Il 4 novembre 1918 veniva dichiarato il “cessate il fuoco” tra l’esercito austro-ungarico e italiano, in seguito all’armistizio firmato il giorno prima a Villa Giusti. Si concludeva così una guerra di proporzioni prima inimmaginabili, definita – appunto – “mondiale”. Era la fine di un lungo calvario, costato la vita a tanti italiani: furono più di un milione e mezzo, tra militari e civili, le vite interrotte dalle operazioni belliche. Intere generazioni furono cancellate e rischiano di essere rimosse una seconda volta, cento anni dopo, oggi.
In una nazione degna di esser definita tale, questo anniversario sarebbe ricordato con la solennità che merita un simile ricordo. Nessuna polemica, nessuna partigianeria dovrebbe sovrastare il rispetto per quei caduti che in ogni piazza di paese, anche nel più piccolo borgo italiano, sono commemorati con lapidi e monumenti, a testimonianza del lutto collettivo di un’Italia unita, forse per la prima volta, proprio in quella tragedia. In una nazione in cui il termine “Patria” non è più solo il vuoto simulacro di un valore cancellato sull’altare del multiculturalismo, il 4 novembre sarebbe ricordato come giusto che sia. È per questo motivo che, come componente del coordinamento comunale di Fratelli d’Italia di Grosseto, ma anche come Luca Vitale, cittadino italiano, faccio mia la proposta di Giorgia Meloni di rendere ricorrenza nazionale questa data, giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Il ricordo di quei giovani che, come il Milite Ignoto, hanno sacrificato la propria esistenza per difendere i confini nazionali non può essere considerato divisivo, anzi. Commemorare i caduti di Caporetto, vittime della Strafexpedition austro-ungarica, onorare i soldati che con tanto coraggio difesero l’Italia dall’esercito nemico a ridosso del Piave, al grido di “Non passa lo straniero!” non può che essere un’occorrenza per rinnovare quel clima di unità di affetti che Giulio Douhet, in occasione della sepoltura del Milite Ignoto al Monumento nazionale di Vittorio Emanuele II, volle realizzare.
Il 4 novembre merita di essere ricordato: lo dobbiamo ai caduti ed ai sopravvissuti, alle madri e ai padri che non videro più tornare a casa i loro figli, alle mogli di uomini scomparsi per difendere la propria famiglia combattendo per la propria Nazione. Lo dobbiamo a noi stessi, per ritrovare un po’ di quell’orgoglio che guidò i nostri avi verso il trionfo nella battaglia di Vittorio Veneto.
Basta nascondersi dietro la truffa della “protezione umanitaria”.
Basta nascondersi dietro questa fasulla protezione umanitaria, che di umano ha ben poco – così afferma Luca Vitale del Coordinamento Fratelli d’Italia Grosseto- il Governo deve prendere in mano la proposta di legge già da tempo depositata da Fratelli d’Italia per cambiare davvero questa situazione.
Continua Vitale, in questi anni l’Italia si è fatta carico -senza averne i mezzi- di clandestini che non avevano diritto di sbarcare sul territorio solo per fare la fortuna di determinate figure, ma sempre alle spese dei cittadini italiani.
In più non vengono neanche controllati, è notizia di questi giorni che oltre 50 clandestini della nave Diciotti sono spariti dal centro di Rocca di Papa. Di chi è la responsabilità delle loro vite e chissà, dei loro reati la dove li commettessero?
Fratelli d’Italia propone l’abolizione della Protezione Umanitaria.
Questa è la tematica che in questi giorni sta spopolando il web ed i giornali. Attacchi gratuiti a FDI, dove in verità il partito propone solo di mantenere le altre forme di soccorso ma di abolire la Protezione umanitaria.
La protezione umanitaria è solamente un escamotage per permettere ai clandestini di entrare in Italia sotto la veste di esiliati politici, immigrati che il più delle volte sono tutto, tranne che esiliati politici; questo non avviene in nessun paese al mondo e non è permesso né dalla Costituzione di Ginevra né dalla protezione sussidiaria dell’UE.
Questo tipo di intervento mira a recuperare i fondi da destinare ad un ingente investimento per l’occupazione giovanile, questo è quello che proponiamo noi di Fratelli d’Italia.
È impossibile che in Italia i giovani non riescano a trovare un qualche straccio di lavoro? Il bel paese dove a trenta anni i giovani sono ancora costretti a chiedere i soldi ai genitori perché le remurazioni lavorative o con una disoccupazione sempre più crescente, possano permettersi di acquistare nemmeno un paio di slip con le proprie forze.
Esclama poi Vitale, del coordinamento comunale di Fratelli d’Italia Grosseto, “noi ci stiamo mobilitando perché in questa Italia risorga da un contesto costituzionale e politico inappropriato per la crescita del paese”.
I Gazebo di Fratelli d’Italia Grosseto.
Al gazebo di fratelli d’Italia Fdian in Piazza Socci (centro) sabato 8 aprile dalle ore 10,30 gli Assessori fabrizio Rossi e Simona Petrucci, insieme ai Consiglieri Guidoni e ceccherini, saranno a disposizione dei cittadini per rispondere alle problematiche del centro storico.
Sarà presente anche il referente per Grosseto e Provincia del Dipartimento Tutela Vittime, Ariu Giuseppina, per trattare sui temi “La mappa del pericolo” dove i cittadini saranno invitati a segnalare strade e siti che sono un pericolo per la viabilità e per la sicurezza