IL FILO CHE LEGA LO SCIOPERO DEGLI AUTOTRASPORTI E I RINCARI

Per ieri era previsto uno sciopero che avrebbe coinvolto migliaia di mezzi di imprese di autotrasporto che avevano deciso di non farsi carico di ulteriori oneri finanziari per l’impossibilità di far fronte da sole agli aumenti record del costo della benzina.
Trasportounito aveva avvertito che “solo grazie all’intervento in extremis di molte società della committenza, che hanno riconosciuto all’autotrasporto una parte degli extra costi in tariffa, il numero dei mezzi che non partiranno, non sarà di quattro volte maggiore”. Come riferivano le aziende del settore la sospensione a livello nazionale dei loro servizi sarebbe stato a “causa di forza maggiore”, ovvero per l’esplosione dei costi del carburante in seguito all’invasione russa in Ucraina.
Ci basta dare uno sguardo al prezzo medio della benzina e del gasolio, che negli ultimi giorni hanno sfiorato entrambi i 2,3 euro al litro nel servito e 2,2 in modalità self-service
Lo sciopero in programma per oggi è stato stoppato dalla Commissione di garanzia per lo sciopero per il “mancato preavviso”.
La possibilità della protesta da giorni fa temere il blocco delle merci e si teme soprattutto per la distribuzione dei prodotti alimentari, già a rischio razionamento a causa del conflitto. Per non parlare poi delle file di auto alle pompe di benzina. Sul tavolo ci sono per ora 80 milioni di aiuti e una soluzione potrebbe arrivare in settimana. Ma saranno sufficienti i fondi che verranno stanziati?
La realtà è che bisogna fermare anche gli speculatori! Chi non ferma gli speculatori sta facendo il loro stesso gioco! Il governo deve intervenire subito!

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