BILANCIO DELLA CAMERA DI COMMERCIO DELLA MAREMMA E TIRRENO: UN PASSO AVANTI ALLO STATO

E’ stato presentato il bilancio di mandato 2016-2020. Attraverso numeri e statistiche chiare e sintetiche sono state potute rendere note ai cittadini e alle imprese dell’attività svolta dalla Camera di Commercio Maremma e Tirreno a partire dalla data della sua nascita: 1° settembre 2016, data della sua nascita.

Secondo quando viene riportato, sono stati investiti milioni di euro di contributi a favore delle imprese attraverso bandi mirati, tra cui i 519 mila euro stanziati in contributi per le imprese del turismo, e sono stati messi a disposizione sostanziosi bandi per fronteggiare l’emergenza Covid, come quello che ha concesso alle micro imprese una somma complessiva di 350mila euro per l’adeguamento alle misure per il contrasto alla diffusione del virus nei luoghi di lavoro.

È stata, dunque, messa in atto un’importante azione a contrasto della crisi pandemica per sostenere le aziende messe in ginocchio dall’emergenza. E questi sono solo alcuni dei numeri più importanti.

Sicuramente sono da lodare anche la revisione organizzativa e il capitale umano che nonostante il continuo ridimensionamento continua a crescere professionalmente grazie alla formazione costante. A questo si aggiunge la gestione strategica delle partecipazioni societarie e una forte spinta verso l’economia circolare e la sostenibilità (con oltre 36 iniziative e progetti promossi).

Insomma, è stato fatto molto più a livello locale che nazionale, considerando che i dati riguardanti l’occupazione fanno ancora pena. Secondo l’Istat, tra febbraio e maggio 2021, gli occupati hanno raggiunto 22 milioni 427milaun livello comunque inferiore di 735mila unità (-3,2%) rispetto a quello pre-pandemia (febbraio 2020) e prossimo ai livelli registrati a metà 2015“.

Cosa servirebbe allora allo stato?

Investiamo sul lavoro e abbattiamo le tasse! Sosteniamo le nostre imprese a livello nazionale con contributi a fondo perduto e investiamo nella formazione! La sostenibilità è un fattore imprescindibile al giorno d’oggi! Non sprechiamo le opportunità produttive del nostro Bel Paese! Investiamo sull’Italia e i nostri lavoratori!

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(FALSE) ACCUSE DI NEGAZIONISMO A FRATELLI D’ITALIA

Giorgia Meloni parte nuovamente al contrattacco. Dopo il video di lunedì in cui chiariva la posizione di Fratelli d’Italia sul green pass a seguito delle polemiche scaturite dal paragone con alcune dichiarazioni degli scorsi mesi, la leader del partito di opposizione ora si scaglia contro chi l’accusa di essere no-vax. La situazione diventa esilarante se le accuse provengono da coloro che hanno trasformato il Covid in una risorsa per arricchirsi con mascherine farlocche e strapagate, consulenze milionarie, appalti a società fantasma. Ma non è finita qui: parliamo ancora di quelli che hanno ideato i banchi a rotelle e che tempo fa pubblicavano libri su come avevano sconfitto il Covid. Gli accusatori sono quelli che in un anno e mezzo non hanno fatto nulla per potenziare la sanità pubblica, le cure domiciliari e salvaguardare la nostra economia!

Siamo stati chiamati negazionisti, solo perché siamo gli unici che hanno il coraggio e la libertà di porre delle domande e pretendere delle risposte chiare!

Qual è il punto allora?

Noi siamo coerenti con la nostra posizione! È vero, abbiamo sostenuto il green pass europeo, ma solo per favorire gli spostamenti sul territorio! Fratelli d’Italia non è d’accordo con il green pass nazionale che scaglionerebbe un’altra mazzata su bar, ristoranti ed esercenti vari. Impensabile! È diverso pensare una norma del genere per incentivare il turismo, gli spostamenti delle persone all’interno della UE, evitando quarantene e concepire il green pass per limitare ancora una volta questi poveri lavoratori!

Ricordate che non esistono cittadini di serie A (quelli che hanno il green pass) e i cittadini di serie B. Questo è un duro affronto alla vita democratica del nostro Paese. Non staremo adottando un comportamento troppo leggero riguardo l’introduzione di questa norma? Noi di Fratelli d’Italia continueremo a batterci a fianco del popolo italiano per sconfiggere la pandemia e salvare la nostra economia e i posti di lavoro.

