo Facebook. A tal proposito, vorremmo riportare anche noi, come la Capogruppo, la storia di Daniela, una parrucchiera di Este che ha deciso di sfidare il cashback del 10% di Conte, con uno sconto del 20% per tutti coloro che pagheranno in contanti nel suo salone. Lei non vuole disincentivare l’utilizzo delle carte di credito e bancomat, ma far capire che per ogni transazione effettuata c’è un euro e mezzo di commissioni da pagare e sono ulteriori spese che i piccoli commercianti devono mettere in conto. Con il 20% di sconto non arricchisco le tasche di nessuna banca e tanto meno lo Stato, che sembra far di tutto meno che tutelarli.

Ecco svelata un’altra grande incongruenza di questo governo, che mina un’altra volta al supporto dei nostri concittadini in difficoltà.

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SPACCATURA NELL’ESECUTIVO. PER FORTUNA CHE CI SIAMO NOI CHE VOTEREMO ALL’UNISONO UN SECCO “NO” AL MES

PD e M5S litigano senza sosta in parlamento. Il presidente del Consiglio si sente più che sicuro sulla stabilità del meccanismo europeo e pensa addirittura che il piano del Mes e Recovery Fund sarà una proposta innovatrice. Peccato che l’esecutivo abbia un margine di soli 6 voti e debba fare i conti con una spaccatura interna al Movimento Cinque Stelle che fa tremare il governo. Pressappoco si percepisce la stessa tensione degli ultimi giorni del governo della Lega. Il governo di Conte è in bilico e rischia la caduta? Ma speriamo proprio di si! Era ora!

Al vertice, tuttavia, non sembrano molto preoccupati di una possibile caduta del governo. Secondo il M5S, in particolare, sarebbe da matti andare contro il Premier e sperano di mettere in atto una fattispecie di tattica per far “accettare” più spontaneamente il Mes: non si voterà, infatti per accedervi, ma solo per approvare la riforma. Sempre secondo loro, oltretutto, bisogna dare fiducia a Conte, affinché possa presentarsi a Bruxelles e sbloccare i fondi per il Recovery Fund, per esempio. Sperano, dunque, in un’utopica compattezza nel voto, per salvaguardare un grande nome come Conte.

Poco importa a noi dei loro litigi e delle loro strane strategie per convincere ad approvare di Mes alla maggioranza. Noi mercoledì voteremo all’unisono un secco NO in Parlamento e questa è una battaglia di cui ci siamo fatti promotori da sempre. Il Mes non serve e, di fatti, non è stato utilizzato da nessuna nazione europea. È una riforma salvabanche, un indizio di un ulteriore sottomissione alle burocrazie europee. Il Mes non tutela l’interesse nazionale ed è esattamente per questo che ci opporremo con fermezza. Mercoledì vedremo chi deciderà di difendere lo Stato Italiano o barattarlo per una poltrona.

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NOI CI OPPONIAMO ALLE INUTILI PROPOSTE DI UNA TASSA PATRIMONIALE!

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Una possibile introduzione di una tassa patrimoniale, ovvero di un’imposta sulla ricchezza dei contribuenti, ha fatto molto discutere questi giorni. Vi sono state diverse proposte che riteniamo inutili e, soprattutto, in sostituzione al tanto discusso Mes. Il testo proposto da Leu e Pd, subito bocciato dalla commissione Bilancio della Camera, suggeriva l’abolizione di due forme di patrimoniale già esistenti: l’Imu, ovvero l’imposta municipale unica sulle seconde case e l’imposta di bollo sui conti correnti e di deposito di titoli. Come riporta il Giornale, queste tasse sarebbero state sostituite da un’“aliquota progressiva minima dello 0,2% sui patrimoni la cui base imponibile è costituita da una ricchezza netta superiore a 500 mila euro e fino a 1 milione di euro, per arrivare al 2% oltre i 50 milioni di euro”. È una dura lotta decidere se è peggio questa proposta o quella di Beppe Grillo di tassare con un contributo del 2%, i superpaperoni italiani con patrimoni di oltre 50 milioni di euro e far pagare Ici e Imu alla Chiesa. Una patrimoniale che ovviamente non intaccherebbe il suo portafoglio!

Come riporta Giorgia Meloni sul suo profilo Facebook, noi di Fratelli d’Italia riteniamo che i veri “super ricchi” d’Italia che devono essere tassati siano le banche, i giganti del web e le multinazionali che eludono le tasse che dovrebbero pagare in Italia. Secondo le stime solo le multinazionali spostano 24 miliardi di profitti dall’Italia ai paradisi fiscali, il che sottrae alle casse dello stato 6 miliardi di euro. Bisogna far pagare le giuste imposte a chi non lo fa e non tassare inutilmente e ancora una volta i nostri concittadini. Sarà proprio questo il regalo di Natale che gli spetta? Un altro furto sui loro conti correnti? Noi impediremo che Pd e M5S compromettano gli immobili e i risparmi degli italiani! Questo governo che non fa gli interessi degli italiani deve dimettersi!

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Quali intenzioni ha il Governo? Lo spettro della patrimoniale preoccupa gli italiani; noi ci opporremo!

