Stop ai furbetti del reddito di cittadinanza: come determinato dalla recente sentenza della corte di Cassazione, i contribuenti che non dichiareranno la separazione dal coniuge per poter intascare un assegno più cospicuo potranno subire il carcere, anche nel caso in cui dovessero risultare indigenti. Con il provvedimento numero 5440, dunque, gli Ermellini hanno creato un precedente a riguardo, respingendo il ricorso presentato da un cittadino.
Nell’episodio finito in tribunale, il diretto interessato aveva dichiarato dinanzi alla Corte di coabitare con la oramai ex moglie e di averla, per questo motivo, nello stato di famiglia. Uno stratagemma mendace, utilizzato dal cittadino per ottenere un importo maggiore del reddito di cittadinanza rispetto a quello che in realtà spetterebbe.
Si tratta di episodi ripetuti più e più volte a cui vogliamo porre fine. Per questo, nel 2023, abbiamo previsto che il Reddito di Cittadinanza sarà erogato solo fino a un massimo di 7 mensilità nel 2023. Prevista inoltre la partecipazione a un corso di formazione o di riqualificazione professionale della durata di almeno sei mesi. Solo in questo modo andremo ad implementare gradualmente una riforma che non avrebbe dovuto essere applicata fin dall’inizio.
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Quanto indicato in comunicati e videocomunicati è la personale posizione di Luca Vitale iscritto a Fratelli d’Italia