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OLIMPIADI SPORTIVE O ECONOMICHE?

Da venerdì l’Italia è in campo ed è pronta a fare nuovamente squadra, ma soprattutto a sentirsi di nuovo unita là dove ci sarà una rappresentativa azzurra da seguire e per cui tifare. Ed è sentimento ora talmente diffuso che persino un campione di una disciplina individuale come l’atletica, Filippo Tortu, ammette di preferire la staffetta ai suoi 100 m «perché lì si fa squadra…».
Ma qual è la situazione dal punto di vista economico?
Le Olimpiadi hanno un impatto considerevole sulle esportazioni. Il maggior studio a questo riguardo è stato pubblicato nel 2011 nell’Economic Journal da Andrew Rose e Mark Spiegel dell’Università di California, Berkeley. Lo studio presenta risultati statisticamente significativi e stabili riguardo l’effetto positivo di mega-eventi (come le Olimpiadi e la Coppa del mondo) sulle esportazioni. Dalla ricerca emerge che anche i paesi candidati non selezionati sperimentano un simile impatto sulle loro esportazioni.
La comunità internazionale, dunque, interpreta la candidatura per le Olimpiadi come un segnale di apertura, che un Paese lancia, quando annuncia la sua partecipazione nel processo di offerta, piuttosto che semplicemente come un’espressione del suo desiderio di ospitare i giochi.
Stando ai dati dello studio di fattibilità della commissione italiana creata per il 2020, le Olimpiadi avrebbero determinato una crescita cumulata del Pil di circa 17,7 miliardi di euro dal 2012 al 2025 (+1,4%). In 14 anni, inoltre, si sarebbero potuti creare 170.000 nuovi posti di lavoro, con un picco di 29.000 nel 2020. La spesa sarebbe stata di 9,7 miliardi in totale, il tutto con un evidente rischio più che reale di un raddoppio. Il costo sarebbe stato coperto in maggior parte dallo Stato e in misura minore (3,5 miliardi) dal Comitato Internazionale Olimpico.
Insomma, non sono di certo bricioline!
Quante volte abbiamo detto che lo sport ci rende uniti e che porta introiti al nostro Paese? Tante, ma perché è realmente così! Eccellere nello sport dà splendore e prestigio alla nostra malandata economia che ha decisamente bisogno di una boccata d’aria. Le Olimpiadi, come lo sono stati gli Europei di calcio, ci offriranno l’opportunità di dimostrare che l’Italia vale sotto tutti i punti di vista, sia quello sportivo, sia quello economico.

Perciò forza atleti italiani!

Portate alto il nostro nome!

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TRANSIZIONE ECOLOGICA O TRANSIZIONE ECONOMICA?

La transizione ecologica è sulla bocca di tutti. Questa non è solo dovuta dalla crescita dei sentimenti ambientalisti in diverse nazioni avanzate, ma anche legata all’attestazione del fatto che l’efficienza energetica e le nuove tecnologie applicate alla generazione possono portare un vero sviluppo economico. È vero che è importante, ma non è tutto oro ciò che luccica: ogni grande processo economico ha sostituito interi comparti economici con altri, ha portato al declino di aree geografiche, città, categorie sociali e all’ascesa di altre. Noi non possiamo permettere che accada tutto questo!

L’Agenzia Europea dell’Ambiente sottolinea che una crescita quantitativa come quella attuale intaccherà fatalmente la disponibilità di risorse naturali, oltre a essere storicamente correlata all’innalzamento della concentrazione di diossido di carbonio in atmosfera. Quindi la transizione ecologica è necessaria e coinvolgerà anche il comparto produttivo. Inevitabilmente, ci saranno perdite di chi lavorerà nei settori in declino.

Bisognerà agire, nella consapevolezza che sostenibilità non può essere solo la riduzione di emissioni e gas serra, ma un miglioramento complessivo delle prospettive di vita delle società umane. 

Che cosa dovremo fare allora?

Nel futuro, non si potrà dire di aver realizzato la transizione ecologica se non si sarà dato un futuro ai lavoratori dei settori che inevitabilmente perderanno il lavoro. Parliamo di minatori, di dipendenti di fonderie, acciaierie, centrali a carbone e i trasportatori. Noi di Fratelli d’Italia siamo da sempre favorevoli alla transazione ecologica, ma siamo fermamente contrari alla perdita massiva di posti di lavoro! Le risorse in arrivo serviranno anche ad incentivare questo settore e noi non possiamo permettere lo spargimento di sangue in moltissimi comparti!

