COME LE SANZIONI ALLA RUSSIA SI RITORCERANNO SULLE IMPRESE ITALIANE

L’unico modo per evitare una Terza Guerra Mondiale è imporre sanzioni economiche alla Russia. Il tutto non avverrà senza conseguenze…

Gli effetti su export e consumi delle sanzioni inflitte alla Russia spaventano le associazioni di categoria. «Il maggior costo di materie prime ed energia importate potrebbe far crescere il tasso di inflazione fino al 6% nel 2022, determinando minori consumi per 4 miliardi e fino a 11 miliardi nel triennio», avverte Confesercenti. In particolare, l’Italia è quarta per valore di esportazioni sui mercati russo e ucraino dove, nel 2021, ha venduto prodotti per complessivi 9,8 miliardi di euro e ne ha importati per 17,3 miliardi. E risulta in testa ai Paesi Ue per l’export in Russia nelle produzioni di moda con 1,35 miliardi di euro e arredamento (333 milioni).

Chi ne soffrirebbe principalmente sono le micro e piccole imprese, soprattutto alimentari, mobili, legno, metalli che vendono in Russia prodotti per 2.684 miliardi di euro, pari al 34,9% delle nostre esportazioni nel Paese.

Ci aspettiamo che il governo intervenga per prevenire il peggio. Questa guerra economica e commerciale ricadrà immancabilmente sulle nostre imprese e di conseguenza sulle tasche degli italiani. Chiediamo un pacchetto di finanziamenti e di alleggerimenti fiscali per limitare i danni. Tuteliamo la nostra produzione, le nostre imprese e i nostri cittadini! Ma soprattutto diffondiamo la pace, perché la guerra non è mai la soluzione!

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