LA SHRINKFLATION NEL MIRINO DELL’ANTITRUST

L’Antitrust accende un faro su confezioni, prezzi dei prodotti e sul peso. Finisce sul tavolo del garante la cosiddetta «Shrinkflation», la tecnica con cui le aziende riducono la quantità di prodotto nelle confezioni, mantenendo i prezzi sostanzialmente invariati.

Codacons a denunciare la pratica negli ultimi mesi con esposti in 104 procure e alla stessa autorità garante: «Il fenomeno della shrinkflation determina una inflazione occulta a danno dei consumatori e svuota i carrelli della spesa», ricorda il presidente Carlo Rienzi. Nel mirino erano finite le colombe pasquali da 950 grammi, le mozzarelle da 100 grammi invece che da 125, il caffè da 225 al posto di quello da 250 grammi, la pasta non nei formati consolidati da 500 grammi e da 1 Kg, il tè con 20 bustine invece di 25 e innumerevoli altri prodotti.

Con i rincari e le poche tutele da parte del governo, la sgrammatura dei prodotti è diventata una pratica molto diffusa. È scorretto diminuire il quantitativo interno di un prodotto mantenendo la confezione della stessa grandezza! Non è il giusto modo di tutelare i consumatori che stanno pagando, insieme alle aziende, delle conseguenze della pesante crisi economica che stiamo vivendo. La shrinkflation è solo l’ultimo metodo inventato per scaricare i rincari sull’anello debole dei consumatori e dei produttori.

Tuteliamo i consumatori, tutelando le imprese e riducendo i rincari!

I nostri cittadini non devono pagare le conseguenze degli screzi internazionali!

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