Fratelli d’Italia si impegnerà a lottare contro le disuguaglianze e a favore dei lavoratori, facendo in modo che la transizione ecologica porti lavoro e non che lo distrugga!

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LIMITAZIONI INCOSTITUZIONALI APPROVATE. E PER LE DISCOTECHE?

Il green pass è stato approvato: dal 6 agosto bisognerà esibire il green pass al tavolo di bar e ristoranti solo se la consumazione avverrà all’interno del locale, si potrà andare in palestra solo se muniti di green pass, Che sarà necessario anche per l’accesso a spettacoli all’aperto, centri termali, piscine, palestre, fiere, congressi e concorsi.

Da questo decreto sono stati tagliati fuori il nodo sulla scuola, lavoro e trasporti. Ma non preoccupatevi… presto il governo affronterà queste tematiche e sono pronti a introdurre nuovi divieti. Tra le tematiche non toccate rientra anche la situazione delle discoteche, che resteranno chiuse anche in zona bianca.

Il Premier Draghi vorrebbe risarcire le discoteche con un fondo ad hoc. Vedremo a quanto ammonteranno queste somme!

L’industria del ballo, circa 3mila aziende e 100mila occupati, è l’unica che non ha ancora riaperto nell’Italia ormai tutta bianca. Lo slittamento delle date di riapertura è infinito! Sono mesi che continuano su questa linea della prudenza senza però dedicare giusti ristori al settore. Ad inizio luglio il CTS aveva dato il via libera alla riapertura verso il 25 luglio e a che punto siamo ora? Eppure, per salvare il settore basterebbe rispettare i protocolli di sicurezza del Comitato della Sanità! Vi sembrano pochi i dipendenti del comparto che rischiano di perdere il lavoro?

È un’umiliazione per i lavoratori dell’industria del ballo! I giovani si ritroveranno in balia dei ritrovi abusivi e, ovviamente, è controproducente sia dal punto di vista del contagio, sia produttivo. Migliaia di lavoratori pretendono di lavorare perché non esistono i lavoratori privilegiati, che possono tranquillamente esercitare la loro professione senza incostituzionali divieti, e i lavoratori di serie B messi in un angolo! Combattiamo l’appiattimento economico e sociale! Sosteniamo i lavoratori di questo comparto!

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COPRIFUOCO E GREEN PASS. ANCORA?

Domani la situazione arriverà a un punto. L’ipotesi è l’Italia in bianco fino a Ferragosto, ma attuando restrizioni nelle località a rischio di focolai. Si parlerà dell’obbligo di green pass in stadi, fiere e cinema e soprattutto nei bar e ristoranti dove il contagio è alto.

La linea che prevale in queste ore di confronto serrato è restringere il campo sull’uso obbligatorio del green pass. L’idea è procedere per zone, tenendo come parametro di riferimento il rischio sanitario e il numero di positivi e ricoveri. Si parla anche di reinserire il coprifuoco nelle zone della movida estiva e nelle Regioni dove la curva risale e il ritorno dell’obbligo della mascherina all’aperto. Follia!

Poi c’è tutto il capitolo che riguarda le sanzioni: resta aperta la trattativa per chi non rispetta l’obbligo dell’uso della certificazione verde. Lo schema prevede: 400 euro di multa per i clienti e cinque giorni di chiusura per i locali che non rispetteranno la prescrizione. 

Ma non è finita qui…

Si parla anche di modifica dei parametri per colorare le regioni: Si andrà in zona gialla se l’occupazione delle terapie intensive è superiore al 5% dei posti letto a disposizione e se quella dei reparti ordinari supera il 10%. Questa è l’ipotesi assurda: torneremo ad essere il Paese Arlecchino!

Basta, basta, basta imporre inutili restrizioni agli italiani! Il green pass per accedere ai luoghi pubblici è una misura inattuabile e inaccettabile: distruggerebbe le libertà degli italiani e danneggerebbe ancora di più le attività degli italiani. I gestori degli esercizi commerciali dovranno fare i controllori proprio come se si fosse in aeroporto! C’è sempre un modo per rendere un po’ più difficile la vita degli italiani! C’è sempre un nuovo motivo per introdurre nuove restrizioni!