Quali intenzioni ha il Governo? Lo spettro della patrimoniale preoccupa gli italiani; noi ci opporremo!

A cura di Luca Vitale

Non basta il Covid e la pandemia a preccupare gli italiani, ci mancava pure lo spettro della patrimoniale su conti correnti e depositi, cioè sui risparmi dei cittadini!!!

Ho sentito molti in questi giorni preoccupatissimi per questa possibilità. Ma davvero è fattibile una patrimoniale sui conti correnti degli italiani? E’ davvero così che il Governo vuole affrontare la morsa del debito pubblico?

Noi di Fratelli d’Italia speriamo vivamente che non si utilizzi questo periodo di pandemia e il fumo negli occhi dei ristori (insufficienti a ristorare davvero le famiglie) per introdurre imposte odiose e, tanto più in questo momento, deleterie come la patrimoniale, che spesso e volentieri torna nelle idee della sinistra.

Ma chi ha parlato di patrimoniale in Parlamento? Pare sia stato un emendamento presentato da Leu e Pd, che da una parte chiede l’abolizione dell’Imu e dell’imposta di bollo sui conti correnti, dall’altra chiede l’introduzione di un’aliquota progressiva dello 0,2% sui patrimoni la cui base imponibile è costituita da ricchezza netta superiore a 500 mila euro.

Noi di Fratelli d’Italia ci opporremo fermamente a uno scempio del genere, non si salva così l’Italia e soprattutto non si dà con una mano un aiuto agli italiani, per poi togliere i risparmi con l’altra.

Anche Giorgia Meloni ha commentato su Twitter questa previsione preoccupante: “ E alla fine in un emendamento presentato dalla sinistra alla manovra, spunta la patrimoniale. Ecco la risposta alla crisi, il loro regalo di Natale agli italiani: un furto sui conti conrrenti. Questi nemici dei cittadini vanno fermati il prima possibile”.

Non permetteremo mai che vengano toccati i risparmi dei cittadini e ci batteremo affinché questo non avvenga. Questo modo di fare è nemico dell’Italia e nemico delle famiglie italiane!

I risparmi degli italiani non si toccano!!!!

Luca Vitale

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IL GOVERNO SI SCHIERI CON I COMMERCIANTI ITALIANI!

La Guardia di Finanza ha scovato ben 22 società cinesi “apri e chiudi” create ad hoc per fare false fatturazioni e permettere alle altre società cinesi di ottenere vantaggi fiscali per non pagare le tasse.

Una frode stimata di circa 40 milioni di euro sottratti al fisco italiano, commenta Luca Vitale.

Sono anni che Fratelli d’Italia denuncia le società “apri e chiudi” riconducibili a soggetti inesistenti, ed ha più volte presentato in Parlamento una proposta di legge per difendere la legalità e il commercio italiano dalla concorrenza sleale: tutti gli extracomunitari che vogliono fare impresa in Italia devono versare all’atto della costituzione della società 30mila euro, che saranno poi detratti dalle tasse nel corso degli anni.

Dunque, è arrivato il momento di stroncare il saccheggio del commercio predatorio, il Governo si schieri con i commercianti italiani e con la legalità, e approvi subito la proposta di FDI che sarà ripresentata in manovra, conclude Vitale.

Gli italiani stanno comprendendo sempre di più che Fratelli d’Italia è SEMPRE dalla parte dei cittadini!

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A cura di Luca Vitale

Nella trasmissione Di Martedì, condotta da Giovanni Floris, è stato proposto un sondaggio “rovesciato” seguito da Nando Pagnoncelli.

Questa volta agli italiani è stato chiesto “quale capo di partito sembra attualmente più in difficoltà” e, udite udite, la nostra Presidente Giorgia Meloni è volata anche in questo sondaggio.

Secondo il 21% degli intervistati, il più in difficoltà sarebbe Luigi di Maio, per il 19% il leader politico più in difficoltà sarebbe Matteo Salvini.

Al terzo posto c’è Matteo Renzi, con il 10%, Nicola Zingaretti con l’8% e Giorgia Meloni con il 2%.

Solo per il 2% degli intervistati Giorgia Meloni è un leader politico in difficoltà, questo a dimostrazione del fatto che la nostra presidente riesce a trasmettere serenità e serietà, qualità che la contraddistinguono.

Noi di Fratelli d’Italia facciamo i nostri complimenti più vivi a Giorgia Meloni e siamo felici di riscontrare che i cittadini italiani stiano comprendendo che questo partito ha a cuore gli interessi del popolo italiano e che la sua leader è ferma sulle sue posizioni e non è per niente in difficoltà.

Non è la prima volta che il nostro partito vola nei sondaggi. Unità, coerenza e coesione sono i nostri punti di forza, e i cittadini lo apprezzano e lo premiano.

Da sempre noi appartenenti a Fratelli d’Italia sappiamo dialogare e crescere insieme, sotto l’esempio della nostra leader. Tutti sono importanti in FdI e ognuno può aspettarsi di ottenere la stessa attenzione e visibilità.

Grande Giorgia! Ci aspettiamo un futuro radioso per il nostro paese e per il nostro partito!

Luca Vitale