RITARDO DEI VACCINI? VI SPIEGHIAMO PERCHE’

Il dito pare puntato nei confronti dei ritardi e delle forniture inferiori al previsto da parte dei produttori di vaccini, i quali hanno messo in difficoltà i Paesi europei. Secondo diverse analisi circolate nelle ultime settimane, però, pare che le cause siano più profonde e derivino dall’approccio seguito dalla Commissione Europea: si è privilegiato un sistema più cauto e orientato a contenere i costi rispetto a quanto fatto da altri Paesi. Il problema sembra situarsi alla radice: le iniziative per vaccini procedevano a rilento in Unione Europea fin dall’inizio, anche a causa della burocrazia e di alcuni regolamenti europei. Tra i molti problemi rientrerebbe anche il processo per organizzare la struttura di prenotazione e acquisto e mettere d’accordo gli Stati membri. Questo provocò settimane di ritardo fin dal principio. A tutto questo, si aggiungono anche i rallentamenti nelle forniture dei vaccini le quali costituiscono gravi violazioni contrattuali che producono conseguenze di entità ingenti all’Italia e ai Paesi europei. Il tutto si traduce con importanti ricadute sulla salute dei singoli cittadini, andando ad intaccare il tessuto economico-sociale profondamente lacerato a causa della pandemia. Capite quanto sia grave il ritardo del rifornimento di anche solo un giorno? Ad oggi si contano 4.577.257 dosi somministrate in Italia, ma procediamo incredibilmente a rilento. Secondo le stime, con questo andazzo la campagna in Italia finirà a novembre 2025! Per tornare in carreggiata e rispettare i tempi bisognerebbe incrementare del 73%! In Toscana sono state somministrate 303.087 vaccinazioni dal 27 dicembre, di cui 39.202 nei territori della Asl Toscana Sud est e 11.718 nella provincia di Grosseto. L’ideale sarebbe accelerare i tempi! Il che non si traduce con il far fare orari da sfruttamento a infermieri e dottori, ma bisognerebbe assumere più personale e non lasciarlo in balia dell’immensa mole di scartoffie che gli impedisce di partecipare alla campagna (si, in alcuni casi è successo). Diamo il via ai medici di base e incrementiamo i punti di vaccinazione, escludendo le primule e i padiglioni dalle cifre da capogiro. Torniamo in carreggiata, sbarazziamoci del virus e riprendiamoci la nostra vita!

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