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TASSE E PROFESSIONALIZZAZIONE: DUE GRANDI PROBLEMI DELL’OCCUPAZIONE

In Italia vi sono 2,5 milioni di disoccupati, in gran parte dovuti al fatto che il mercato del lavoro è bloccato e vi è un ampio mercato nero, a causa dell’alta tassazione. Ma dove risiede il problema secondo gli italiani?

Secondo una ricerca condotta da GiGroup, testando un campione di 2.700 italiani rappresentativi per genere, età, istruzione, livello professionale e area geografica, i primi tre interventi da attuare per favorire la ripresa occupazionale del nostro Paese sono:

  • Diminuire le tasse sul lavoro in modo che le persone ricevano uno stipendio netto maggiore”, è stata la risposta più indicata per il 79% dei rispondenti; 
  • Far pagare meno tasse alle aziende che assumono a tempo indeterminato”, invece, la seconda (62% del campione intervistato);
  • Semplificare le norme sul lavoro”, la terza opzione più votata (36% degli italiani);   

Dai risultati emersi dalla survey emerge che la priorità per gli italiani oggi è, innanzitutto, la riduzione del cuneo fiscale e della tassazione sul lavoro. Questo secondo gli italiani…

Ma qual è un altro grande problema dell’occupazione?

Secondo Uniocamere i dati parlano chiaro: le imprese a giugno cercavano 560mila dipendenti, mentre Confindustria ha denunciato la mancanza di 110mila professionalità tecnico-scientifiche. La grave problematica è che i lavoratori non sono abbastanza qualificati! Qualcuno, quindi, si deve prendere la briga di istruire i nuovi lavoratori alla professione, soprattutto i giovani. Qui lo sbaglio proviene dalle scuole, considerando che il 32% dei giovani e il 45% degli studenti ritiene la formazione scolastica inadeguata all’inserimento nel mondo lavorativo.

In Italia, il mercato del lavoro è paralizzato e i segnali di progresso sembrano essere inesistenti. Ovviamente, alla base di tutto c’è la riduzione delle tasse: con degli interventi fiscali mirati è possibile rilanciare il lavoro su tutti i punti di vista. A questo si aggiungono, ovviamente ulteriori iniziative come il contrasto all’illegalità, gli incentivi alle aziende e le agevolazioni per l’assunzione di determinate categorie di lavoratori. E questi ne sono solo esempi! Ma non dimentichiamoci che professionalizzare i lavoratori è importante e permette di rimettere in moto anche tutto il comparto produttivo! È necessario intervenire per le aziende, gli italiani e tutta l’Italia!

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GREEN PASS PER ENTRARE NEI LOCALI? FOLLIA!

Il Green pass per entrare nei locali e sui mezzi: un’imposizione assurda! L’iniziativa è partita in Francia dove l’annuncio del presidente francese ha provocato una corsa alle prenotazioni per il vaccino che ha toccato quasi 1 milione di richieste in un giorno. Molti in Italia sperano di utilizzare questo approccio per spingere ulteriormente la campagna vaccinale. Pazzi!

Inutile dire che Giorgia Meloni si è esposta negativamente riguardo questa folle iniziativa, affermando che “L’idea di utilizzare il green pass per poter partecipare alla vita sociale è raggelante, è l’ultimo passo verso la realizzazione di una società orwelliana. Una follia anticostituzionale che Fratelli d’Italia respinge con forza. Per noi la libertà individuale è sacra e inviolabile”.

E pensate che i ristoratori ne siano d’accordo? Ovviamente no!

I ristoratori e i pubblici esercenti sono completamente in disaccordo rispetto alla proposta del green pass per accedere ai ristoranti. D’altronde, questo è il settore che ha pagato il prezzo più caro: un anno fa si era stimata una perdita di 50mila imprese e di 300mila posti di lavoro e oggi l’Istat certifica che ne abbiamo già persi 250mila ad aprile. La situazione è di reale disperazione. I piccoli imprenditori sono davvero la classe sociale che oggi è meno tutelata dalle leggi dello Stato, perché sono fuori da qualsiasi forma adeguata e congrua di bonus. 

È impensabile, quindi, che per raggiungere l’immunità di gregge si finisca per penalizzare sempre le stesse categorie! Siamo arrivati al punto di dover instaurare una dittatura con l’imposizione del green pass! Vi pare logico? Ancora una volta ci troviamo di fronte a una misura draconiana e orwelliana che limita la libertà dei nostri cittadini! Ma l’Italia è ancora un Paese libero?

