LO STOP DELLE ESPORTAZIONI DALL’EST EUROPA: ECCO LE CONSEGUENZE

Lo stop alle esportazioni dai Paesi dell’Est Europa di prodotti largamente nel settore alimentare utilizzati, come grano, miglio, sale e zucchero, rischia di avere effetti a catena su tutta la filiera. Beni alimentari che potrebbero mancare, prezzi alle stelle per quelli che si continueranno a trovare. È allarme per le conseguenze che il conflitto tra Russia e Ucraina sta portando con sé, anche nel settore del cibo.

Entro la fine del mese, avverte Assitol (Associazione italiana dell’industria olearia), le scorte di olio estratto dai semi di girasole potrebbero arrivare a zero. Ricordiamo che molti prodotti sono processati con olio di semi di girasole come conserve, biscotti, salse e la pasta.

Il 60% della produzione mondiale di olio di girasole viene da Russia e Ucraina. Coldiretti stima che, su 570 milioni di euro di prodotti importati da Kiev in Italia lo scorso, 260 sono stati spesi per olio di girasole. Ci sono poi i cereali che rischiano di non arrivare più in territorio italiano. Per fare un esempio, il 20% delle importazioni di grano dell’Unione europea, Italia compresa, arriva dall’Ucraina.

Coldiretti, inoltre, avverte che ci troviamo davanti al rischio concreto di non riuscire a garantire l’alimentazione al bestiame. Per non parlare degli episodi di accaparramento che si sono verificati nei suoi punti vendita, che ha introdotto i limiti di acquisto dei prodotti in questione.

L’agroalimentare italiano rischia di finire al palo. Trovare una soluzione non è facile: sfruttiamo le risorse del nostro territorio e rendiamoci autosufficienti nel lungo termini. Limitiamo le dipendenze dai Paesi esteri!

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