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IL BALZO DEL MADE IN ITALY GRAZIE AGLI AZZURRI. MA E’ VERAMENTE TUTTO COSI’ ROSA E FIORI?

Ancora una volta il Made in Italy è il migliore sul mercato internazionale, ma questa volta il merito va alla nazionale calcistica italiana. Secondo Coldiretti, la vittoria agli Europei potrebbe regalarci 12 miliardi di euro di Pil in più e un aumento dell’export di circa il 10%. Lo ha ribadito anche il presidente della Figc, Gabriele Gravina, al premier Mario Draghi che ieri ha ricevuto gli azzurri a Palazzo Chigi: «Tutte le maggiori ricerche stimano l’impatto della vittoria di ieri nello 0,7% del Pil».

L’effetto positivo sull’economia italiana potrebbe essere determinato innanzitutto dal maggiore prestigio internazionale che deriverebbe per il nostro Paese, ed equivalente a un incremento delle esportazioni del Made in Italy, che già nei primi quattro mesi del 2021 hanno fatto segnare un rimbalzo di quasi il 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Queste previsioni si basano sulla teoria che ogni grande vittoria sportiva genera un effetto positivo che aumenta il prestigio internazionale di un Paese. Lo stesso accadde anche dopo la vittoria degli Azzurri nel 2006: in questo periodo l’economia nazionale è cresciuta in modo sostenuto, con un aumento record del 4,1% del Pil a valori correnti. Il record di consumi si ebbe in Germania, dove il Made in Italy era decisamente molto più richiesto.

L’effetto fiducia ci sarà nel breve periodo e beneficerà soprattutto il settore agroalimentare, dal cibo al vino e i liquori. Questo avrà ottime conseguenze anche sui consumi, sia a livello nazionale, sia a livello internazionale, in particolare in quei Paesi dove il Made in Italy è più apprezzato.

Ma è davvero tutto così rose e fiori?

La realtà è che lo sport ci permette di tirare un sospiro di sollievo migliorando leggermente la nostra condizione economica. In tutto questo, moltissime aziende sono ancora sul lastrico e buona parte hanno chiuso i battenti. Per fortuna gli azzurri contribuiscono a dare una spinta all’economia italiana e al Made in Italy! Altrimenti, chissà in che condizione riverserebbero tutti gli italiani!

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“LIBERI DI ESSERE, LIBERI DI PENSARE”

Lo scontro sul DDL Zan è arrivato in Senato. Ma i senatori di Fratelli d’Italia si sono fatti sentire manifestando fuori dal Senato poco prima dell’apertura della discussione per esprimere il loro dissenso. La situazione è difficile e il tema molto sensibile: è praticamente impossibile che il disegno di legge passi a causa delle fratture insanabili all’interno della maggioranza. La discussione si preannuncia infuocata!

Nello striscione di Fratelli d’Italia si legge: “Liberi di essere, liberi di pensare. No al ddl Zan“.

La posizione del partito di Giorgia Meloni è molto chiara da tempo. Il pensiero di Luca Cirani, capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato segue, ovviamente, la stessa linea: È un ddl pericoloso, molto sbagliato, incostituzionale, limita la libertà di opinione, è liberticida. Non ci accontenteremo di un compromesso al ribasso, di una mini riforma, la legge va cambiata, se non stoppata, in maniera profonda“.

Durante la protesta davanti a Palazzo Madama, i senatori di Fratelli d’Italia hanno annunciato la presentazione di una pregiudiziale di incostituzionalità. Qualcuno se ne rende conto che questo DDL viola completamente l’articolo 21 della Costituzione che garantisce la libertà di espressione?

Il pressing proviene anche da 70 associazioni cattoliche che hanno personalmente inviato una nota ai senatori: secondo loro si imporrebbe per legge un’ideologia specifica sull’uomo, il gender e vi sarebbero gravissimi rischi per la libertà di pensiero e di cultura di tutti. E come dargli torto?

Se passasse questa legge, diventerebbe reato anche affermare che una coppia legittima, magari dello stesso sesso, non possa adottare un bambino. Verremmo tutti puniti con il carcere per esprimere la nostra opinione!

Che cosa proponiamo allora?

Serve un cambio radicale del ddl Zan. Si introduce un reato di opinione che comporterebbe conseguenze in termini di censura delle persone che si vogliono opporre a questa dittatura. Dobbiamo essere liberi di pensare! La libertà di opinione è un diritto e come tale va tutelato!

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